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Trovati 12 documenti.
Bergamo : Lubrina Bramani, 2024
Abstract: Tempo, spazio e mistico governano la vita di ciascuno di noi, da ancor prima che la nostra specie iniziasse a darsi un ordine sociale e a tramandare la sua storia non solo attraverso il mezzo orale. Queste tre dimensioni sono da secoli al centro degli interessi di artisti e pensatori, condensando gran parte del sentire comune e delle esperienze individuali. Meno ovvio che diventino il tema di un progetto combinato di due artisti legati da un'antica amicizia che, proprio dopo tanto tempo, riannodano i fili del loro sodalizio. A cinquant'anni di distanza dal conseguimento del diploma di Maestro d'Arte, Piero Rossoni e Lino Invernizzi si ritrovano e rendono il FantoniHub una zona franca, connessa alla realtà esterna e al contempo indipendente da essa, in cui invitano i visitatori a percorrere il sottile confine tra assoluto e relativo dei concetti di sacro, tempo e spazio. I due artisti bergamaschi pongono al centro del loro dialogo una triade remota eppure di strettissima attualità, in una fase storica in cui le innovazioni tecnologiche hanno irrimediabilmente accorciato le distanze e, di fatto, azzerato le attese.
Bergamo : Lubrina Bramani, 2024
Abstract: Redimita fuit aurea corona: con queste parole, dall’epigrafe presente sul registro delle Messe della prepositurale di San Michele alla data del 31 maggio 1959, si sono voluti intitolare la mostra e il catalogo, realizzati per il 65° anniversario dell’Incoronazione del gruppo scultoreo della Madonna Addolorata di Leffe. Quattro parole che ben riassumono il gesto, compiuto dal Vescovo di Bergamo Giuseppe Piazzi, di porre sul capo della Vergine la corona d’oro realizzata dallo scultore Attilio Nani e “fusa nei ricordi più cari” dei fedeli di Leffe. L’incoronazione è una pratica destinata alle immagini mariane particolarmente venerate: i fedeli donano oro e preziosi, privandosi così di un bene materiale ottenuto a volte con sacrifici, per confezionarne una corona con cui decorare l’effigie. La Pietà di Leffe, realizzata alla fine del Seicento dalla famiglia dei Fantoni di Rovetta, è da tre secoli fulcro di questa speciale e profondissima devozione mariana per la comunità di Leffe. Anche il familiare appellativo di Madonnina con il quale oggi si è soliti chiamarla esprime bene l’affetto che i leffesi nutrivano, e nutrono, verso di lei. (G. Bertocchi e S. Tomasini)
Bergamo: Lubrina Bramani, 2023
Abstract: Scritti tra il 1962 e il 1966, i ventisette articoli pubblicati sul quindicinale ‘Giopì’, organo principale del Ducato di Piazza Pontida, sono un sincero ritratto dell’anima pura ed onesta dell’autore, nei quali mette in luce le proprie personali posizioni su diversi argomenti di cultura, musica, tradizione anche attraverso il ricordo di esperienze passate, descrivendo e commentando talvolta anche proprie opere: un grande campionario della buona e profonda personalità dello ‘Zio Daniele’, compositore con a cuore il proprio passato e la propria tradizione culturale. Una dimensione profondamente umana, che parte dal proprio passato e che attraversa il tempo, giungendo anche alla dimensione religiosa: profondamente fedele, la semplicità dell’anima di Maffeis traspare attraverso la personale visione della sacralità, vissuta attraverso i luoghi e le persone incontrate.
Bergamo : Lubrina Bramani, 2023
Abstract: “Che tipi a Bergamo e Brescia! I più antichi libri a stampa testimoni di una rivoluzione” è certamente una mostra specialistica, dedicata a un capitolo importante della storia della stampa nelle due città che, quest’anno, sono Capitale Italiana della Cultura. L’accuratezza dell’indagine non deve intimorire. Si tratta di una vicenda estremamente affascinante, una testimonianza viva di quanto, pochi anni dopo la rivoluzione di Gutenberg, i due capoluoghi lombardi siano stati capaci non soltanto di accogliere l’innovazione, ma anche di dar vita, tra i primi in Italia, ad attività imprenditoriali di rilievo nel campo della stampa a caratteri mobili. (Laura Castelletti) Bergamo e Brescia sono accomunate dalla presenza di due straordinarie biblioteche (Angelo Mai e Queriniana) di conservazione, custodi di patrimoni di inestimabile valore, che devono essere valorizzati e messi nella disponibilità dei cittadini, diventando parte integrante delle loro conoscenze. Questo l’obiettivo fondamentale delle due mostre, che mette a fuoco un tema originale e poco conosciuto, facendo anche il punto delle ricerche e degli studi, grazie all’accurato catalogo che le accompagna. (Nadia Ghisalberti)
[Bergamo] : Lubrina Bramani, 2023
Abstract: Le opere in mostra sono rappresentative dell’ultima fase della produzione artistica di Tobia Vescovi, noto soprattutto per le sue sculture monumentali e celebrative. La bellezza femminile e la famiglia sono tra i temi ricorrenti di questo periodo e rispecchiano perfettamente il legame profondo, la vera e propria passione che l’artista provava nei confronti della materia usata in tutte le sue creazioni: il marmo estratto dalla cava di famiglia. Una pietra pregiata che, nel corso dei secoli, ha caratterizzato l’aspetto architettonico del nostro territorio, trovando impiego in alcuni degli edifici simbolici della città di Bergamo. Partendo dall’arte di Vescovi, viene proposto un inquadramento del paesaggio della pietra in Val Cavallina, ripercorrendo alcune tappe della storia dell’attività estrattiva nella zona.
Bergamo : Lubrina Bramani, 2021
Abstract: Il volume è l’esito del progetto “Fare memoria in Valle Seriana – racconta i tuoi giorni al tempo del Coronavirus” promosso e sostenuto dal Sistema bibliotecario della Valle Seriana. Un percorso durato un anno e mezzo che ha permesso a più di 40 partecipanti di diventare “raccoglitori di storie” confluite nella raccolta di oltre 70 storie personali, testi spontanei e fotografie. Lo scopo principale del progetto è stato quello di voler custodire la memoria del territorio della Valle Seriana così profondamente colpito dalla pandemia da Covid-19, attuando uno dei principi del “Manifesto Unesco” delle Biblioteche pubbliche. L’incontro fertile e ricco di umanità fra bibliotecari, formatrici e cittadini è riuscito a trasformare il dolore, mettendo il proprio tempo e il proprio lavoro a disposizione della comunità, in una storia corale. Le storie raccolte storie possono sembrare poche per raccontare un territorio così popoloso ma ogni singola storia riesce a dare voce a molte altre non raccontate andando a costruire una memoria collettiva di esperienze. Per la valenza progettuale e territoriale, il progetto e il volume che ne è scaturito hanno ricevuto il prestigioso patrocinio della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari e della Fondazione Diaristica nazionale di Pieve Santo Stefano, oltre a quello di Rete Bibliotecaria Bergamasca, del Comune di Nembro e dell’associazione GIT – Gruppo Identità e Territorio di Alzano Lombardo.
PalaPonte : visioni attorno a uno zero algebrico / Oberti+Oberti Architetti
[Bergamo] : Lubrina Bramani, stampa 2021
Abstract: Il nuovo palazzetto dello sport di Ponte San Pietro è un volume di 1600 mq complessivi di cui 1200 mq di campi da gioco omologati per la serie A2 di calcetto, la serie B di pallavolo e la serie B di basket per una capienza complessiva di 250 persone contemporaneamente. Nel complesso la nuova palestra è composta da un grande volume prefabbricato, all'interno del quale si trovano i campi da gioco e le tribune, e una serie di volumi minori, destinati ad accogliere gli spazi accessori quali spogliatoi, infermeria, servizi per il pubblico, centrale termica, deposito per le attrezzature sportive. Per limitarne l'impatto, il volume principale è stato parzialmente inglobato nel terrapieno artificiale esistente, così che il fronte nord emerga dal terreno per soli 5 metri. I volumi minori hanno invece una conformazione prismatica e sono disposti sul terreno in maniera irregolare così da formare una sorta di corona nei confronti del volume principale. L'anteporre lungo il prospetto sud del volume principale, i volumi più piccoli riduce inoltre l'impatto visivo del prefabbricato che, anche a sud, emerge dalla corona edilizia di circa 5 metri. La palestra è dotata di ingressi separati per gli atleti e per il pubblico e, con la sola eccezione delle tribune, è completamente fruibile da persone con disabilità motoria. Dal punto di vista energetico l'edificio rispecchia i più alti standard previsti dalla normativa configurandosi come edificio NZEB. [obertiarchitetti.it]
Bergamo : Lubrina Bramani, 2019
Abstract: Bergomum è la prima, grande mostra che ricompone in un racconto complessivo le tracce di una storia millenaria che l’archeologia ha riportato in luce sotto la pelle della città. Il visitatore, come un antico romano, percorre il tragitto che conduce nel cuore di Bergomum, con i suoi suoni e i suoi abitanti, il foro monumentale, l’anfiteatro per i giochi gladiatori, il teatro, le botteghe, le terme pubbliche e le ricche domus. Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo e dalla Soprintendenza Archeologia di Bergamo e Brescia,e curata da Stefania Casini e Maria Fortunati, Bergomum è una mostra diffusa che dal Palazzo della Ragione prosegue nelle aree archeologiche urbane.
Arte e architettura nel cimitero di Bergamo / Valentina Raimondo
[Bergamo] : Lubrina Bramani, 2018
Bergamo : Lubrina Bramani, 2018
Abstract: Non ha una data precisa il «miracolo» atalantino. Chissà mai quando è successo? Nel sogno dell'autore che tanto ha amato la squadra bergamasca emergono la storia di questa straordinaria società, le vicende dimenticate, i suoi protagonisti e le curiosità meno note. Nelle pagine affiorano il grande amore dei bergamaschi per la compagine calcistica e il fiero attaccamento per la città. Un rapporto, quello fra l'Atalanta e Bergamo, che va al di là delle dimensioni sportive. L'Atalanta è la squadra di calcio di una piccola città, tra le più belle e caratteristiche d'Italia: un gioiello di squadra per una meraviglia di città! Secondo la mitologia greca, Atalanta era una splendida principessa, un'eroina, una ninfa,: troppo poco per i tifosi bergamaschi, che con fervida fantasia l'hanno trasformata in una dea. L'Atalanta è «la Dea».
Una dimora boschiva del 18. secolo: il casino di caccia «canaletta» a Nembro / Dario Agazzi
Bergamo : Lubrina Bramani, 2018
Abstract: La Valle Seriana bergamasca ha una ricca storia venatoria - condivisa con quella Brembana - connessa in modo particolare all'aucupio (uccellagione), ma i luoghi che a questa sono attinenti - com'è il caso del casino di caccia detto "Canaletta", ubicato a Nembro e appartenente alla famiglia Savoldi fin dal secolo scorso a partire da Renato Savoldi (1918-1976), figlio di Nicola (1864-1952), uomo d'affari, artista e Giudice Conciliatore - sono in sostanza ignorati o fraintesi. Questo saggio si ripropone di colmare una lacuna bibliografica, approfondendo due saggi pubblicati in precedenza: Il casino di caccia "Canaletta" a Nembro (2015) e Storia del casino di caccia "Canaletta" (2017).
Bergamo : Lubrina Bramani, 2017