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Fine della guerra
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Limes - AA.VV.

Fine della guerra

Limes, 08/05/2024

Abstract: "Fine della guerra" è il quarto volume del 2024. La Guerra Grande che infuria nel mondo si combatte senza fini, intesi al maschile e al femminile. Cioè senza scopi strategici né limiti di spaziotempo. Dunque con un approccio totalizzante all'uso dello strumento militare.A farne le spese è la tradizionale concezione della guerra come mezzo in vista di una pace vantaggiosa, sostituita da conflitti senza scopo definito, potenzialmente infiniti.Il volume esplora cause, manifestazioni e possibili esiti della deriva bellicistica, avanzando proposte per invertirla. Lo fa con il consueto approccio interdisciplinare che incrocia sguardi di natura strategica, militare, economica, tecnologica e culturale.La prima parte, "Occidenti senza fine", si concentra su cause, manifestazioni e conseguenze dell'affanno politico-strategico che connota America e alleati, soprattutto europei, di fronte alle crisi che si vanno moltiplicando.La seconda parte, "Fini non occidentali", passa in rassegna i punti di vista e le strategie delle potenze che sfidano l'ordine americanocentrico e dei paesi che, per necessità e opportunismo, cercano di trarre profitto da tale contesto.La terza parte, "Finire le guerre", avanza proposte per sedare i conflitti ucraino e mediorientale, il cui protrarsi ha implicazioni particolarmente destabilizzanti.Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi. Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista. Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti. L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili. L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda.

Misteri persiani
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Limes - AA.VV.

Misteri persiani

Limes, 18/06/2024

Abstract: "Misteri persiani" è il quinto volume del 2024. Scandaglia le profondità della Repubblica Islamica dell'Iran per far emergere la natura peculiare dell'impero informale fondato da Khomeini.Ampio spazio viene dedicato allo scontro con Israele, nemico perfetto che ha permesso ai persiani di appropriarsi della causa palestinese. Dunque, di intestarsi la leadership del mondo arabo, aggirando la secolare barriera culturale che separa arabi e persiani.La prima parte, "Il fronte interno e lo scontro con Israele", indaga le contraddizioni e le faglie interne alla Repubblica Islamica, il senso strategico del confronto con lo Stato ebraico e l'approccio di Gerusalemme alla contesa regionale con Teheran.La seconda parte, "I clienti dell'impero", illustra la rete mediorientale dell'Iran, analizzando le modalità con cui gli ayatollah (non) manovrano i propri agenti di prossimità dallo Yemen alla Siria, da Gaza all'Iraq e al Libano.La terza parte, "Amici e nemici", si concentra sulle relazioni tra la Repubblica Islamica e le principali potenze. Stati Uniti, Cina, Russia, ma anche attori regionali come Turchia e Arabia Saudita.Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi. Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista. Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti. L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili. L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda.

La Germania senza qualità
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Limes - AA.VV.

La Germania senza qualità

Limes, 18/07/2024

Abstract: La Guerra Grande che infuria nel mondo – epicentri Ucraina, Gaza e Taiwan – coglie la Repubblica Federale con la guardia bassa, culturalmente disarmata, in netto calo di influenza, prosperità e prestigio. Nessuno più dei tedeschi aveva creduto che la storia fosse veramente finita dopo il 1989-91. Negli ultimi due anni l'Europa ha cambiato volto. Il risultato è che la vecchia Germania geopoliticamente inerte sta scomparendo, ma la nuova stenta a nascere.Berlino è fragile soprattutto perché incapace di definire sé stessa e il proprio raggio d'azione. Parte del problema risiede nel fatto che la Germania è soggetto sempre incompiuto, dalla geografia mobile. Stabilire che cosa sia tedesco è compito che storicamente sfiora la metafisica. E oggi il paese senza confini si scopre senza centro.La prima parte del volume, "La Bundesrepublik fuori asse", si concentra sulle principali espressioni della crisi dello Stato federale, dal diffuso conformismo della classe dirigente al declino della Bundeswehr, dalle falle nella "democrazia protetta" alle difficoltà del sistema industriale.La seconda parte, "Le Germanie in Germania", illustra le spaccature interne alla Repubblica Federale, che alimentano il clima di dissenso e agevolano l'ascesa delle forze estremiste. A trent'anni dalla riunificazione i Länder dell'Est e dell'Ovest restano entità pressoché estranee. Ma non si tratta di due blocchi monolitici. Lo testimoniano la Sassonia e la Baviera, persino Berlino, la meno tedesca delle città tedesche.La terza parte, "La Germania isolata", esamina i riverberi esterni del disorientamento tedesco, con particolare attenzione al rapporto con i principali riferimenti di Berlino: Francia, Stati Uniti, Russia e Cina.Chiude il volume un dossier speciale su "L'impero di Genova", con cinque articoli dedicati alla storia (spesso dimenticata) della potente repubblica marinara.Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi. Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista. Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti. L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili. L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda.