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Abstract: «La storia, Elettra, comincia col nome». E allora andiamo alla ricerca del nome. O meglio, dei nomi: comuni, di cose, di attrezzi, di persone. Un elenco di nomi trascurati o dimenticati che conduce dritti in un inferno operaio dove Dante sta fianco a fianco a epici saldatori e ai protagonisti degli spaghetti-western. Una rutilante avventura tragicomica, al cuore dell'identità operaia di ieri e di oggi. «Dammi le parole come se fossero attrezzi. Tieni il filo del discorso. Fissalo a quel passante. Metti in squadra il racconto. Ecco il nonno operaio, la nonna casalinga stakanovista, il bisnonno muratore, il babbo scribacchino a cottimo. Ora srotola la storia come un filo d'Arianna per scendere in un mondo sotterraneo. Come in un sogno, leggerai di Renato, leggendario saldatore condannato alla manutenzione dei gironi infernali ("eh, avoglia a aspettà i dantisti a rabberzà ?sti cerchi!"). Sì, siamo alle solite: il vecchio sta per rovesciare l'inferno come un guanto e dribbla le fiamme dell'Erebo come se fosse Cruijff.» Tra vecchi attrezzi e modi di dire popolari, ogni cosa è uno spunto per ricordare e moltiplicare i racconti sulla vita di Renato. Avventure familiari tragicomiche, storie di calcio dei bassifondi, orgoglio working class, figuracce fantozziane, pantagruelici pranzi domenicali e lezioni di manutenzione di vecchie auto immortali. Ma all'improvviso la storia si infila in un inferno proletario dove gli scenari della Commedia di Dante si intrecciano con gli spaghetti-western di Sergio Leone. Una vecchia armonica risuona tra le labbra di Steve McQueen e fa da colonna sonora alla più grande evasione di tutti i tempi. Ovviamente la spalla che dovrà scardinare le porte degli inferi sarà quella proletaria di Renato. Una domanda si impone: da che parte starà Dante Alighieri? Anche il poeta cinto d'alloro gioca un ruolo in questa storia. Il finale è col botto e al lettore non rimane che ricordare le parole di James Coburn in un capolavoro di Sergio Leone: Giù la testa.
Titolo e contributi: Nel girone dei bestemmiatori : una commedia operaia / Alberto Prunetti
Pubblicazione: Bari ; Roma : Laterza, 2020
Descrizione fisica: VII, 109 p. ; 21 cm
EAN: 9788858141199
Data:2020
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
Sono presenti 5 copie, di cui 0 in prestito.
| Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
|---|---|---|---|---|---|
| TREVIGLIO | DEPOSITO LETTERATURA ITALIANA | TRV-160170 | Su scaffale | Prestabile | |
| ZOGNO | 853.9 PRU | ZOG-52402 | Su scaffale | Prestabile | |
| ALBINO | 853.92 PRU | ALB-152401 | Su scaffale | Prestabile | |
| PONTERANICA | PRU A | PNR-60818 | Su scaffale | Prestabile | |
| BOLGARE | NARRATIVA PRU A 2 | BOL-30969 | Su scaffale | Prestabile |
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Un libro formato da brevi racconti centrati sulla figura del padre, operaio metalmeccanico, e rivolti alla figlia Elettra, per farle conoscere un nonno prmaturamente scomparso. Uno che "sapeva leggere il ferro", che giudicava le persone come fossero attrezzi di lavoro, che per smontare un macchinario non aveva bisogno delle chiavi. Ricordi d'infanzia, quando il padre, operaio livornese dell'ILVA, la domenica lo portava a Baratti a vedere le "tromb'etrusche" perché vicino al sito poteva ascoltare la radiocronaca, di una emittente locale, delle partite delle squadre amatoriali della zona, mentre il figlio si auto nominava guida e raccontava storie sugli etruschi ai pochi turisti stranieri presenti. Interessante è il linguaggio paterno, con termini dialettali (brodo, torsolo, non mondare le nespole, più brutto della ruggine), la ruvidezza di chi non dà premi, ma anche l'imbarazzo davanti al dottore, con i neologismi divertenti che inventa, lo scovolino del bagno che diventa... no, scopritelo da soli cosa diventa, e vi auguro di ridere come ho fatto io.
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