A che cosa serve la letteratura
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Materiale linguistico moderno

Singer, Isaac Bashevis

A che cosa serve la letteratura

Abstract: Le idee di Singer sull’arte e la letteratura, lo yiddish e la cultura ebraica in una raccolta che è anche il più illuminante commento ai suoi romanzi. «L’errore più grave che uno scrittore possa fare è presumere che l’epoca del godimento estetico sia finita e che gli artisti possano permettersi di annoiare il pubblico in nome di uno scopo superiore. Non esiste un paradiso che ripaghi i lettori annoiati. Nell’arte, come nel sesso, l’atto e il godimento vanno di pari passo. Se nella letteratura c’è una redenzione, deve essere immanente. Al contrario della politica, l’arte non prospera grazie alle promesse. Può magari pagare poco, ma lo fa in contanti. Se non ti colpisce subito, non lo farà mai». Quale concezione della letteratura anima le prodigiose storie di Singer? Quale visione estetica e spirituale ha disegnato i suoi personaggi? Per quanto sorprendente possa risultare, i numerosi saggi cui Singer ha affidato le sue idee in fatto di arte, letteratura e cultura ebraica sono rimasti relegati in pubblicazioni poco accessibili (per lo più il quotidiano yiddish «Forverts») e schermati da pseudonimi. Eppure, come documentano le traduzioni in inglese riaffiorate dai suoi archivi, non v’è dubbio che Singer meditasse di ricavarne una raccolta: questo libro rappresenta dunque la realizzazione postuma di un progetto d’autore – e un’inattesa via d’accesso alla sua filosofia personale. Di più: a mano a mano che ci addentriamo nella lettura, scopriamo che questi interventi – dove lo scrittore è raffigurato come un «intrattenitore», un narratore di destini individuali, ancorato a «un gruppo specifico e a una specifica cultura», refrattario alla psicologia e alla sociologia, perennemente in lotta con «i sommi poteri», cioè con Dio – sono anche l’eco meditativa dei suoi romanzi, e che li illuminano di una luce nuova. Così, allorché Singer schizza con disarmante affabilità un quadro della sua Qabbalah, rivelandoci che le tenebre e il male sono necessari perché le azioni e i pensieri umani «siano in perenne bilico tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato», il destino dei personaggi che abbiamo amato – da Hertz Grein in Ombre sull’Hudson a Yasha Mazur nel Mago di Lublino a Hertz Minsker nel Ciarlatano – ci appare d’improvviso inevitabile. E di un’abbagliante evidenza.


Titolo e contributi: A che cosa serve la letteratura / Isaac Bashevis Singer ; a cura di David Stromberg ; traduzione di Marina Morpurgo

Pubblicazione: Milano : Adelphi, 2025

Descrizione fisica: 210 p. ; 23 cm

EAN: 9788845939693

Data:2025

Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)

Paese: Italia

Serie: La collana dei casi ; 156

Nomi: (Editore) (Traduttore) (Autore) (Curatore [Editor])

Soggetti:

Classi: 801 LETTERATURA (BELLE LETTERE) E RETORICA. FILOSOFIA E TEORIA (14)

Dati generali (100)
  • Tipo di data: monografia edita in un solo anno
  • Data di pubblicazione: 2025
  • Target: adulti, generale
Testi (105)
  • Genere: saggi

Sono presenti 3 copie, di cui 1 in prestito.

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