Rete Bibliotecaria Bergamasca

Abstract: Pubblicato nel 1959, Donnarumma all’assalto ripercorre la vicenda autobiografica dell’autore che, a metà degli anni Cinquanta, lavorò come selezionatore del personale nello stabilimento della Olivetti di Pozzuoli, nel romanzo trasfigurata nell’immaginario paese di Santa Maria. Compito del narratore è scegliere la manodopera migliore: seicento posti per i quali fanno domanda oltre quarantamila disoccupati. Chi non presenta una domanda è Antonio Donnarumma, ostinato in maniera quasi infantile nel rifiutare di sottoporsi all’umiliante trafila di esami, prove «psicotecniche» e visite mediche, deciso a difendere il proprio «diritto di faticare», perché alla fabbrica «si viene per faticare, non per scrivere». 
Ma il vero protagonista rimane proprio il narratore, lo psicologo, l’intellettuale venuto dal Nord con tutta la sua umanità e sensibilità in quello stabilimento colorato, arioso, immerso nel verde, nel quale quotidianamente si trova ad affrontare, e spesso a disilludere, le speranze di decine, centinaia di postulanti. Violenza e pregiudizi, miseria e ignoranza si scontrano con l’utopistico modello lavorativo dell’Olivetti, svelando tutta la contradditorietà del boom economico e del cosiddetto «sviluppo». Prima analisi dei pericoli della civiltà tecnocratica in Italia, Donnarumma all’assalto rimane ancora oggi il ritratto di una realtà storica emblematica tratteggiato con grande verità sociologica e psicologica