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Palermo : Sellerio, 2003
Abstract: Sebastian Urrutia Lacroix, cileno, prete e membro dell'Opus Dei, potente critico letterario che ha fatto e disfatto fortune di poeti, rovescia su un muto interlocutore la sua memoria e la sua coscienza, in una notte insonne e tragica. Cerca nella concatenazione dei fatti la sua giustificazione e davanti agli occhi gli scorrono cinquant'anni della sua vita e della storia del suo paese. Una folla di fantasmi, di morti e di vivi, di personaggi fittizi, veri, o celati dietro una maschera letteraria che però ne lascia scorgere il vero volto, chiede di entrare nel suo racconto e di fornire la sua prospettiva dei fatti.
14 novembre 2025 alle 20:33
È un libro decisamente impegnativo, un lungo monologo interiore, un flusso di coscienza continuo ricco di metafore e salti temporali. Vi si ritrovano considerazioni filosofiche, letterarie, artistiche, storiche e politiche. Oltre a descrivere in modo minuzioso alcuni frangenti della vita del suo protagonista, Roberto Bolaño si dilunga in elenchi e continue menzioni di scrittori e poeti, oltre ad alcuni personaggi di spicco della storia cilena. Lo stile non è per nulla accattivante e ne risulta una scrittura fitta, pesante, complessa, oltre che decisamente ripetitiva e ridondante. Vi sono anche dei periodi lunghissimi in cui le frasi sembrano non aver mai fine. Una lettura che non sono riuscita ad apprezzare per nulla. Non sono di certo invogliata a leggere altro dell'autore.
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