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Titolo e contributi: Il quinto figlio / Doris Lessing
Pubblicazione: Milano : Feltrinelli, 1992
Descrizione fisica: 166 p. ; 19 cm.
ISBN: 8807811995
Data:1992
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
Sono presenti 22 copie, di cui 5 in prestito.
| Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
|---|---|---|---|---|---|
| ARCENE | 823.9 LES | ARC-10310 | Su scaffale | Prestabile | |
| ARZAGO D'ADDA | 823.9 LES | ARZ-4428 | In prestito | 26/11/2025 | |
| AZZANO SAN PAOLO | 823.9 LES | AZZ-9780 | Su scaffale | Prestabile | |
| BARZANA | LES D | BAR-3398 | Su scaffale | Prestabile | |
| CURNO | 823.9 LES | CUR-13723 | In prestito | 29/11/2025 | |
| ISTITUTI SUPERIORI TRESCORE "LOTTO" E "FEDERICI" | 823.9 LES | ITT-228 | Su scaffale | Non disponibile | |
| ISTITUTO VITTORIO EMANUELE | 823.9 LES | IVE-12344 | Da scartare | Non disponibile | |
| LALLIO | 823.9 LES | LAL-6769 | In prestito | ||
| LEVATE | 823.9 LES | LEV-1976 | Su scaffale | Prestabile | |
| PALAZZAGO | 823.9 LES | PLZ-4139 | Su scaffale | Non disponibile | |
| ROMANO DI LOMBARDIA | Magazzino 823.9 LES | ROM-41023 | In prestito | 15/12/2025 | |
| ROVETTA | 823.9 LES | ROV-7603 | Su scaffale | Prestabile | |
| SCANZOROSCIATE | 823.9 LES | SCA-9218 | Su scaffale | Prestabile | |
| SAN GIOVANNI BIANCO | 823.9 LES | SGI-8380 | In prestito | 13/12/2025 | |
| STROZZA | 823.9 LES | STR-2075 | Su scaffale | Prestabile | |
| TERNO D'ISOLA | 823.9 LES | TER-7017 | Su scaffale | Prestabile | |
| VALNEGRA | 823.9 LES | VLN-5068 | Su scaffale | Prestabile | |
| ZANICA | 823.9 LES | ZNC-5685 | In prestito | 15/01/2026 | |
| LOVERE - Istituto "Decio Celeri" |
|
DEC-698 | Su scaffale | Prestabile | |
| TREVIGLIO | DEPOSITO LETTERATURA INGLESE | TRV-126325 | In prestito | ||
| CASTRO | 823.9 LES | CSO-10217 | Su scaffale | Prestabile | |
| ALBINO - ISIS "OSCAR ARNULFO ROMERO" | 823.9 LES | ITA-14913 | Su scaffale | Prestabile |
Ultime recensioni inserite
È un libro che va lasciato sedimentare e che riaffiora a poco a poco. Anticipo che non mi ha entusiasmato in particolar modo, ma ha toccato temi talmente delicati che è impossibile non esserne coinvolti e non dare adito a riflessioni. Il libro affronta le tematiche della famiglia, della maternità e della disabilità. Partiamo dalla famiglia: l'autrice Doris Lessing ne propone diverse tipologie, da quella allargata con patrigni e matrigne al seguito alla ristretta con un solo genitore per la perdita dell'altro, caratterizzate da diversi valori e diverse priorità. Tra tutte decide di far spiccare la cosiddetta famiglia "del Mulino Bianco", anche se si scopre velocemente quanto sia un'idea effimera. L'autrice mette in luce le difficoltà che minano continuamente la felicità del nucleo familiare, a partire dalle risorse economiche non indifferenti che si rendono necessarie per il sostentamento di una famiglia numerosa e di una casa particolarmente grande, mostrando anche la sprovvedutezza e l'opportunismo di chi si appoggia sempre a qualcun altro per soddisfare i propri desideri. Felicità che è minata anche dalle risorse fisiche e dall'energia che numerosi figli richiedono in continuazione a chi si prende cura di loro, generando stanchezza, stress, nervosismo. Altro tema scottante è quello della maternità, che coinvolge una donna a 360 gradi e che, oltre alla gioia, può portare con sé la bestia nera della depressione. Cosa succede, quindi, quando una donna inizia a rifiutare l'essere che porta in grembo? E per concludere il tema, a mio avviso, più delicato: la nascita di un figlio disabile. Ho avuto un attimo di rigetto nel momento che ho notato come la disabilità venga associata alla mostruosità, in un'accezione talmente negativa da irritare... Ma poi ho pensato che l'autrice abbia voluto mostrare chiaramente come una famiglia, che non accetta tale figlio, lo consideri, esternando tutto il rifiuto ed il disprezzo che prova. Non mi è piaciuta nemmeno l'idea che la fragilità distrugga una famiglia, che sia la causa di tale distruzione, ma non devo dimenticare di considerare sempre l'ottica da cui arriva la narrazione. Ho apprezzato invece il fatto che vengano contemplati anche il disagio ed il malessere di chi deve avere a che fare con questi bambini speciali, perché si parla sempre tanto di inclusione, ma spesso si dimentica che dovrebbe essere a doppio senso, perché non solo il più fragile ha bisogno di essere valorizzato. Ho trovato l'epilogo troppo evanescente, inconcludente, quasi una constatazione che gli "alieni" non possano fare altro che restare con i propri simili e, sinceramente, non mi è piaciuto. Anche la scrittura non è stata così coinvolgente, anzi, l'ho trovata un po' ripetitiva.
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