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Milano : La nave di Teseo, 2021
Abstract: Cosa ci rende quello che siamo? Perché conduciamo la nostra vita e non un'altra? Un nuovo anno sta per concludersi e Asle, un anziano pittore rimasto vedovo, ripensa alla sua storia. L'uomo vive da solo sulla costa norvegese, i suoi unici amici sono il suo vicino, Åsleik, un contadino-pescatore scapolo, e Beyer, un gallerista che vive in città, a un paio d'ore di auto. Lì vive anche un altro Asle, artista anch'egli, solitario e consumato dall'alcool. Asle e Asle sono due versioni della stessa persona, due racconti della stessa vita, che si interrogano sull'esistenza, la morte, l'ombra e la luce, la fede e la disperazione
23 febbraio 2025 alle 16:02
Il tratto saliente del romanzo è senza dubbio la profondità raggiunta attraverso il flusso dei pensieri del protagonista, il pittore Asle, trasformati in un racconto in cui la struttura delle frasi è completamente sgretolata, smaterializzata, in cui l'unico punto d'interpunzione è la virgola; verso la fine del libro lo stesso Asle afferma che "a essere importante non è ciò che viene detto esplicitamente su questo e quello, è altro, qualcosa che parla in silenzio dentro e dietro le frasi".
E la profondità nell'interpretazione dell'opera d'arte, dei rapporti umani, della fede religiosa e, da ultimo, della bellezza può essere espressa solo attraverso una serie di tratti, una successione di parole, un accostamento di colori; è impossibile ingabbiarla nella logica dell'argomentazione, in una sintassi a prova di analisi logica e periodale.
Il fascino di quest'opera risiede anche nella sua ambientazione che è quella della Norvegia dei fiordi e a bassa densità abitativa ma complessivamente il libro non mi ha completamente soddisfatta.
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