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[Ciampino] : Armillaria, 2017
Abstract: In questo volume di scritti militanti, Matteo Meschiari raccoglie una serie di lucide intuizioni su terra e crisi ambientale. Con passo selvatico e sguardo poetico, l'autore ci sprona a intraprendere una lotta per le immagini, perché il disastro che ci attende coincide con la nostra incapacità di immaginare il mondo che annientiamo. Se il problema è il destino della terra, è dalla terra che dobbiamo ricominciare. E l'idea di geoanarchia è semplice: pensare e praticare paesaggi per fare resistenza ecologica.
16 gennaio 2020 alle 12:05
Camminare dentro un paesaggio, dentro qualcosa di concreto che riesce a formare le nostre idee.
Una semplice azione che può far scaturire pensiero critico e pratico sulla nostra realtà e sull'urgenza dei cambiamenti climatici e sul nostro immotivato egocentrismo da perfetti occidentali coglioni.
Pennellate di poesia, critica pura, fatti pratici: Meschiari realizza un taccuino notevole che forma tutta la complessità di un essere umano, con le mille insicurezze, cecità eppure incredibili potenzialità spesso latenti.
Geoanarchia è un terreno di confronto in cui si rifuggono etichette e modus operandi, perché si va dritto al centro di ciò che siamo, con scorie e meraviglie.
Contano i fatti, che sono idee e che possono ridisegnare il mondo che stiamo percorrendo e modificando.
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