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Abstract: L'infanzia come luogo al di là del tempo, lo sguardo infantile come forza che trasfigura la realtà, ne riscrive la logica, ne scopre i significati nascosti. Attorno a questo tema, Oji Suzuki compone le sue storie: racconti notturni che potrebbero essere ricordi, poesie, sogni o visioni. Un bambino fantastica sulla propria vita accanto a un immaginario fratello maggiore; un altro fugge di casa seguendo il suono di un'armonica; una donna risponde all'emarginazione illuminando le strade del suo villaggio... Alla base di ogni racconto si può scorgere la realtà cruda del Giappone rurale, ma Suzuki distilla poesia da ogni gesto e da ogni oggetto. Così gli occhi del lettore si popolano di apparizioni e finiscono per perdersi, come quelli dei personaggi, nel cielo stellato
Titolo e contributi: La casa delle stelle / Oji Suzuki
Pubblicazione: Torino : Hikari, 2020
Descrizione fisica: 191 : fumetti ; 24 cm
EAN: 9788871821306
Data:2021
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
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| Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
|---|---|---|---|---|---|
| ROMANO DI LOMBARDIA | MANGA 741.5 SUZ | ROM-78685 | Su scaffale | Prestabile |
Ultime recensioni inserite
L'autore è Oji Suzuki, ascrivibile al grande filone del Gekiga. Come spesso accade con questa corrente, si tratta di storie brevi pubblicate nei vari anni di carriera dell'autore. Suzuki però si differenzia da autori come Tatsumi o i fratelli Tsuge nel dare molto più spazio a una componente poetica praticamente onnipresente in queste storie tutte dal sapore malinconico. L'ambientazione è spesso onirica, realtà e finzione si mescolano per cercare di portare alla luce (ben poca in questo volume) quello che è l'uomo. Non sono storie semplici, di immediata compresione, in questo è molto simile a opere come "Elegia in Rosso" di Seiichi Hayashi. Trovo molto interessante anche la gestione delle tavole: la griglia è estremamente rigida, statica. Questo perchè si tratta molto spesso di istanti presi a sè, la sequenzialità "diretta" viene meno. Spesso non c'è necessità di dinamismo. Tutto è in realtà fermo, proprio come in un sogno dove si passa da un posto all'altro senza realmente muoversi. Questo per me è particolarmente evidente in "Storia di un fiammifero", la mia preferita del volume, dove troviamo anche alcune tavole in 4-koma (la struttura a 4 vignette che ad esempio si trova in "Palepoli" di Usamaru Furuya; è molto usata in racconti umoristici, ben lontano quindi da quest'opera). Questa struttura così rigida, secondo me, applicata in questo contesto dà maggior peso alle singole 4 immagini rendendo lo scorrere del tempo più lento, quasi fermo... aumentando così il senso di malinconia. Altra storia degna di nota è sicuramente "Kyoko dei lampioni", anche questa estremamente triste, dove ci viene mostrato lo stato di abbandono sociale di una povera anziana donna, di come venga umiliata e trascurata dagli altri. A mio modo di vedere in quest'opera non c'è un tema comune, le storie sono scorci della società con probabilmente alcune storie con una componente semi auto-biografica. Ritengo la lettura molto valida seppur la componente eccessivamente poetica non faccia troppo per me. Il mio consiglio è di partire da altri autori, di più facile approccio, di questa corrente per poi eventualmente provare anche quelli "secondari" (in termini di pura nomea).
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