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Materiale linguistico moderno
Arendt, Hannah
La banalità del male
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Abstract: Otto Adolf Eichmann, figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell'11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l'11 aprile 1961, doveva rispondere di 15 imputazioni. Aveva commesso, in concorso con altri, crimini contro il popolo ebraico e numerosi crimini di guerra sotto il regime nazista. L'autrice assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il "New Yorker", sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro il caso Eichmann. Il Male che Eichmann incarna appare nella Arendt "banale", e perciò tanto più terribile, perché i suoi servitori sono grigi burocrati.
Titolo e contributi: La banalità del male : Eichmann a Gerusalemme / Hannah Arendt ; prefazione di Ezio Mauro ; traduzione di Piero Bernardini
34. ed.
Pubblicazione: Milano : Feltrinelli, 2023
Descrizione fisica: 348 p. ; 20 cm
Serie: Universale economica. Saggi
EAN: 9788807897450
Data:2023
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
Serie:
Universale economica. Serie Saggi
; 9297
Dati generali (100)
- Tipo di data: monografia edita in un solo anno
- Data di pubblicazione: 2023
- Target: adulti, generale
- Genere: saggi
Sono presenti 6 copie, di cui 1 in prestito.
| Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
|---|---|---|---|---|---|
| ALZANO LOMBARDO | 940.53 ARE | ALZ-116660 | Su scaffale | Prestabile | |
| SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII | 940.53 ARE | SOT-75398 | In prestito | 05/12/2025 | |
| SAN GIOVANNI BIANCO | 940.53 ARE | SGI-27288 | Su scaffale | Prestabile | |
| SAME | 940.53 ARE | SAM-1262 | Su scaffale | Prestito locale | |
| ZANDOBBIO | 940.53 ARE | ZAN-15075 | Su scaffale | Prestabile | |
| VALBREMBO | 940.53 ARE | VLB-92828 | Su scaffale | Prestabile |
Ultime recensioni inserite
Nel saggio, uscito nel 1963, Hannah Arendt, giornalista ed intellettuale tedesca fuggita in Francia nel 1933 in seguito alle politiche antisemite, racconta del processo al criminale nazista Eichmann, celebrato nel 1960 a Gerusalemme.
Malgrado il testo si basi su documenti ed atti del processo, quindi su fatti oggettivi, risulta ancor oggi scomodo, faticoso perché affronta, e non nasconde, questioni spinose, dolorose, come la differenza nelle reazioni e nei comportamenti dei diversi popoli e governi europei al progetto nazista di soluzione finale del popolo ebraico, oppure il ruolo giocato dai Consigli ebraici nelle deportazioni, oppure ancora le responsabilità dei tedeschi, capi e funzionari nazisti da un lato, comuni cittadini dall'altro, nel perfetto funzionamento dell'ingranaggio dello sterminio.
Un saggio lucido, per alcuni versi unico, che cerca di fornire una lettura razionale di un periodo buio il cui "guaio" scrive l'autrice, "era che di uomini come lui [Eichmann] ce n'erano tanti e che questi tanti non erano né perversi né sadici, bensì erano, e lo sono tuttora, terribilmente normali".
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