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Sylvia
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Michaels, Leonard

Sylvia

Milano : Adelphi, 2016

Abstract: "Un contagio visionario" percorre il Greenwich Village dei primissimi anni Sessanta la terra di nessuno fra la Beat Generation e i figli dei fiori. E proprio nel cuore del Village, mentre "un bizzarro delirio aleggia nell'aria", una coppia di studenti, imprigionati in una livida ossessione d'amore, sprofonda giorno dopo giorno in un allucinato inferno coniugale. Sotto le loro finestre MacDougal Street è "un carnevale demente", scandito da Elvis Presley e Allen Ginsberg; e intanto la loro folie à deux, "impigliata nel suono delle proprie urla", precipita fatalmente verso un esito devastante. Ispirato alla storia vera del suicidio della prima moglie di Leonard Michaels, "Sylvia" è uno di quei romanzi che, terrifici nella loro profonda verità, si insinuano quasi inavvertitamente nella mente del lettore e vi rimangono per sempre.

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Utente 10129
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È un romanzo autobiografico molto doloroso e sofferto, in cui l'autore ripercorre in prima persona l'incontro con Sylvia, la sua prima moglie morta suicida. Siamo nei primi anni 60 a NewYork, gli anni della beat generation, in un underground newyorchese anticonformista e ribelle, un periodo tormentato proprio come l'amore travagliato e malato tra Leonard e Sylvia. La scelta stilistica dell'autore ricade su una forma diaristica scandita mensilmente, che risulta quindi molto intima, realistica, cruda. Da apprezzare le dettagliate descrizioni che conducono il lettore tra i vicoli di NewYork ed anche quelle fisiche che delineano bene i personaggi. La scrittura è scorrevole, asciutta, costituita da frasi brevi. Lo scrittore pone al centro non tanto la propria figura, quanto quella della moglie e lo fa descrivendo il malessere di lei in modo obiettivo e al tempo stesso partecipato, quasi adottando un'impronta giornalistica. La protagonista del libro è sicuramente molto ben caratterizzata e lampante risulta la sua situazione patologica, al limite della follia: è una ragazza con continui sbalzi d'umore tra isteria ed umorismo, insicura e desiderosa di essere amata, possessiva e paranoica in modo ossessivo, una ragazza che si cuce addosso mille difetti e scarica ogni dispiacere sul proprio uomo, osteggiando la sua famiglia, i suoi amici, addirittura il suo lavoro di scrittore, colpevoli di allontanarli da lei. Emerge un amore travagliato e morboso, dove i litigi sono all'ordine del giorno per poi risolversi in sesso compulsivo. Difficile trovare l'amore in tanto struggimento, eppure impossibile cancellarlo definitivamente, in un vortice di dipendenza reciproca. Ma l'amore a volte non basta, a volte allontana, a volte non capisce, a volte non vince il dolore... ma nonostante tutto non muore, anche se la vita decide il contrario. Ed è ciò che Leonard Michaels dimostra con questo libro. Una lettura travolgente e non semplice, che non mi è dispiaciuta.

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