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Gli ultimi messaggi del Forum

I più celebri discorsi della storia - Roberta Mazzini

Il libro non mi è piaciuto per diversi motivi: innanzitutto perché non vi è un filo conduttore, un'idea che attraversi la raccolta; sarebbe stato più indicato intitolarlo "I discorsi degli uomini più celebri della storia" dato che l'autrice non spiega quali sono le ragioni per le quali ha ritenuto fossero questi e non altri i discorsi più famosi della storia.
Oltre a ciò, dei 45 uomini ( e donne) di cui si parla nel testo 6 sono autocrati o dittatori ( Robespierre, Napoleone, Lenin, Mussolini, Hitler, Stalin) e forse, scavando nella storia dell'umanità, si sarebbero potuti trovare altri uomini celebri, medici, scienziati, premi Nobel, statisti, studiosi, artisti, scrittori, più adatti ad essere acclusi al testo per le parole ed i discorsi che hanno pronunciato. O magari banalmente sarebbe bastato dare voce a coloro i quali i regimi li hanno contrastati.
Il testo è veramente poco curato tanto che, ad esempio, quando si introduce Papa Giovanni Paolo II, viene riportata non la sua biografia ma quella di Papa Giovanni XXIII.

Uomini vicini alla vita - Ulrich Alexander Boschwitz

In questo bellissimo romanzo ambientato nella Berlino della crisi economica dei primi Anni Trenta, l'autore ha la capacità di tratteggiare con tale grazia e tale partecipazione la vita dei personaggi, principalmente mendicanti e prostitute, che il lettore viene trascinato in un circuito dove l'empatia è in grado non solo di strappare all'indifferenza ma addirittura di dissolvere ogni conseguente angoscia.
Gli uomini vicini alla vita sono gli uomini, e le donne, che hanno un unico obiettivo: sopravvivere.
Il testo in oggetto è stato pubblicato nel 1937 in lingua svedese; purtroppo in rete non si trovano notizie su Ulrich A. Boschwitz, morto nel 1942 a 27 anni e di cui sono arrivati fino a noi solo due romanzi.

Questa è propaganda vegan... [e le altre bugie dell'industria della carne] - Ed Winter

È un libro dal titolo volutamente provocatorio che racconta lo stato delle cose nella produzione di cibo di origine animale. Non si limita a sostenere il veganesimo ma esplora i meccanismi sociali e psicologici che ci portano a fare le nostre scelte alimentari. Fa nascere domande, riflessioni ed è adatto a chiunque voglia solo saperne un po’ di più sul veganesimo. Scrittura semplice e di facile comprensione, lo consiglio

La foresta trabocca - Ayase Maru

la denuncia sociale di una donna per le donne in Giappone e nel mondo
la bellezza della cultura orientali unitamente all'eleganza di animo femminile, mi hanno permesso di leggere in pochissimi giorni un capolavoro
spero che saranno tradotte presto altre opere della stessa autrice

Accabadora - Michela Murgia

michela murgia si è prestata alla stesura di un capolavoro
l'accabadora non è solo un tuffo nel passato o nel folklore e tradizioni sarde, bensì un romanzo di crescita e di maturazione emotiva e psicologica tanto della protagonista quanto del lettore.

Un uomo di poche parole - Carlo Greppi

Carlo Greppi ricostruisce la storia di Lorenzo Perrone, un muratore civile piemontese che lavorava alla Buna, all'esterno di Auschwitz III Monowitz, e che salvò Primo Levi facendogli avere della zuppa in una gamella di stagno, costruendo con lui un legame umano di gratuità e di amicizia inconcepibile nella dimensione del lager.
Nonostante le differenze esistenti tra l'esperienza di Levi e di Perrone, il tratto che le accomuna è, a mio parere, la difficoltà del dopo, ovvero l'impossibilità di superare quanto avevano visto e vissuto, per lo più tormentati dai sensi di colpa per non avere fatto abbastanza per gli altri che non erano sopravvissuti.
L'altro aspetto cruciale è quello della memoria poiché Lorenzo è stato salvato dalla dimenticanza grazie alla scrittura e all'opera in primis di Primo Levi; Greppi però si interroga sulle centinaia di migliaia di deportati anonimi finiti nell'oblio più totale di cui, come dice Cywinski, direttore del Museo di Auschwitz "non ci rimane che una scarpa, una chiave, un cucchiaio o una valigia. O anche meno".

Le schegge - Bret Easton Ellis

Romanzo deludente,settecento e passa pagine di vuoto assoluto:non avendo senso comprimere il vuoto non sarebbe stata un'opera migliore nemmeno con un quarto delle pagine scritte..Bret Easton Ellis pare oggi lontanissimo dai vertici raggiunti in American Psyco: la sua scrittura iperrealista,peraltro qui notevolmente diluita,manca del ritmo adeguato,diventando alla lunga noiosa e mera esibizione di dettagli fine a se stessa,non riuscendo a delineare né le psicologie dei personaggi né le atmosfere del racconto:può forse solo rimandare gli echi di un'epoca,gli anni Ottanta americani,ma come deja vu' in scala miserella.Cio' che manca principalmente,a mio avviso,è il ritmo che connaturava ad esempio American Psyco,là travolgente e strutturante,qui flebile e confuso.La scrittura iperrealista funziona se la si sostiene con un ritmo adeguato altrimenti diventa inutile e frustrante accumulo seriale (il vero serial killer della storia...) Evitate di perdere il Vostro prezioso tempo e ,se proprio desiderate leggere qualcosa di affine per epoca ed ambiente,dedicateVi a David Leavitt o alle prime cose di Jay McInerney,autori di una prosa a mio avviso più convincente e di storie più varie ,articolate e dall'appeal non ancora evaporato.So long Bret.

Fratellino - Amets Arzallus Antia, Ibrahima Balde

Storia cruda e commovente del calvario di un ragazzo che si mette alla ricerca del fratellino fuggito dal proprio Paese (Guinea ma potrebbe essere qualsiasi altro dell'Africa) alla ricerca di un futuro migliore naufragato però durante la traversata del Mediterraneo. Ormai in viaggio non può più tornare indietro e dopo anni di privazioni, torture e violenze da parte dei vari personaggi "negativi" incontrati lungo il percorso, riesce a raggiungere l'Italia. Buona vita all'autore.

Una trappola d'aria - romanzo di Giuseppe Festa

Un buon giallo ambientato in Norvegia in cui il protagonista, l'ispettore Marcus, ritrova la voglia di vivere quando un serial killer inizia a mietere vittime per la legge del taglione. L'ambientazione si può dire che mi è "famigliare", isole Lofoten, e questo è un motivo per cui mi ha coinvolto, il finale e diciamo la motivazione a sfondo psicologico per cui ha spinto il serial killer a commettere tutti quegli omicidi mi ha però lasciato alquanto perplesso.

Ernesto Colnago - Marco Pastonesi

Libro molto scorrevole, che racconta la vita di Ernesto Colnago dando anche uno spaccato della vita della Milano di metà 900.
Consiglio la lettura che ho trovato molto scorrevole, anche se avrei preferito qualche approfondimento più marcato rispetto l'uomo oltre che una cronistoria di eventi.

Il mestiere di vivere, 1935-1950 - Cesare Pavese

E' il diario personale che Pavese ha scritto dal 1935 al 1950, anno in cui morì.
Nel diario l'autore si sofferma soprattutto su temi intimi, l'amore ed il suicidio, e sull'analisi del suo rapporto con lo scrivere e con la letteratura. Una scrittura quella dei romanzi di Pavese estremamente potente: la parola sublima, diviene evanescente e scompare per lasciare il posto all'evocazione di storie e racconti.
Resta difficile comprendere o semplicemente accettare che uno scrittore affermato ed apprezzato, che ha scritto capolavori come "La bella estate" o "La luna e i falò", sia morto suicida, soprattutto per il senso di rinuncia e di solitudine che il termine suicidio richiama ma anche perché appare chiaro che nulla neppure la cultura neppure l'arte possono mettere al riparo dalle lacerazioni umane e di vissuto.
Per Pavese il suicidio non è però la mera fine della sofferenza e del dolore ma è "desiderare che la propria morte abbia un significato, sia una suprema scelta, un atto inconfondibile".
Il "Mestiere di vivere" è un testo poco lineare ed abbastanza complesso, adatto a chi voglia approfondire la conoscenza dell'uomo e dello scrittore Pavese.