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Abstract: La città ceca di Terezín fu inglobata nel Reich tedesco nel 1938 e nel 1941 l'intera cittadina fu circondata da un muro e adibita, come un grande ghetto, a campo di concentramento per gli ebrei. Intere famiglie vi furono trasferite: il campo, progettato per ospitare settemila internati e settemila militari, arrivò a ospitare cinquantamila internati, con una forte presenza di bambini. La propaganda nazista lo presentò come modello di insediamento della popolazione ebraica, ma in realtà si trattava soltanto di un 'serbatoio' di raccolta degli internati, che via via venivano trasferiti ad Auschwitz e ad altri Lager per la 'soluzione finale'. In particolare a Terezín fu internato il fior fiore degli intellettuali ebrei mitteleuropei, pittori, scrittori, musicisti, e a Terezín, caso unico in un campo di concentramento e di sterminio, si manifestarono episodi di ribellione e di resistenza organizzata condotti con le uniche armi possibili, l'intelligenza e la forza morale, com'è testimoniato dal museo delle opere d'arte realizzate in quel periodo.La manifestazione più clamorosa fu l'esecuzione da parte di musicisti e cantanti ebrei del Requiem di Verdi, della quale fu organizzatore il direttore d'orchestra Rafael Schächter e alla quale partecipò come spettatore il fior fiore delle SS capitanato da Adolf Eichmann, non capendo che i destinatari di quel Requiem non erano gli ebrei, che a poco a poco sarebbero stati trasferiti nei campi di sterminio, ma gli stessi tedeschi, che oramai, nell'estate del 1944, vedevano le proprie armate ritirarsi e le loro città ridursi progressivamente in macerie. E agli stessi tedeschi erano indirizzati il 'Libera me Domine' e il 'Confutatis maledictis' del Requiem a ristabilre la giustizia tra perseguitati e persecutori.Quella rappresentazione ha segnato uno degli episodi più clamorosi della storia della Shoah e Il Requiem di Terezín, con la cronaca della sua difficilissima preparazione e dei personaggi che a quell'esecuzione parteciparono, al di là del valore letterario, storico ed emotivo del testo, costiuisce una delle testimonianze più alte e commoventi sui campi di sterminio.Il volume è arricchito da una riflessione di Eliška Borov, nuora di Josef Bor.
Titolo e contributi: Il requiem di Terezin / Josef Bor ; traduzione di Bruno Meriggi
Pubblicazione: Firenze : Passigli, 2014
Descrizione fisica: 108 p. ; 22 cm
ISBN: 9788836814237
Data:2014
Lingua: (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese:
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| Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
|---|---|---|---|---|---|
| BRUSAPORTO | 891.8 BOR | BRP-20717 | Su scaffale | Prestabile |
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