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Torino : Einaudi, 2019
Abstract: Alicia Berenson sembra avere una vita perfetta: è un'artista di successo, ha sposato un noto fotografo di moda e abita in uno dei quartieri più esclusivi di Londra. Poi, una sera, quando suo marito Gabriel torna a casa dal lavoro, Alicia gli spara cinque volte in faccia freddandolo. Da quel momento, detenuta in un ospedale psichiatrico, Alicia si chiude in un mutismo impenetrabile, rifiutandosi di fornire qualsiasi spiegazione. Oltre ai tabloid e ai telegiornali, a interessarsi alla «paziente silenziosa» è anche Theo Faber, psicologo criminale sicuro di poterla aiutare a svelare il mistero di quella notte. E mentre a poco a poco la donna ricomincia a parlare, il disegno che affiora trascina il medico in un gioco subdolo e manipolatorio.
2 aprile 2025 alle 18:56
È un thriller psicologico che mi è piaciuto molto e mi ha tenuta incollata alle pagine dall'inizio alla fine. La storia è narrata in prima persona e vi sono due voci narranti: la principale è quella dello psicologo Theo che rende partecipe il lettore dei propri stati d'animo, delle proprie angosce, dei propri timori, delle proprie insicurezze. La seconda voce narrante è quella di Alicia, che però non lo fa in modo diretto, ma attraverso le pagine del suo diario. La parte narrativa e quella diaristica si alternano continuamente, abbracciando ben tre filoni: la storia principale, l'infanzia e la vita coniugale di Theo, il diario di Alicia e tutte le sue paure. Il libro è molto coinvolgente e misterioso, catturando il lettore con la giusta dose di suspense. Azzeccata la scelta di accomunare i due protagonisti per diverse analogie, prima fra tutte l'infanzia molto difficile, un'infanzia traumatica che non può che lasciare strascichi irreparabili e latenti... Risulta davvero imprevedibile e, benchè lo scrittore Alex Michaelides aggiunga man mano dei tasselli, dosandoli sapientemente, la visione d'insieme si svela soltanto nell'epilogo. Colpi di scena assicurati! Il finale mi ha lasciata davvero a bocca aperta, suscitando in me la stessa sensazione provata alla prima visione del film "Il sesto senso": un libro che si può comprendere solo alla fine e che spiazza totalmente. La scrittura è semplice e molto scorrevole. Unica pecca alcuni refusi trovati nel libro. Non posso che fare i miei complimenti alla genialità dell'autore.
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