Scopri la sezione Bergamo e provincia!

Puoi trovare moltissimi documenti, libri e materiale multimediale riguardanti:

  • Bergamo e tutta la bergamasca
  • libri scritti da autori bergamaschi
  • libri pubblicati a Bergamo e provincia
  • romanzi ambientati nella bergamasca

Utilizza i filtri per selezionare ulteriormente i documenti.

Se hai bisogno di informazioni o assistenza contattaci:

www.chiediloanoi.it 

035 0900226

Includi: tutti i seguenti filtri
× Nomi Visini, Bruno
× Editore Sestante <casa editrice>
× Soggetto Bergamo <prov.>

Trovati 1 documenti.

Mostra parametri
Dizionario Gaì-Italiano
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Visini, Bruno

Dizionario Gaì-Italiano : batidùra del spasèl di tacolér : vocabolario del linguaggio oscuro dei pastori / Bruno Visini

Bergamo : Sestante, 2025

Abstract: I tacolér i slaca a mandèl e i rösca a brandóss”. I pastori parlano poco e lavorano molto. Questa frase in gaì descrive perfettamente lo stile di vita dei pastori, figure ormai quasi sparite che da sempre hanno ispirato un sentimento di sospetto per la loro vita nomade e solitaria e, al tempo stesso, di rispetto per la loro libertà e vita frugale. Con il declino della pastorizia anche le forme di espressione culturale legate a questo stile di vita sono quasi del tutto scomparse. Tra queste, il linguaggio gaì, una lingua parlata tramandata di pastore in pastore, attraverso cui la comunità si esprimeva e al contempo si proteggeva. Caratterizzato da creatività e mutevolezza, contiene in sé resti di varie lingue indoeuropee anche precedenti al latino, tra cui il gallico-celtico e il germanico, così come varianti fonetiche inesistenti in italiano. Eppure la particolarità più affascinante è legata all’uso: il gaì infatti è accompagnato da mimica e gestualità che lo rendono un linguaggio del tutto personale in cui ogni cosa è descritta attraverso metafore o perifrasi. Il risultato è un furbesco che pare recitato, composto da sottintesi e doppi sensi, mimica e silenzi che suggeriscono molto più di quanto realmente vogliano spiegare. Il gergo gaì è una forma di linguaggio dialettale un tempo diffusa tra i pastori delle valli bergamasche, principalmente in Val Seriana e Val Camonica. Andato perdendosi con il declino della pastorizia e degli spostamenti delle greggi per la transumanza tra la bassa padana e l’Engadina, rappresenta tuttavia un patrimonio eccezionale della cultura pastorale orobica. Questo Vocabolario del linguaggio oscuro dei pastori è il risultato di un lavoro trentennale di raccolta, portato avanti in maniera accurata e sistematica da Bruno Visini, basata sul contatto e dialogo diretto con anziani pastori originari del paese di Parre, in Val Seriana, e dintorni. I legami familiari, lavorativi e amicali hanno permesso nel tempo all’autore di comporre pezzo a pezzo un corpus linguistico di incredibile ricchezza e valore, mai formalizzato prima. Una raccolta che registra su carta parte di una tradizione orale dai più considerata ormai persa e che si confronta direttamente con le opere classiche di Tiraboschi, Facchinetti e Goldaniga. Il volume comprende una lista di vocaboli italiani con le corrispondenti traduzioni in gaì per facilitare la ricerca, una sezione comprendente 1.222 lemmi corredati dalla spiegazione dei significati, arricchita da circa 2.450 frasi e locuzioni, includendo proverbi e modi di dire. Più di un semplice dizionario, questo libro in e sul dialetto furbesco è, per prima cosa, un viaggio antropologico che invita a scoprire il mondo di chi parlava questo gergo e, con esso, ha descritto la propria vita, spesso nomade e a tratti considerata ai margini della società. Nato da un’orgogliosa manifestazione di identità che accomunava coloro che lo parlavano, il gaì si attesta non come una lingua madre quanto piuttosto come una “controlingua”, alternativa a quella nativa, per esprimere appartenenza a un mestiere o a un gruppo sociale. Proprio il suo uso esclusivamente orale e non limitato spazialmente in una sola regione, ma diffuso in varie aree geografiche, ne è la prova. In questo linguaggio volontariamente misterioso, che permette di mantenere le proprie conversazioni difficilmente decifrabili e, al tempo stesso, è aperto alle contaminazioni linguistiche e alle varianti fonetiche provenienti da altre lingue antiche o straniere, il valore semantico è dato, spesso e volentieri, dalle molteplici e fantasiose metafore, che svelano alle orecchie dei lettori la rete di relazioni e valori di un gruppo sociale. Un’immersione nella lingua di ieri che svela al lettore l’affresco vivissimo di un ambiente e una cultura che possono ancora ispirare lo sguardo sull’oggi.