Rete Bibliotecaria Bergamasca

Abstract: Crisi economica e terrorismo, pandemia e criminalità, droga e pedofilia... concetti diversi con un comune denominatore: la paura, dimensione psicologica ed esistenziale in grado di incidere profondamente sulle scelte e, di conseguenza, sulle possibilità offerte dal mondo in cui viviamo. Nel nome della paura, infatti, si può decidere di evitare di viaggiare, di limitare le uscite notturne, di scartare determinati alimenti e persino di accettare di esporsi a sempre più sofisticate forme di sorveglianza pur di sentirsi al «sicuro». Ma al sicuro da cosa? Come afferma Lars Svendsen in questo illuminante saggio, gii uomini occidentali sono ormai talmente protetti da potersi permettere «di focalizzare l'attenzione su pericoli soltanto potenziali, che nella vita non si realizzeranno mai». La paura, in questo modo, diventa un principio oscuro, uno spauracchio con cui è possibile aggirare gli stessi valori democratici per limitare le garanzie offerte da un sistema apparentemente fondato sull'uguaglianza e sulla libertà. Conoscere la Filosofia della paura, da questo punto di vista, è un modo per reagire alla pericolosa ossessione del controllo che stiamo vivendo. E, di conseguenza, anche un modo con cui l'essere umano può tornare a sperare di cambiare (in meglio] se stesso insieme alla propria società.