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Trovati 5 documenti.
Bergamo : Grafica & Arte, 2022
Abstract: Sesto volume della collana Saluti da..., dedicato a Cologno al Serio (dopo Urgnano e Basella, Treviglio, Ponte san Pietro, Bergamo e Romano di Lombardia). Questo non è un libro sulla storia di Cologno al Serio, perché altri più titolati di noi l’hanno già fatto e con esiti di certo superiori a quanto noi saremmo stati in grado di fare. Noi siamo solo innamorati della nostra terra e la vogliamo raccontare attraverso uno strumento del tutto particolare, oggi ormai superato e cioè la cartolina illustrata, che rappresenta il volto dei luoghi, dando conto in modo originale del valore artistico, storico e urbanistico di monumenti e luoghi del nostro territorio comunale e di come nel corso del Novecento sia mutato il suo tessuto urbanistico. Le belle immagini delle cartoline sono accompagnate da testi che descrivono in modo immediato, spesso con le vive parole di anziani, le loro esperienze legate ai luoghi, alle vicende e agli aspetti quotidiani della loro vita in paese, con particolare riferimento alla vita in famiglia, al lavoro, ai giochi, alla scuola, alla religiosità. Questo risultato è stato possibile anche grazie al progetto di recupero della memoria storica, promosso e sostenuto dall’amministrazione comunale di Cologno, che ha visto la partecipazione di numerose persone, attraverso una serie di interviste, che giovani colognesi hanno svolto nei confronti di concittadini anziani. Ci auguriamo che leggere queste pagine e scorrere le belle immagini delle cartoline si rivelino davvero un’esperienza positiva e una parentesi piacevole nei numerosi impegni quotidiani e offrano a tutti un’occasione di gratitudine verso chi ci ha preceduto, oltre che di ?erezza identitaria.
Giallo bergamasco : intrighi e spie in terra orobica nella Belle Époque : romanzo / Marco Carminati
Bergamo : Grafica & arte, 2018
Abstract: C’è un fil rouge, anzi più propriamente un fil noir, che unisce le Crociate in Terra Santa alla soppressione violenta dei Templari; la “cattività avignonese” del papato al Petrarca ospite dei Visconti nel Castello di Pagazzano; le spregiudicate ambizioni dinastiche di Casa Savoia ai misfatti giacobini e alle trame massoniche internazionali, alla vigilia della Grande Guerra? Parrebbe di sì da quanto emerge dalle indagini sugli omicidi avvenuti durante le seicentenarie celebrazioni petrarchesche nei saloni delle Terme di San Pellegrino, meta mondana delle più raffinate nella Belle Époque, che si spiegano solo alla luce di fatti ed intrecci svoltisi tra le fertili pianure di Damasco, le quinte silenziose del Castello di Pagazzano, nella dolce campagna bergamasca, le pietre gloriose, grondanti di storia, dell’abbazia di Altacomba e molti altri luoghi, fra cui non poteva ovviamente mancare la città santuario delle spie di tutti i tempi, Istanbul, leggendario ponte fra l’Asia e l’Europa. Ma la verità riportata alla luce dagli investigatori è particolarmente imbarazzante in giorni che vedono ammassarsi sul capo di gran parte dell’umanità i terribili venti di guerra e molti vorrebbero poterla cancellare, insieme con le gravi responsabilità personali e collettive, con un colpo di spugna. E in effetti l’eco degli spari registrati in una Valle Brembana sino ad un attimo prima sonnacchiosa e tranquilla, rivelatasi invece a sorpresa uno scrigno di inquietanti misteri ed efferati delitti, non sarà sufficiente ad evitare o sovrastare il fragore di un mondo che di lì a poco si sarebbe scientemente precipitato nel baratro.
Bergamo : Grafica & arte, 2017
Abstract: Era un ottobre insolitamente piovoso anche per Bergamo, quello del 1810, quando il celebre architetto Giacomo Quarenghi approdò nuovamente alla sua terra natale. Si lasciava alle spalle le nevi ormai tornate abbondanti a San Pietroburgo, ma il gelo che lo attanagliava veniva dal cuore, non dalle membra frustate dall’acqua e dal vento, mentre si affacciava alla carrozza a cavalli, in vista delle mura venete arroccate sul colle. Da tempo ormai nessun fuoco era più capace di ridargli vigore: da quando l’amata consorte Maria Fortunata Mazzoleni era morta, partorendo il quattordicesimo figlio. Tanti erano infatti i bambini che aveva donato al marito, quasi in muta competizione con le non meno numerose creature di pietra e mattoni, ininterrottamente sfornate dal genio dell’architetto più famoso d’Europa. Poi tutto, all’improvviso, era crollato con la morte della sposa adorata. A poco servì infatti anche la parentesi in terra bergamasca, in quei mesi alla fine del 1810, quando s’illudeva di ritrovare i volti amici e gli affetti di ieri. Quarenghi, rientrato in Italia da poco, non aveva potuto sottrarsi alla commessa di un arco trionfale per quel Napoleone, che pur detestava e dal quale fuggì nuovamente, tornando in Russia, che non volle lasciare, ignorando l’ordine dell’Imperatore francese a tutti gli artisti soggetti alla sua maestà, di rientrare subito dopo l’avvio della Campagna militare in quelle terre gelate. L’orgoglio impediva all’architetto famoso, ormai residente da trentasei anni in un Paese dal clima inospitale, di far «nuovo ed ultimo approdo alla terra di Bergamo», ove trascorrere gli ultimi giorni. Era ormai quasi cieco e aveva soli compagni i ricordi, insieme al rimpianto di non poter mettere piede, come lasciò scritto nei suoi appunti, «in quella nostra Italia ormai desolata, ma sempre Italia e a Bergamo prima, che patria sopra ogni altra abbiamo in cuore». Una ricognizione avvincente della singolare esperienza umana ed artistica del grande architetto, che lasciò nel mondo un’impronta personale unica ed inimitabile di cui l’Italia e Bergamo vanno particolarmente fiere nel bicentenario di morte.
Bergamo : Grafica & arte, 2017
Abstract: L'affresco policromo della Crocifissione, dipinta in San Bernardino a Caravaggio dal cinquecentesco pittore locale Fermo Stella, è una sorta di meraviglioso fumetto, concepito sei secoli fa con finalità didattiche, secondo la catechesi di un tempo, per una popolazione non sempre in grado di leggere, e altrimenti esclusa dalla conoscenza della dottrina e della storie di fede. Ma è anche il pretesto di una curiosa vicenda, capace di coinvolgere persino un Angelo vero, sotto la cui guida il lettore potrà confrontarsi con una nutrita serie di ipotesi in risposta alle troppe lacune ancora rimaste attorno a un bravo artista ingiustamente misconosciuto, alle sue opere e al suo territorio.
Gli ultimi leoni : come le mura di Bergamo furono salvate : romanzo / Marco Carminati
Bergamo : Grafica & arte, 2016
Abstract: Nell'ultimo decennio del 1700, ai tempi della Repubblica Bergamasca, che ebbe peraltro breve stagione, le Mura venete rischiarono di sparire per mano di una setta segreta giacobina. Nel secondo decennio del 2000, e più precisamente nell'anno di candidatura delle stesse Mura a Patrimonio UNESCO, esse hanno corso nuovamente quel rischio, per un folle disegno terroristico casualmente sventato. Questo romanzo narra le vicende singolari di Bergamo nei mesi controversi e appassionati, in cui il cieco fanatismo avrebbe condannato a morte le Mura gloriose, che vennero però rocambolescamente risparmiate. A scoprire i dettagli dell’antica storia, una studentessa del Conservatorio Donizetti, appassionata di architettura e involontaria testimone di analoghi progetti criminali odierni ai danni delle vecchie Mura cittadine. Un fil rouge costellato di crudeli omicidi e di episodi inquietanti, in cui si incrociano avventurieri e spie, iniziati di logge segrete e abati rivoluzionari, nobili illuminati e poveracci senza pane, ufficiali napoleonici e cortigiane maliarde lega questa vicenda singolare, lunga duecentoventi anni, gettando nuova luce su uno dei monumenti più affascinanti di Bergamo.