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Milano : Blackie, 2020
Abstract: Questa è la storia di una fame che non va mai via. E di Roberta, che vive cercando di non occupare spazio. A quasi trent'anni è bloccata in un lavoro senza senso. Un giorno conosce Stevie, è libera e pericolosa. Diventano amiche, vanno a vivere insieme. Poi inventano il Supper Club. Un collettivo di donne stanche di sentirsi dire che devono parlare meno, mangiare meno, costare meno, essere meno. Ma più il club diventa popolare e sovversivo, più Roberta è costretta a riconciliarsi con la vulnerabilità del proprio corpo - e quel passato che ha lavorato così duramente per reprimere. "Le divoratrici" è una storia che parla della fame di vivere. Un romanzo sul crescere e trovare il proprio posto nel mondo
12 aprile 2021 alle 21:05
Si può divorare un libro come essere mangiati da un lupo, mannaro o semplicemente mammifero. Si può inghiottire una fetta di pane con marmellata e burro come essere dilaniati dalla rabbia o dalla paura, che a volte sono la stessa cosa mentre altre no. (...) Perché è la fame la vera protagonista di queste pagine, il desiderio vorace di prendere a morsi la vita quando quel senso di vuoto, che si sente nel centro del proprio corpo, dilania ogni singolo organo in attesa dell’arrivo di qualcosa, qualsiasi cosa, a colmare quello spazio. Succede con il cibo, ovviamente, ma anche con l’amore, l’odio e più in generale i sentimenti.
https://justanotherpoint.wordpress.com/2021/04/09/leggendo-222-le-divoratrici/
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