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Abstract: Fra il 1923 e il 1929 Borges pubblica tre volumi di poesia su cui in seguito interverrà radicalmente, e tre di prosa che saranno ripudiati. Tutti gli altri scritti - dispersi per lo più in periodici e riviste - cui era affidata l'insolente riflessione di quegli anni verranno dimenticati. E si capisce: ansioso di giustificare una tumultuosa militanza ultraista, ma soprattutto di disanchilosare l'arte e di difendere la sua poesia, Borges dichiara la supremazia dell'estetica attiva dei prismi, capace di forgiare una visione personale, sull'estetica passiva degli specchi, che trasforma l'arte in copia; addita nel ritmo, elemento acustico, e nella metafora, elemento luminoso, gli strumenti imprescindibili di tale rivoluzione; regola impavido i conti con i morti e i loro esercizi di retorica; stigmatizza risolutamente il nulla immobile della letteratura coeva, preoccupata solo di cambiare di posto alle cianfrusaglie ornamentali che pretendono di discendere da Góngora e di infilzare in quantità infinite i consunti aggettivi; celebra una Buenos Aires che nelle ore orfane che vivono come spaventate dagli altri e delle quali nessuno si cura diventa libertà di poesia, ed esalta l'ultimo tango, zolletta di zucchero che da sola addolcisce la città offuscata e molle. Viene qui proposta una scelta dei più significativi scritti dispersi del periodo 1919-1929, tratti dal primo volume dei Textos recobrados (Buenos Aires, 1997).
Titolo e contributi: Il prisma e lo specchio : testi ritrovati : 1919-1929 / Jorge Luis Borges ; a cura di Antonio Melis ; traduzione di Lucia Lorenzini
Pubblicazione: Milano : Adelphi, 2009
Descrizione fisica: 283 p. ; 22 cm
ISBN: 9788845924361
Data:2009
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
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