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Trovati 53 documenti.
Cuore di tenebra / Joseph Conrad ; letto da Francesco De Gregori
Roma : Emons, 2021
Abstract: Questo è il quaderno-audiolibro Cuore di Tenebra di Joseph Conrad edito da Emons edizioni letto da Francesco De Greori. Puoi prendere appunti, annotare frasi e disegnare, puoi ascoltare tutto l'audiolibro, dalla prima all'ultima parola. Pubblicato per la prima volta nel 1899, Cuore di tenebra trae lo spunto da un viaggio di Conrad al comando di un battello lungo il corso del fiume Congo. Nel romanzo, Marlow racconta il suo viaggio, tra gli orrori del colonialismo, che culmina nell'incontro con l'enigmatico Kurtz.
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Bibliotheka, 05/08/2021
Abstract: Volume numero 2 della collana "Classici" a cura di Pierluigi Pietricola.Traduzione di Alessandro PugliesiPrefazione di Luca di FulvioUno dei testi più letti della letteratura del '900 è un capolavoro di tensione narrativa, una delle più profonde riflessioni fra la dicotomia fra bene e male, ragione e follia. Nel 1890 Conrad si recò per sei mesi in Africa: ne ritornò quasi in fin di vita, con un bagaglio di ricordi, disillusioni e "disgustosa conoscenza" da cui, nove anni dopo, sarebbe nato Cuore di tenebra. Marlow, il protagonista, viene ingaggiato da una compagnia commerciale e mandato in Congo. Qui, viaggiando tra gli orrori del colonialismo, incontra Kurtz, enigmatico personaggio reso folle dalla solitudine e da una "volontà di potenza" nella quale la civiltà bianca rivela il suo vero volto: quel "cuore di tenebra" che non è tanto l'oscurità della wilderness africana, quanto l'identità - la colpa - dell'uomo europeo.
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Mondadori, 07/10/2010
Abstract: Un ufficiale di marina al suo primo comando, prigioniero di una bonaccia che costringe la nave all'immobilità assoluta, si deve confrontare con la sofferenza, la follia e le insondabili forze della natura, sperimentando tutte le miserie e le grandezze della condizione umana. Un racconto ricco di pathos e di mistero, quasi una metafora dell'esistenza umana.
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Mondadori, 16/12/2014
Abstract: Narrata in una lingua di sensuale intensità cromatica, la vicenda di Nostromo ha come sfondo l'immaginaria repubblica del Costaguana, paese ora concreto, sanguigno, ora remoto, sospeso in un'inquieta irrealtà di sogno, nella cui inafferrabile solitudine di mare e di isole si riflettono l'irrealtà e la solitudine umana. Romanzo d'avventura e di intreccio, di intrighi e di colpi di scena, Nostromo ruota attorno all'invenzione centrale di una situazione ambigua, ad altissima potenzialità drammatica ed emotiva, in cui i personaggi si vedono costretti ad affrontare e rivelare il loro io più segreto e rifiutato. Il tema, profondamente conradiano, è qui il tradimento, che si moltiplica e si riflette in innumerevoli sfaccettature. Tradimento di sé, degli altri, dei propri ideali, della propria illusoria realtà. Il tradimento colpevole, orgogliosamente vissuto come eroica forma di virtù, di Charles Gould. Il tradimento incolpevole, assunto con amaro piacere, come un perenne e liberatorio marchio di infamia, del dottor Monygham. Il tradimento, infine, stupito, doloroso, innocente e spavaldo di Nostromo, il giovane marinaio italiano al centro della vicenda, che da tradito si fa traditore, da eroe si fa ladro, per ritrovare infine l'immagine di sé che ha tenacemente, disperatamente voluto creare facendo della sua morte "il più grande, il più invidiabile, il più sinistro" dei suoi illusori trionfi.
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Mondadori, 16/12/2014
Abstract: Nel 1894 l'osservatorio di Greenwich fu bersaglio di un fallito attentato anarchico. Da quell'episodio di cronaca Conrad trasse lo spunto per questo romanzo, pubblicato nel 1907, quasi un antesignano di tutte le spy stories del Novecento. Sembra un uomo tranquillo, il signor Verloc, che da anni gestisce un negozio nella capitale britannica. Ma in realtà è l'agente segreto di un non meglio precisato stato dell'Europa dell'Est, incaricato di sorvegliare gli anarchici. Quando il suo ambasciatore gli chiede di organizzare un'azione violenta per alimentare nell'opinione pubblica sentimenti di ostilità verso i rivoluzionari, tutto quello che Verloc riesce a fare è uccidere per errore il cognato. È l'inizio di una catena di vendette che sfoceranno in assurdi delitti.Tra i primi libri a trattare temi come spionaggio o terrorismo, L'agente segreto ha la forma di un giallo, ma si rivela soprattutto un fine esercizio di indagine psicologica e sociologica, un momento altissimo nella storia del romanzo moderno che riesce a contaminare il più popolare dei generi con le profonde intuizioni morali e l'ardito sperimentalismo linguistico di un grande artista.
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Mondadori, 05/05/2015
Abstract: Eroe solitario, segnato dalla sventura e dal rimorso, estraniato dalla famiglia e dalla patria, Jim è in fuga. Ha paura del suo passato, smarrito, in balia dei ciechi colpi del caso. E abbandona tutto e tutti, si sposta a Oriente, sempre più lontano, perseguitato dalle sue Erinni. Come in altri suoi romanzi, in "Lord Jim" - scritto nel 1900, perfetto esempio di racconto nel racconto - Conrad sottolinea come nella vita di ciascuno esista un istante cruciale, una 'linea d'ombra': nell'attraversarla si può precipitare o approdare a un porto sicuro. E' un attimo, è il momento della prova, e bisogna essere pronti. E laggiù, nella foresta del Borneo, alla ricerca dell'oblio e del riscatto, Jim, Lord Jim, riprende a vivere: riconquista un'identità, ricostruisce un mondo di affetti, ritrova l'occasione di fissare la morte in faccia, di oltrepassare, questa volta pronto, quella fatidica 'linea'.
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Einaudi, 06/10/2015
Abstract: Il nome di Conrad è indissolubilmente legato ai mari e alle coste di mondi esotici. Questo romanzo, ambientato nello scenario suggestivo delle isole della Malesia, rese con particolare intensità, racconta una storia d'amore e di morte. Ne sono coinvolti Lena, giovane e sfortunata suonatrice di un'orchestra femminile a Surabaya; il barone Heyst, signore aristocratico troppo raffinato per la volgarità di questo mondo, "uomo che tutto disprezza e non crede in nulla"; e un variopinto campionario di farabutti. In una caccia senza respiro all'uomo e a un chimerico tesoro, entrano in scena avventurieri d'ogni risma: Jones, diabolico e freddamente razionale; Ricardo, dagli istinti belluini; Schomberg, personificazione di una malizia ottusa; Pedro, concentrato di forza bruta. Romanzo di un destino ineluttabile, Vittoria (1915) ha le apparenze del racconto di avventure a tinte forti, che Conrad prediligeva, ma è anche una sottile indagine sulle ambiguità del rapporto amoroso, e sulle violenze segrete che possono nutrirlo. E nell'analisi di questa zona d'ombra che Conrad risulta particolarmente vicino alla sensibilità del lettore d'oggi: là dove appunto descrive l'amore che degenera e si corrompe in tormento, tanto per chi ama come per chi vorrebbe, ma non sa piú amare. Prima edizione 1952 nei "Narratori stranieri tradotti".
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Garzanti Classici, 31/12/2010
Abstract: Tra i romanzi di Conrad, forse nessuno ha avuto fin dal suo apparire (1899) tanta fortuna critica e tanto successo quanto Cuore di tenebra. Certo è che questo breve e inquietante romanzo ci introduce, come ha osservato Calvino, "nel nodo dei problemi che dominerà la cultura occidentale del Novecento". A mano a mano che, attraverso il racconto di Marlow, ci inoltriamo sulle tracce del misterioso Kurtz – colonialista visionario, megalomane, un reietto che si è "inventato" un suo regno nel cuore del Congo – scopriamo che la forza del racconto, che preannuncia la tenebra che è al cuore di tutte le cose e che ci lascia allo stesso tempo ammirati e agghiacciati, è ancora del tutto intatta.
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Garzanti Classici, 31/12/2010
Abstract: La "linea d'ombra" conradiana non è solo quella che si deve oltrepassare per lasciare indietro la giovinezza e addentrarsi nella maturità. Essa affonda nell'inconoscibile, nel "perturbante", è una sottile linea di demarcazione, sempre presente, mai visibile. Il giovane capitano di mare protagonista di questo romanzo, che è ritenuto tra i migliori di Conrad, la oltrepassa per un istante quando, sedendosi nella poltrona della sua cabina di comando, vede in un lampo la lunga sequela dei volti che vi si sono seduti prima di lui. Di colpo egli coglie la propria immagine nello specchio del regresso infinito, un volto che dal passato s'inabissa nel futuro del proprio invecchiamento e lo induce a intraprendere un viaggio al cuore dell'esperienza della vita.
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Garzanti Classici, 03/03/2011
Abstract: Per i suoi esordi di romanziere Conrad scelse di mettere a frutto la breve esperienza diretta dell'Asia sudorientale e di conquistare nuovi territori alla narrativa inglese. Primo dei tre romanzi che vanno a comporre la cosiddetta "trilogia malesiana" – insieme con Un reietto delle isole e Il salvataggio – La follia di Almayer (1895) abbraccia temi politici e sociali di cruciale importanza, sia analizzando le profonde convulsioni politiche del tempo (il colonialismo, la grande guerra), sia profetizzando il grande momento della revanche coloniale, le guerre di liberazione nazionale.
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I capolavori: Al limite estremo-Cuore di tenebra-La follia di Almayer-La linea d'ombra-Lord Jim
Garzanti Classici, 24/05/2012
Abstract: "È impossibile comunicare la sensazione della vita di un qualsiasi momento della propria esistenza, ciò che rende la sua verità, il suo significato, la sua essenza sottile e penetrante. È impossibile. Viviamo come sogniamo: soli". (Joseph Conrad, Cuore di tenebra) La raccolta comprende i romanzi: Al limite estremo, Cuore di tenebra, La follia di Almayer, La linea d'ombra, Lord Jim.
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Feltrinelli Editore, 05/09/2014
Abstract: Cuore di tenebra fu scritto da Conrad in due mesi, nel 1898, sotto l'influsso della biografia e del mito di Rimbaud. È anzitutto un libro sul viaggio, sulla passione della scoperta di luoghi nuovi. In seguito, la vicenda di Marlowe diventa una discesa agli inferi, nel cuore dell'Africa. L'incontro con Kurtz - agente dei mercanti d'avorio, che ha reso brutalmente schiavi gli indigeni - mette il protagonista, e il lettore, a contatto con il "cuore di tenebra": il Male, reso grottesco da quegli uomini che credono Kurtz una sorta di divinità. Ma anche lui è, a suo modo, una vittima della solitudine, della follia della cultura occidentale che va in mille pezzi quando entra in contatto con l'Altro. La morale del polacco-inglese Conrad è una risposta polemica al russo Dostoevskij: dato che Dio non c'è, difendiamoci da soli contro noi stessi.
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Sotto gli occhi dell'Occidente
Garzanti Classici, 10/01/2013
Abstract: Scritto nel 1911, Sotto gli occhi dell'Occidente è un testo cruciale per la comprensione del pensiero e della biografia di Conrad. Prendendo le mosse da una storia di spionaggio e tradimento, di politica e coscienza, l'autore mette in scena il contrasto fra un io pubblico e uno nascosto, fra una ragione ideologicamente conformista e reazionaria e una ragione trasgressiva. Attraverso una scrittura che si cala nel "caso di coscienza" e rifiuta il paravento dell'ironia, Conrad si misura in modo diretto con le problematiche sociali e politiche. L'attacco del romanzo, tra le sue pagine più drammatiche, è un durissimo atto d'accusa contro le condizioni di repressione in Russia.
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Garzanti Classici, 17/01/2013
Abstract: Pubblicato nel 1902, Al limite estremo è il più lungo dei racconti di Conrad, espanso fin quasi alle dimensioni di un romanzo. Un capitano di mare dal passato glorioso, Whalley, riesce a ottenere il comando di una piccola vaporiera, sulla quale si illude di esercitare un effettivo e completo controllo nonostante la sua quasi-cecità. Ma il proprietario della nave, un avido giocatore ansioso di incassare il premio dell'assicurazione, inganna il capitano e manda la nave a infrangersi su una scogliera: Whalley affonderà con la sua nave. Sebbene Conrad faccia qui mostra di denunciare la credula e ottimistica natura di un personaggio, il suo vecchio lupo di mare, la stucchevole ripetizione delle sue virtù e il risultante melodramma sviano da un'analisi pessimistica radicale della natura umana.
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Feltrinelli Editore, 01/12/2016
Abstract: "Di fronte a noi una linea d'ombra che ci avvisa che bisogna lasciarsi alle spalle anche la regione della prima giovinezza"Con questo lungo racconto, pubblicato nel 1917, Conrad torna ai suoi temi e scenari prediletti. Il protagonista è un giovane ufficiale a cui viene affidato il comando di una nave, dopo la morte del capitano in circostanze poco chiare. Approdato nel porto di Bangkok, egli viene a sapere che il precedente comandante era morto suicidandosi in mare e che prima di farlo aveva lanciato una maledizione sull'imbarcazione. Ripreso il viaggio, la nave sembra effettivamente attirare su di sé continue sventure, tra cui una bonaccia che perdura per alcune settimane. E per di più, nel corso di questo periodo, a uno a uno tutti i membri dell'equipaggio si ammalano di una febbre tropicale. Nell'ispirarsi anche a precedenti classici della letteratura inglese, quali la Ballata del vecchio marinaio di Coleridge, Conrad costruisce un'allegoria perfetta della guerra mondiale che allora imperversava in Europa. Come in guerra, anche sull'imbarcazione l'unica speranza di salvezza sta nel fare con abnegazione e sacrificio ognuno la propria parte.
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Nutrimenti, 27/05/2017
Abstract: L'ultimo romanzo scritto e pubblicato in vita da Joseph Conrad nella nuova traduzione d'autore di Alberto Cavanna. Il ritorno in patria, nella Francia napoleonica, di un vecchio marinaio, per decenni avventuriero e corsaro nei mari del mondo. Un libro 'mediterraneo', l'epitaffio di uno scrittore immortale che esibisce, anche nella sua prova estrema, il talento del grande narratore.
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UTET, 21/10/2014
Abstract: Composto e pubblicato in rivista nel 1897, Karain venne inserito l'anno dopo da Joseph Conrad nel volume dei Racconti inquieti accanto ad altri capolavori come Un avamposto del progesso e Il ritorno. Non sono passati nemmeno tre anni dal suo esordio narrativo, ma quel prodigio letterario che e¿ la prosa di Conrad e¿ ormai un fatto compiuto, del quale non tarderanno ad accorgersi spiriti come Henry James, Virginia Woolf e Bertrand Russell (la cui testimonianza riguardo alla vita e all'opera di Conrad, che il filosofo conobbe e ammirò di persona, è proposta in appendice alla presente edizione). Karain e¿ un perfetto esempio dell'arte del grande scrittore allo stato nascente, nel suo inedito e rivelatore equilibrio tra l'avventura esotica e l'indagine sul carattere umano, con le sue miserie e le sue grandezze che prendono forma a contatto con gli enigmi del destino. Ma il racconto, che prende il titolo dal suo indimenticabile protagonista, un fiero guerriero malese, e¿ anche il resoconto ("memoir", lo definisce l'autore, come si usa con un fatto realmente accaduto) di un paradossale processo di guarigione. Oppresso da una colpa di cui non e¿ capace di dare una spiegazione razionale, Karain ha perduto la sua prodezza e la sua stessa vitalita¿. Ma nel suo mondo non esistono medici capaci di curare le ferite dall'anima. E se Karain e¿ sorprendente, ancora di piu¿ lo sono i suoi provvidenziali guaritori occidentali: contrabbandieri di armi inglesi che rischiano la forca a ogni spedizione. Da questa situazione scaturisce, nel cuore di una notte asiatica di quelle che mai nessuno come Conrad e¿ stato capace di raccontare, un'idea terapeutica semplice come uno scherzo infantile ma piu¿ efficace, a quanto pare, di tutti gli odierni psicofarmaci. Non sarebbe giusto anticipare altri dettagli di questo singolare processo di guarigione, guastando il piacere della sorpresa. Ma si guardi bene il lettore, arrivato alla fine, di pensare che l'uomo bianco, con la sua superiorita¿ intellettuale, tratti il selvaggio come un bambino e lo guarisca. Questo puo¿ essere anche verosimile in superficie, ma il senso di una storia di Conrad, si sa, va cercato scavando piu¿ a fondo nei fatti, fino a raggiungere quel lato d'ombra della coscienza che e¿ il vero dominio dell'artista, dello scrutatore d'anime.
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Einaudi, 08/11/2016
Abstract: Già tradotti da Piero Jahier nel 1946 con il titolo Racconti di mare e di costa, i tre racconti di Twixt Land and Sea sono un libro molto importante per Conrad. A dispetto del fatto che l'autore nella nota introduttiva scriva di averli accostati fra loro quasi casualmente, con un criterio unicamente geografico (Oceano Indiano), questi racconti sono in realtà orchestrati minuziosamente e svelano il loro senso riposto proprio nella struttura e nella progressione che li lega. Nella sua prefazione, Giuseppe Sertoli ci conduce in questo groppo di tracce autobiografiche, reticenze, citazioni e immagini simboliche facendoci apprezzare tutta la forza letteraria di questo libro, ma anche rivelandoci il suo "segreto": quel motivo dell'omosessualità maschile che costituisce il fil rouge dei tre racconti. L'ipotesi che voglio qui avanzare è che proprio la sequenza dei tre racconti generi un senso - un supplemento di senso - che non solo diverge da quello consapevolmente intenzionato da Conrad, ma va oltre quello che la critica più recente (e smaliziata) ha individuato in ognuno di essi preso singolarmente. Tale supplemento di senso ha a che fare col problema dell'identità sessuale dei protagonisti dei tre racconti. Un tema, questo dell'identità sessuale dei personaggi maschili, che fin dagli esordi circola sotto traccia nella narrativa conradiana e viene in superficie - nella misura in cui poteva venire in superficie - solo intorno al 1910, a partire da Fra terra e mare per continuare in Il caso (1913), Vittoria (1915) e La freccia d'oro (1919). Quasi che a un certo punto Conrad avesse trovato il coraggio di cimentarsi, sia pure frammezzo a enormi resistenze e reticenze, con qualcosa - una "parte" di sé, secondo alcuni interpreti - che fino a quel momento aveva preferito scansare lasciandola nell'ombra. dalla prefazione di Giuseppe Sertoli
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Mondadori, 25/05/2021
Abstract: Since I had peeped over the edge myself, I understand better the meaning of his stare, that could not see the flame of the candle, but was wide enough to embrace the whole universe, piercing enough to penetrate all the hearts that beat in the darkness.
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Mondadori, 26/01/2022
Abstract: Al centro del racconto Tifone (1902) sta la figura del capitano MacWhirr che con forza eccezionale affronta il ciclone, opponendo all'apocalisse della natura la gestione tenace e scrupolosa della sua nave e resistendo al caos, all'abisso risucchiante - reale e simbolico - con l'azione concreta. Gioventù (1898) è invece la storia di una vicenda memorabile vissuta al tempo della giovinezza, del "primo comando". Narrazioni di straordinaria suggestione e perfezione stilistica, i due racconti qui raccolti sono emblematici della visione del mondo di Conrad, testi indimenticabili nei quali gli eventi e i paesaggi diventano magistrali metafore esistenziali.