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Trovati 11711 documenti.
Portogruaro : Ediciclo, 2025
Abstract: Un cammino di 130 chilometri in 6 tappe che unisce Brescia e Bergamo attraverso colline, vigneti, specchi d’acqua e piccoli paesi, alla scoperta di un territorio inaspettato. La guida descrive il percorso da Brescia a Bergamo – in calce indicazioni per farlo in senso inverso e in Gravel e MTB. La Via costeggia il lago d’Iseo, è impreziosita da opere di land art, attraversa oltre trenta comuni, due siti Unesco, tre aree vitivinicole (Franciacorta, Valcalepio e Moscato di Scanzo) e una Riserva naturale. Descrizione dettagliata degli itinerari: Mappe dei percorsi in scala 1:65.000; Pro?li altimetrici chiari; Box di approfondimento storico, naturalistico e culturale; Tracce GPS da scaricare.
Milano : Santelli, 2025
Abstract: "Le mie Orobie, storie e leggende delle valli bergamasche" è un libro di racconti. Alcuni frutto della fantasia popolare, altri narrano avvenimenti realmente accaduti. Ho voluto calarmi nei racconti, narrandoli in prima persona e usando il presente. Le valli di Bergamo sono luoghi a me cari. Il libro vuole essere un omaggio a tutti coloro che qui hanno vissuto e non ci sono più e un invito a fare spazio alla cultura. Conoscere la storia è fondamentale per dare il giusto valore al presente. Un libro per tutti: per chi, anziano, non ricordava; per chi, giovane, possa ricordare.
[Treviglio : Sistema bibliotecario Bassa Pianura Bergamasca, 2025]
Valdimania de Lemenne : dalle origini al 15. secolo. Tomo 3. / Paolo Manzoni
[Sant'Omobono Terme] : Centro studi Valle Imagna, 2025
Abstract: Già dal dodicesimo secolo esistevano in Valle Imagna contrade rurali ben strutturate, grazie all’affermazione delle famiglie e della piccola proprietà rurale, che ha consentito la sopravvivenza di gruppi stabili in contesti impervi e distanti dai principali centri cittadini, probabilmente di scarso interesse da parte del potere feudale, più orientato ad ottimizzare l’esercizio delle sue prerogative in contesti meno impegnativi e più appetibili sul piano produttivo, ma anche più facilmente governabili. La conquista delle autonomie locali, quale importante seppur parziale affermazione del principio di libertà dei territori, è stato un lungo processo che, avviato nel periodo medioevale, ha caratterizzato la vita politica e religiosa delle comunità locali per un millennio e, ancora alla fine dell’Ottocento, ricorrono petizioni di coalizioni di famiglie e di contrade per sganciarsi da un’autorità religiosa e aggregarsi a un’altra, solitamente quella più vicina o in grado di soddisfare meglio le diverse opportunità degli istanti. Le prime tre parrocchie della Valle Imagna a separarsi dalla Pieve di Lemine (Strozza, Sant’Antonio di Berbenno e Sant’Omobono) nel tredicesimo secolo hanno acceso la miccia dell’autonomia e, nei secoli successivi, diventando a loro volta Chiese-madri, hanno generato altre cappellanie, grazie al rafforzamento degli insediamenti rurali, anche quelli più periferici e distanti dai centri principali, i quali acquisivano forza economica e prestigio sociale tali da produrre forme spinte di decentramento di funzioni di autogoverno dei rispettivi territori, sino a definire la geografia politica e religiosa della valle che conosciamo oggi. Paolo Manzoni, con questa preziosa opera, volge lo sguardo non sulla storia di un singolo villaggio, bensì dell’intera valle, studiata nelle sue diverse declinazioni territoriali e familiari, centrali e periferiche, civili e religiose. In questo senso si può affermare che l’opera ricostruisce l’identità storico-culturale della Valle Imagna. Il Tomo II, in particolare, si occupa dei nuclei residenziali dei paesi di Berbenno, Bedulita, Brumano, Capizzone, Cepino, Corna Imagna, Costa Imagna, Fuipiano e Locatello; il Tomo III di “Mazzoleni con Falghera”, Roncola, Rota Imagna, Selino, Strozza e Valsecca. I risultati della ricerca sono frutto della consultazione di documenti quasi totalmente inediti: le pergamene capitolari in Curia Vescovile di Bergamo; le pergamene del Comune di Bergamo, in particolare quelle della MIA, in Biblioteca Civica A. Mai di Bergamo; le pergamene del Monastero di Pontida in Archivio di Stato di Milano; i registri di diversi notai conservati presso l’Archivio di Stato e la Curia Vescovile di Bergamo; gli Estimi del 1476 nella Civica Biblioteca di Bergamo… Meticoloso e ricco è l’apparato delle note. I testi sono corredati da una documentazione fotografica (oltre 500 immagini a colori) che va alla ricerca delle tracce medioevali, purtroppo in gran parte cancellate dal tempo, ancora presenti negli edifici più rappresentativi della Valle.
Nembro : [s.n.], 2025
[S.l. : a cura dell'autore], 2025 (Torrazza Piemonte : Amazon Italia Logistica)
Abstract: Il volume è uno studio e al contempo una proposta dettagliata per l’individuazione e identificazione dei gruppi montuosi e delle oltre mille cime delle Orobie. Queste sono analizzate tramite parametri tecnici seguendo apposita metodologia UIAA. Il lavoro presenta una selezione delle trentotto montagne più rappresentative della bergamasca. Il libro è guidato da una serie di semplici domande che qualsiasi appassionato si può porre durante le proprie camminate. Il fine ultimo vuole essere quello di invitare gli escursionisti ad esplorare ed avventurarsi in tutte le vallate, creste e passi orobici.
Paladina : Comune di Paladina, 2025
Splendesse o no la luna : il Santuario della Madonna di Sommaprada / Camillo Pezzoli
Clusone : Circolo Culturale Baradello, 2025
Diario di Ramadan / Sadia, Noha [Tofeile], Amina [Ridaoui], Bouchra [Rafiq]
Bergamo : Sestante, 2025
Abstract: Dall’anno 2020, tristemente famoso per l’arrivo del Covid-19, Santalessandro.org, settimanale diocesano on-line, ha dedicato al mese di Ramadan una rubrica per raccontare questo “pilastro” della spiritualità islamica e capire meglio e più da vicino che cosa accade in questo periodo nelle comunità musulmane che vivono in terra bergamasca. Questa proposta era nata in collaborazione con l’Ufficio diocesano per il dialogo interreligioso (UDI) di Bergamo: un’iniziativa culturale a sostegno della conoscenza reciproca e del dialogo, stimolata dal fatto che, per le restrizioni imposte dalla pandemia, la stessa comunità cristiana locale aveva vissuto la Quaresima, celebrato la Settimana Santa con la Resurrezione di Gesù e il successivo tempo liturgico di Pasqua senza poter frequentare i luoghi di culto e senza partecipare comunitariamente alle celebrazioni liturgiche. Ci siamo allora chiesti cosa sarebbe successo ai musulmani durante il mese Sacro di Ramadan immaginando che l’iftar condiviso non sarebbe stata l’unica cosa che avrebbe subito modifiche dalle limitazioni dettate dal divieto di aggregazione e socialità. Abbiamo cercato (e trovato) qualcuno che riuscisse a raccoglierle e a raccontarle, aprendo porte e finestre (letteralmente, quelle di casa propria!) sulle dimensioni feriali e festive di questo tempo sacro. Dal diario annualmente affidato alla singola autrice, in questa pubblicazione abbiamo aggregato e riordinato i racconti seguendo lo sviluppo temporale del mese di Ramadan, ottenendo così una copertura quasi esaustiva dei 29 o 30 giorni del mese che consente di accompagnare chi legge nell’evolversi quotidiano del vissuto generato da questo tempo sacro.
Vus seriane / Mario Rota, Luigi Furia
[Clusone] : Tera de Berghem, 2025
Cammino tre laghi : guida ufficiale / [di Rudi Bianchi e Sara Bianchi]
2. ed.
[S.l. : Bianchi, 2023]
Atalanta : una vita da Dea / [regia di] Beppe Manzi
[S.l.] : RAI-Com : Eagle Pictures, 2025
Abstract: Un viaggio intenso e travolgente dentro il mondo Atalanta, la regina delle provinciali trasformatasi in regina d'Europa, che prende vita durante la settimana più importante e decisiva della Dea. È la settimana della Finale di Coppa Italia con la Juve e dello scontro impossibile con gli invincibili del Leverkusen, nella storica finale di Europa League di Dublino, per abbracciare momenti storici e iconici del Club.
Ci siamo sempre state : storia delle donne bergamasche (1945-2000) / Barbara Curtarelli
Bergamo : Sestante, 2025
Abstract: La storiografia a lungo è stata declinata solamente al maschile, ignorando il ruolo svolto dalle donne nel corso dei secoli, condannate così all’invisibilità storica e sociale con l’eccezione di qualche figura femminile illustre. La trascuratezza storiografica nei confronti della presenza femminile era la conseguenza della scarsa considerazione sociale della quale erano fatte oggetto le donne. […] Con questo libro si vuole rendere noto e valorizzare il vissuto delle bergamasche del recente passato, donne a lungo senza voce, le cui vicende biografiche sono simili a quelle di tante altre e che hanno vissuto sulla propria pelle il cambiamento del loro ruolo anche nelle piccole scelte quotidiane. Vite di casalinghe, contadine e operaie, studentesse, insegnanti, segnate dai processi sociali che si innestarono nel dopoguerra mutandole profondamente.
Piccola antologia alzanese : storia, personaggi e racconti / Efrem Colombo
[S.l. : s.n., s.d]
Averara : Parrocchia di San Giacomo, 2025
[S. Omobono Terme] : Centro Studi Valle Imagna, 2025
Abstract: Il libro ricostruisce le vicende di quattro giovani del casato Gentili di Serina (Bergamo), protagonisti di azioni rivoluzionarie e di imprese nell’ambito del processo che portò all’Unità d’Italia. Con ampia e puntuale documentazione archivistica, la ricerca toglie dall’anonimato figure di patrioti coinvolti nel movimento di idee che attraversava la Lombardia sottomessa all’Austria e inserisce le loro vicende nei moti insurrezionali della città e del suo territorio. Si viene a sapere che già nel febbraio 1848, in un teatro della Bassa città, Antonio Gentili aveva clamorosamente manifestato in pubblico contro gli Austriaci. Si è pure in grado di aggiungere un altro nome alla lapide posta all’interno del mastio della Rocca in Città Alta, a ricordo di quattro dei trentacinque patrioti bergamaschi della Colonna Camozzi caduti nel 1849 a Brescia: Angelo Gentili, cugino di Antonio. Nel libro incontriamo anche Francesco Gentili, fratello di Antonio, legato da forte amicizia con Gabriele e Giovanni Battista Camozzi, ai quali dall’esilio scrisse rispettivamente quarantanove e quindici lettere. La sua travagliata storia di patriota e di esule ci mette in contatto col mondo dell’emigrazione politica italiana nel Regno di Sardegna. Le storie personali dei protagonisti evidenziano il nesso delle singole realtà locali con le grandi vicende storiche e, nel contempo, mostrano l’epopea risorgimentale dal punto di vista dei meno conosciuti. L’arco di tempo abbracciato dalla ricerca va dal 1848 al 1867. Il lettore, mentre segue le vicende e le vicissitudini dei protagonisti, incontra eventi grandi e piccoli di quel tortuoso e laborioso processo di redenzione a Nazione del popolo italiano; in particolare, egli ha l’occasione di riannodare i fili della gloriosa storia risorgimentale bergamasca – così poco studiata nelle aule delle nostre scuole – e incontrare personaggi di primo piano come anche nomi di patrioti andati un po’ dispersi tra le pieghe degli eventi.
Valdimania de Lemenne : dalle origini al 15. secolo. Tomo 2. / Paolo Manzoni
[Sant'Omobono Terme] : Centro studi Valle Imagna, 2025
Abstract: L’opera “Valdimania de Lemenne” di Paolo Manzoni - tre Tomi di circa milleduecento pagine complessive - volge lo sguardo non sulla storia di un singolo villaggio, bensì dell’intera Valle Imagna, studiata nelle sue diverse declinazioni territoriali e familiari, centrali e periferiche, civili e religiose, ricostruendone l’identità storico-culturale. Mentre nel primo Tomo l’autore ha descritto la genesi fondativa della geografia politica, religiosa ed economica della valle, giunta sino ai nostri giorni, approfondendo il processo di formazione dei Comuni e delle Parrocchie dal XII al XV secolo, i successivi Tomi II e III, dedicati alle Contrade e alle Ca’, entrano ancora più nel dettaglio, analizzando e storicizzando la nascita degli stanziamenti umani presenti in Valle anteriormente al Cinquecento. Dapprima vi si illustrano i tempi e i modi con cui è avvenuta la colonizzazione del territorio. Poi, di ogni singolo paese, in ordine alfabetico sono riferite le contrade e le ca’. Se ne ricerca la prima citazione storica e, dove possibile, l’origine del nome; si scopre così che le contrade più importanti risalgono perlomeno al XII secolo e che spesso i più antichi abitanti hanno lasciato il loro nome a molte località. Il Tomo II, in particolare, si occupa dei nuclei residenziali dei paesi di Berbenno, Bedulita, Brumano, Capizzone, Cepino, Corna Imagna, Costa Imagna, Fuipiano e Locatello; il Tomo III di “Mazzoleni con Falghera”, Roncola, Rota Imagna, Selino, Strozza e Valsecca. I risultati della ricerca sono frutto della consultazione di documenti quasi totalmente inediti: le pergamene capitolari in Curia Vescovile di Bergamo; le pergamene del Comune di Bergamo, in particolare quelle della MIA, in Biblioteca Civica A. Mai di Bergamo; le pergamene del Monastero di Pontida in Archivio di Stato di Milano; i registri di diversi notai conservati presso l’Archivio di Stato e la Curia Vescovile di Bergamo; gli Estimi del 1476 nella Civica Biblioteca di Bergamo… Meticoloso e ricco è l’apparato delle note. I testi sono corredati da una documentazione fotografica (oltre 500 immagini a colori) che va alla ricerca delle tracce medioevali, purtroppo in gran parte cancellate dal tempo, ancora presenti negli edifici più rappresentativi della Valle.
Bergamo : Grafica & arte, 2025
Briganti bresciani & masnadieri bergamaschi : storie incredibili / Pompeo Molmenti
Pordenone : Storie, 2025
Abstract: Pompeo Molmenti scrisse al suo caro amico Pietro “Caro Pietro son davvero contento del lavoro fatto. Ho narrato pure le incredibili storie dei briganti Bresciani e dei masnadieri Bergamaschi che son, come ben sai, gente piena d’ardori assai focosi e non poco pericolosi. Spero che i loro discendenti non m’attendano fuor della soglia di casa muniti di ramosi bastoni.”
Bergamo : Sestante, 2025
Abstract: I tacolér i slaca a mandèl e i rösca a brandóss”. I pastori parlano poco e lavorano molto. Questa frase in gaì descrive perfettamente lo stile di vita dei pastori, figure ormai quasi sparite che da sempre hanno ispirato un sentimento di sospetto per la loro vita nomade e solitaria e, al tempo stesso, di rispetto per la loro libertà e vita frugale. Con il declino della pastorizia anche le forme di espressione culturale legate a questo stile di vita sono quasi del tutto scomparse. Tra queste, il linguaggio gaì, una lingua parlata tramandata di pastore in pastore, attraverso cui la comunità si esprimeva e al contempo si proteggeva. Caratterizzato da creatività e mutevolezza, contiene in sé resti di varie lingue indoeuropee anche precedenti al latino, tra cui il gallico-celtico e il germanico, così come varianti fonetiche inesistenti in italiano. Eppure la particolarità più affascinante è legata all’uso: il gaì infatti è accompagnato da mimica e gestualità che lo rendono un linguaggio del tutto personale in cui ogni cosa è descritta attraverso metafore o perifrasi. Il risultato è un furbesco che pare recitato, composto da sottintesi e doppi sensi, mimica e silenzi che suggeriscono molto più di quanto realmente vogliano spiegare. Il gergo gaì è una forma di linguaggio dialettale un tempo diffusa tra i pastori delle valli bergamasche, principalmente in Val Seriana e Val Camonica. Andato perdendosi con il declino della pastorizia e degli spostamenti delle greggi per la transumanza tra la bassa padana e l’Engadina, rappresenta tuttavia un patrimonio eccezionale della cultura pastorale orobica. Questo Vocabolario del linguaggio oscuro dei pastori è il risultato di un lavoro trentennale di raccolta, portato avanti in maniera accurata e sistematica da Bruno Visini, basata sul contatto e dialogo diretto con anziani pastori originari del paese di Parre, in Val Seriana, e dintorni. I legami familiari, lavorativi e amicali hanno permesso nel tempo all’autore di comporre pezzo a pezzo un corpus linguistico di incredibile ricchezza e valore, mai formalizzato prima. Una raccolta che registra su carta parte di una tradizione orale dai più considerata ormai persa e che si confronta direttamente con le opere classiche di Tiraboschi, Facchinetti e Goldaniga. Il volume comprende una lista di vocaboli italiani con le corrispondenti traduzioni in gaì per facilitare la ricerca, una sezione comprendente 1.222 lemmi corredati dalla spiegazione dei significati, arricchita da circa 2.450 frasi e locuzioni, includendo proverbi e modi di dire. Più di un semplice dizionario, questo libro in e sul dialetto furbesco è, per prima cosa, un viaggio antropologico che invita a scoprire il mondo di chi parlava questo gergo e, con esso, ha descritto la propria vita, spesso nomade e a tratti considerata ai margini della società. Nato da un’orgogliosa manifestazione di identità che accomunava coloro che lo parlavano, il gaì si attesta non come una lingua madre quanto piuttosto come una “controlingua”, alternativa a quella nativa, per esprimere appartenenza a un mestiere o a un gruppo sociale. Proprio il suo uso esclusivamente orale e non limitato spazialmente in una sola regione, ma diffuso in varie aree geografiche, ne è la prova. In questo linguaggio volontariamente misterioso, che permette di mantenere le proprie conversazioni difficilmente decifrabili e, al tempo stesso, è aperto alle contaminazioni linguistiche e alle varianti fonetiche provenienti da altre lingue antiche o straniere, il valore semantico è dato, spesso e volentieri, dalle molteplici e fantasiose metafore, che svelano alle orecchie dei lettori la rete di relazioni e valori di un gruppo sociale. Un’immersione nella lingua di ieri che svela al lettore l’affresco vivissimo di un ambiente e una cultura che possono ancora ispirare lo sguardo sull’oggi.