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Briganti bresciani & masnadieri bergamaschi : storie incredibili / Pompeo Molmenti
Pordenone : Storie, 2025
Abstract: Pompeo Molmenti scrisse al suo caro amico Pietro “Caro Pietro son davvero contento del lavoro fatto. Ho narrato pure le incredibili storie dei briganti Bresciani e dei masnadieri Bergamaschi che son, come ben sai, gente piena d’ardori assai focosi e non poco pericolosi. Spero che i loro discendenti non m’attendano fuor della soglia di casa muniti di ramosi bastoni.”
Bergamo : Sestante, 2025
Abstract: I tacolér i slaca a mandèl e i rösca a brandóss”. I pastori parlano poco e lavorano molto. Questa frase in gaì descrive perfettamente lo stile di vita dei pastori, figure ormai quasi sparite che da sempre hanno ispirato un sentimento di sospetto per la loro vita nomade e solitaria e, al tempo stesso, di rispetto per la loro libertà e vita frugale. Con il declino della pastorizia anche le forme di espressione culturale legate a questo stile di vita sono quasi del tutto scomparse. Tra queste, il linguaggio gaì, una lingua parlata tramandata di pastore in pastore, attraverso cui la comunità si esprimeva e al contempo si proteggeva. Caratterizzato da creatività e mutevolezza, contiene in sé resti di varie lingue indoeuropee anche precedenti al latino, tra cui il gallico-celtico e il germanico, così come varianti fonetiche inesistenti in italiano. Eppure la particolarità più affascinante è legata all’uso: il gaì infatti è accompagnato da mimica e gestualità che lo rendono un linguaggio del tutto personale in cui ogni cosa è descritta attraverso metafore o perifrasi. Il risultato è un furbesco che pare recitato, composto da sottintesi e doppi sensi, mimica e silenzi che suggeriscono molto più di quanto realmente vogliano spiegare. Il gergo gaì è una forma di linguaggio dialettale un tempo diffusa tra i pastori delle valli bergamasche, principalmente in Val Seriana e Val Camonica. Andato perdendosi con il declino della pastorizia e degli spostamenti delle greggi per la transumanza tra la bassa padana e l’Engadina, rappresenta tuttavia un patrimonio eccezionale della cultura pastorale orobica. Questo Vocabolario del linguaggio oscuro dei pastori è il risultato di un lavoro trentennale di raccolta, portato avanti in maniera accurata e sistematica da Bruno Visini, basata sul contatto e dialogo diretto con anziani pastori originari del paese di Parre, in Val Seriana, e dintorni. I legami familiari, lavorativi e amicali hanno permesso nel tempo all’autore di comporre pezzo a pezzo un corpus linguistico di incredibile ricchezza e valore, mai formalizzato prima. Una raccolta che registra su carta parte di una tradizione orale dai più considerata ormai persa e che si confronta direttamente con le opere classiche di Tiraboschi, Facchinetti e Goldaniga. Il volume comprende una lista di vocaboli italiani con le corrispondenti traduzioni in gaì per facilitare la ricerca, una sezione comprendente 1.222 lemmi corredati dalla spiegazione dei significati, arricchita da circa 2.450 frasi e locuzioni, includendo proverbi e modi di dire. Più di un semplice dizionario, questo libro in e sul dialetto furbesco è, per prima cosa, un viaggio antropologico che invita a scoprire il mondo di chi parlava questo gergo e, con esso, ha descritto la propria vita, spesso nomade e a tratti considerata ai margini della società. Nato da un’orgogliosa manifestazione di identità che accomunava coloro che lo parlavano, il gaì si attesta non come una lingua madre quanto piuttosto come una “controlingua”, alternativa a quella nativa, per esprimere appartenenza a un mestiere o a un gruppo sociale. Proprio il suo uso esclusivamente orale e non limitato spazialmente in una sola regione, ma diffuso in varie aree geografiche, ne è la prova. In questo linguaggio volontariamente misterioso, che permette di mantenere le proprie conversazioni difficilmente decifrabili e, al tempo stesso, è aperto alle contaminazioni linguistiche e alle varianti fonetiche provenienti da altre lingue antiche o straniere, il valore semantico è dato, spesso e volentieri, dalle molteplici e fantasiose metafore, che svelano alle orecchie dei lettori la rete di relazioni e valori di un gruppo sociale. Un’immersione nella lingua di ieri che svela al lettore l’affresco vivissimo di un ambiente e una cultura che possono ancora ispirare lo sguardo sull’oggi.
[S.l.] : Riccardo Caproni, 2025
Abstract: Catalogo degli edifici religiosi altomedievali della pianura bergamasca tra IV e XIsecolo. “..Perché un catalogo dei luoghi di culto alto medievali della pianura bergamasca? I documenti d’archivio lombardi tra VIII e XI secolo attestano l’esistenza nella nostra pianura di innumerevoli insediamenti abitativi e dei relativi luoghi di culto. Eppure sono pochissimi gli edifici sacri altomedievali giunti indenni sino ai nostri giorni. Gran parte di questi millenari luoghi di culto è infatti scomparsa; quelli che sono riusciti a sopravvivere a tanti secoli di storia ben poco conservano delle strutture architettoniche originarie poiché ogni epoca vi ha lasciato le proprie impronte. ..” ( dalla premessa)
Bergamo : Fondazione Credito Bergamasco, 2025
Bergamo : Archivio Bergamasco Centro studi e ricerche, 2025
Abstract: Dal lungo itinerario attraverso le strade della Penisola compiuto tra il maggio del 1953 e l’ottobre del 1956 Guido Piovene trasse il celebre volume Viaggio in Italia e, soffermandosi tra le nostre contrade, osservò che la natura dei bergamaschi (ma ci pare si possa ben adattare anche ai bresciani) è una specie di oscillazione tra l’estro e la praticità, tra il realismo ed il sogno, tra la follia geniale e la prosa metodica». Deriva da questa considerazione il titolo della presente miscellanea, dai temi molteplici, sui quali in molti casi viene qui posto per la prima volta l’accento. Dopo l’annus horribilis 2020 Bergamo e Brescia sono state nominate, quasi fossero un’unica voce, Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2023. Anche Archivio Bergamasco ha voluto dare il proprio contributo a questo grande evento corale, valorizzando alcuni tesori nascosti attraverso la rassegna Storia della società, della cultura, delle istituzioni: un lungo percorso che dal Medioevo e i suoi conflitti giunge al Novecento, problematico secolo di cambiamenti e di orrori, passando attraverso il Rinascimento degli eruditi e delle poetesse, delle botteghe delle arti e degli artigiani; i secoli d’ancien régime e delle rappresentazioni teatrali; l’età dei Lumi e le sue riforme, per concludersi con un tesoro immateriale, il gaì, gergo ormai perduto di pastori seriani e camuni.
A Bergamo con Hermann Hesse : il romanzo di una visita / testi a cura di Silvia Solomon
Bologna : Elleboro, 2025
Abstract: Un passeggiata letteraria per Bergamo con Hermann Hesse. L'autore di Siddharta arrivò a Bergamo una sera di pioggia del maggio 1913, con due amici: un pittore e un musicista. Doveva rimanere un giorno e invece si innamorò della città orobica e dei suoi abitanti. La narrazione di quei giorni è rimasta in tre racconti e nelle lettere. Il libro ricostruisce i percorsi e i discorsi di Hesse con gli amici e con gli altri personaggi che incontra strada facendo. Ne emerge il ritratto di una città e uno spaccato del pensiero del premio Nobel per la letteratura.
[Albino : Scuola S. Anna, 2025]
[S.l.] : Riccardo Caproni, 2025
Abstract: Catalogo degli edifici religiosi altomedievali della pianura bergamasca tra IV e XIsecolo. “..Perché un catalogo dei luoghi di culto alto medievali della pianura bergamasca? I documenti d’archivio lombardi tra VIII e XI secolo attestano l’esistenza nella nostra pianura di innumerevoli insediamenti abitativi e dei relativi luoghi di culto. Eppure sono pochissimi gli edifici sacri altomedievali giunti indenni sino ai nostri giorni. Gran parte di questi millenari luoghi di culto è infatti scomparsa; quelli che sono riusciti a sopravvivere a tanti secoli di storia ben poco conservano delle strutture architettoniche originarie poiché ogni epoca vi ha lasciato le proprie impronte. ..” ( dalla premessa)
La carezza di un bucaneve : diario di un consigliere comunale di montagna / Fabio Annovazzi
Todi : Tau, 2025
Narrazioni
Abstract: Queste pagine presentano riflessioni e storie che esplorano il legame dell’autore con le valli bergamasche, affrontando temi di fede, cultura, politica e vita quotidiana. Attraverso personaggi pittoreschi e racconti di montagna, si denuncia il declino demografico e l’abbandono delle comunità, opposti all’indifferenza della modernità. La fede diventa guida per un messaggio di speranza, invitando alla riscoperta dei valori umani e delle tradizioni locali, mentre si celebra la resistenza delle comunità montane e si riflette sulle sfide contemporanee.
Albino : ISIS Oscar Romero, 2025
Milano : La nave di Teseo+, 2025
Abstract: Nel 1472 inizia a Caravaggio, nelle terre attraversate dal fiume Adda tra Bergamo e Milano, la costruzione del convento di San Bernardino. Intitolata al santo che pochi decenni prima con la sua predicazione aveva pacificato il territorio dalle rivalità locali, la sua chiesa, consacrata nel 1489, è un capolavoro del gotico lombardo che racchiude sorprendenti tesori d’arte. La rigorosa architettura medievale nasconde infatti al suo interno un poderoso apparato decorativo: dagli affreschi cinquecenteschi di Fermo Stella che ricoprono il tramezzo con le storie di Cristo, come una Bibbia dipinta, agli interventi settecenteschi dei fratelli Galliari nel presbiterio, dove esplode la trionfale teatralità del rococò. San Bernardino è la straordinaria testimonianza di un lungo percorso artistico, tornato pienamente fruibile al pubblico al termine dei lavori di restauro che hanno riportato allo splendore originale il suo patrimonio culturale. Questo volume ripercorre la storia del complesso, descrive con un apparato iconografico inedito le opere d’arte che lo impreziosiscono e racconta al lettore la rinascita di un luogo di bellezza e di pace tutto da scoprire.
[Seriate : ASAV], 2025 (Seriate : Tecnostampa)
Trilogia delle mostre organizzate nel 2024 / Associazione Amici delle mura di Bergamo
Bergamo : Associazione Amici delle mura di Bergamo, 2025
Ponte San Pietro 95° fondazione : dal 3 all'8 giugno 2025
[S. l. : s. n., 2025]
Modernart : [un gemellaggio artistico Bergamo Venezia] / [a cura di Sergio Radici, Anny Lazzari]
[S.l. : s.n.], 2025 (Bergamo : Artigrafiche Mariani & Monti)
Storia e cultura di Osio Sotto e dintorni / a cura della Amministrazione comunale di Osio Sotto
Osio Sotto : Comune, 2025
La storia dell'Atalanta : il romanzo della Dea / Alessandro Ruta
Santarcangelo di Romagna : Diarkos, 2025
Abstract: In oltre centodieci anni di vita, l'Atalanta è stata tante cose: una squadra legata in maniera strettissima al suo territorio, la "regina delle provinciali", un vivaio di campioni, uno dei club più solidi e riconoscibili dell’epoca recente. Il calcio italiano non sarebbe la stessa cosa senza i nerazzurri di Bergamo, trionfatori nel maggio 2024 dell’Europa League, primo trofeo internazionale messo in bacheca. L'Atalanta ha però vissuto anche momenti tremendi, e non solo sportivamente parlando. Impossibile, infatti, dimenticare la pandemia di Covid, con l’area bergamasca tra le più colpite al mondo, e con una partita della Dea (si dice) a fare da involontario propagatore del virus. Ma l’Atalanta è prima di tutto un inimitabile modello di gestione, che la rende davvero unica nel panorama del calcio mondiale. Da Gasperini a Mondonico, da Stromberg al Papu Gómez, fino alla famiglia Percassi e all’eroe di Dublino Lookman: la penna di Alessandro Ruta racconta partite storiche, personaggi indimenticabili e aneddoti mai svelati in questo libro dalle tinte nerazzurre della Dea di Bergamo. Prefazione di Gianpaolo Bellini.
Bergamo : Corponove, 2025
Abstract: Esattamente un secolo fa, con l'avvio dell'emanazione delle cosiddette "Leggi fascistissime", il regime fascista assunse la connotazione totalitaria e dittatoriale che avrebbe caratterizzato la storia italiana nel successivo ventennio. Il volume ha inteso mettere a fuoco questo periodo, con l'obiettivo di chiarire qual è stato il rapporto, individuale e collettivo, della gente brembana con il regime e che cosa ha prodotto il lungo ventennio per la vita e le sorti delle persone, delle famiglie e delle comunità di un'area di montagna come la nostra. Anche la Valle Brembana dovette subire la retorica della propaganda, finalizzata alla creazione del consenso, e l'assillante controllo dei mezzi d'informazione, della scuola, delle associazioni e delle organizzazioni sportive, così come fu esclusa da ogni forma di partecipazione democratica a livello nazionale e locale. In queste pagine non si parla, però, solo della pesante presenza del fascismo, ma vengono descritte la vita della Valle e della sua gente, le attività quotidiane, i rapporti sociali e culturali, a volte coltivati malgrado i controlli del regime. Si parla anche delle attività economiche, delle poche industrie, dell'agricoltura rimasta di gran lunga la principale fonte di reddito, e del permanere dell'emigrazione. Viene trattata la partecipazione della Valle alle guerre d'Etiopia e di Spagna e poi alla Seconda guerra mondiale, che comportò per migliaia di nostri giovani le indicibili sofferenze, e spesso la morte, in Grecia, in Africa e nelle gelide steppe russe. Senza contare gli internati nei campi di prigionia e di sterminio e i tanti combattenti della Resistenza. Alla fine saranno quasi 700 i giovani brembani morti a causa delle guerre: il loro tragico destino è la più chiara risposta a chi si chiede se il fascismo abbia fatto delle cose buone.
Impronte partigiane / [a cura di Angelo Calvi e Mauro Magistrati]
[Albino] : ANPI Sezione M.O. Vittorio Gasparini Ercole Piacentini Albino, 2025 (Bergamo : Grafica monti)