Bartleby, lo scrivano. Anche i giovani leggono i classici
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Melville, Herman - Filippo Scotti

Bartleby, lo scrivano. Anche i giovani leggono i classici

Abstract: Il giovane Bartleby lavora come scrivano per un avvocato di Wall Street e, osserva Emanuele Trevi nella prefazione, è "il più strano degli esseri umani". Non ha passato né famiglia, non ha casa, non mangia quasi nulla, non esce mai a prendere una boccata d'aria, non spende soldi, non manifesta sentimenti, non parla, non spiega. Soprattutto, è uno "scrivano che preferisce non scrivere". "Preferireidi no" è il rifiuto che invariabilmente oppone alle richieste che gli vengono rivolte: una frase che non è mossa da alcuno spirito di ribellione, una frase che non significa nulla e accompagnerà Bartleby in una inarrestabile spirale di autoannientamento. Proprio da questa insignificanza, che ha "il rigore di una legge di natura e di una necessità estetica, discende tutta intera l'abbagliante bellezza del racconto di Melville".


Titolo e contributi: Bartleby, lo scrivano. Anche i giovani leggono i classici

Pubblicazione: Audiolibri Salani, 2022

Data: - -220

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: Audiobook con DRM LCP

Nomi:

Dati generali (100)
  • Tipo di data: data di dettaglio
  • Data di pubblicazione: 220
Registrazioni sonore e musica (125)
  • Genere testuale: audiolibri

Il giovane Bartleby lavora come scrivano per un avvocato di Wall Street e, osserva Emanuele Trevi nella prefazione, è "il più strano degli esseri umani". Non ha passato né famiglia, non ha casa, non mangia quasi nulla, non esce mai a prendere una boccata d'aria, non spende soldi, non manifesta sentimenti, non parla, non spiega. Soprattutto, è uno "scrivano che preferisce non scrivere". "Preferireidi no" è il rifiuto che invariabilmente oppone alle richieste che gli vengono rivolte: una frase che non è mossa da alcuno spirito di ribellione, una frase che non significa nulla e accompagnerà Bartleby in una inarrestabile spirale di autoannientamento. Proprio da questa insignificanza, che ha "il rigore di una legge di natura e di una necessità estetica, discende tutta intera l'abbagliante bellezza del racconto di Melville".

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