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Trovati 113 documenti.

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Tigri e colonie
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Materiale linguistico moderno

Bianchi, Francesco <1976->

Tigri e colonie : tredicimila bimbi italo-libici deportati, tigri indiane e Resistenza / Francesco Bianchi

Cinisello Balsamo : Santelli, 2025

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Abstract: Negli anni '30 il regime fascista ha sponsorizzato la colonizzazione della Libia per dare un futuro a tutti i mezzadri italiani in difficoltà. Attilio non ha esitato ad accettare spingendo sua moglie Erminia e i loro cinque figli a seguirlo. Quando però, nel 1940, un bando fascista obbliga gli italiani in terra libica ad affidare allo stato i propri figli dai 4 ai 15 anni per le "vacanze estive in patria", tredicimila bambini – tra cui tre dei suoi figli – verranno caricati su otto navi dirette in Italia, in una vera e propria deportazione coatta. Mentre il paese entra in guerra e i bimbi italo-libici sono costretti al regime militare delle colonie, nel Sud Italia sbarcano, insieme agli alleati, le "Tigri indiane": un gruppo di combattenti che si stabilisce sulla linea Gustav, non lontano da Pesaro. Tra loro c'è anche Mehr, un 'sikh' il cui destino finirà per incrociarsi con quello dei figli di Attilio.

Gli italiani nella 'Quarta sponda'
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Materiale linguistico moderno

Romanin, Franco

Gli italiani nella 'Quarta sponda' : storie di coloni in Libia / Franco Romanin

Meduna di Livenza (TV) : Alba, stampa 2025

Sotto la sabbia
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Materiale linguistico moderno

Cadalanu, Giampaolo

Sotto la sabbia : la Libia, il petrolio, l'Italia / Giampaolo Cadalanu

Bari ; Roma : Laterza, 2025

Abstract: Il 20 ottobre del 2011 Muammar al Gheddafi veniva catturato e ucciso. Dalla fine del regime instaurato dal Colonnello e dalla sua ‘Rivoluzione Verde’ per la Libia è cominciata un’agonia senza conclusione. Quante bugie sono state dette per giustificare l’intervento occidentale in Libia? Perché l’Italia ha partecipato all’attacco appena due anni dopo aver firmato il Trattato di amicizia con Tripoli? Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Italia, Qatar, Emirati Arabi Uniti e poi Egitto, Russia, Turchia, con la partecipazione straordinaria dello Stato Islamico: tutti i protagonisti della guerra e del dopoguerra hanno sempre proclamato di avere motivazioni solenni, a partire dall’interesse della popolazione locale. Ma esaminandoli uno per uno e guardando alle scelte operative e al risultato odierno, è evidente che al centro dell’attenzione c’erano sempre e soltanto i giacimenti. In tutto questo, il ruolo dell’Italia non è secondario. Grazie ai legami storici e alla posizione geografica, il nostro Paese controlla i principali luoghi di estrazione e le raffinerie in Tripolitania e in Cirenaica. Ma quali sono i prezzi che paghiamo per tutelare i nostri interessi? Giampaolo Cadalanu utilizza testimonianze esclusive, racconti di esperienza diretta, analisi di specialisti e confronto di dati per mostrare che a smuovere l’Occidente, molto più della tutela dei libici, sono stati e sono ancora oggi gli interessi concreti: le risorse del sottosuolo e gli equilibri di potere.

La politica berbera nella Libia coloniale
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Pagano, Chiara

La politica berbera nella Libia coloniale : identità, reti e conflitti : 1835-1924 / Chiara Pagano

Roma : Carocci, 12025

Abstract: A seguito del crollo del regime di Gheddafi l'etnicità berbera/amazigh ha fornito un efficace dispositivo di affermazione politica ad alcuni gruppi libici che si sono mobilitati in aperta polemica con il paradigma panarabo dominante. L'attivismo amazigh ha ricercato nel passato gli argomenti per legittimarsi nel presente, riaffermando un legame originario con il territorio per rivendicare il riconoscimento come popolo indigeno, più che come minoranza. Eppure, come l'identità nazionale, anche l'identità etnica è un prodotto storico contingente, plasmato da specifici processi politici. Il volume ricostruisce in chiave critica la (ri)produzione dell'etnicità amazigh nella storia della Libia contemporanea, focalizzandosi sul periodo tra la metà dell'Ottocento e l'avvento del fascismo. Vengono così analizzate le rivendicazioni avanzate da attori locali definiti come “berberi” nei confronti delle autorità ottomane prima e coloniali poi. Da queste emerge come la politica berbera promossa dalle autorità italiane, e fatta propria da alcuni notabili tripolitani, individuò nell'etnicità uno strumento privilegiato per l'organizzazione gerarchica della società coloniale. Fu allora che vennero poste le basi delle dinamiche identitarie che, ancora oggi, naturalizzano l'opposizione tra gruppi arabi e berberi proiettandone le origini in un passato indefinito.

I dimenticati
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Fiorentini, Roberto

I dimenticati / Roberto Fiorentini ; con Silvia Napoletano

Cremona : Ronca, 2024

Abstract: La storia dei bambini italiani nati in Libia durante il periodo coloniale fascista rappresenta una pagina dimenticata della nostra storia. Questi bambini furono al centro di una massiccia operazione di propaganda, orchestrata attraverso immagini e racconti pubblicati nella rivista Quarta Sponda, mirati a rassicurare le famiglie rimaste in Africa. La narrazione del regime descriveva una vita serena nelle colonie, fatta di giochi, studi e disciplina, ma la realtà era ben diversa. Attraverso lettere censurate e fotografie costruite, il regime promuoveva un'immagine idilliaca per giustificare il loro allontanamento prolungato dalla Libia. Tuttavia, i racconti frammentari e le memorie personali emerse successivamente, svelano una storia di separazione forzata, indottrinamento e militarizzazione precoce, vissuta da questi bambini tra le spiagge e le montagne italiane. Questa vicenda, dimenticata per lungo tempo, riemerge oggi grazie alle testimonianze e alle fotografie che ne raccontano i retroscena, restituendo un volto umano a una storia di sacrificio e propaganda.

Amici di una vita
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Matar, Hisham

Amici di una vita / Hisham Matar ; traduzione di Anna Nadotti

Torino : Einaudi, 2024

Abstract: Per il giovane Khaled il Regno Unito è il luogo della libertà. Lo pensa sin da quando, nella sua casa di Bengasi, ha ascoltato la voce di un famoso speaker mediorientale leggere, sulle frequenze della Bbc, un racconto dello sconosciuto scrittore Hosam Zowa. Il potere dirompente di quelle parole non sfugge al quattordicenne Khaled, che ne serberà ancora la viva impressione quando, anni dopo, ne conoscerà per caso l'autore e legherà per sempre il proprio destino al suo. Giunto al diploma, Khaled opta per l'Università di Edimburgo; completati gli studi di letteratura e traduzione ritornerà in patria, assicura. «Non farti traviare» lo ammonisce suo padre alla partenza, ma non è alle solite tentazioni dell'adolescenza che si riferisce. A Edimburgo Khaled incontra Mustafa, un altro studente libico, come lui appartenente al ristretto gruppo dei «lettori», seriamente motivati allo studio e per questo tenuti d'occhio dalle «cimici» infiltrate. Con l'ardore e l'incoscienza dei ragazzi, Khaled e Mustafa decidono di partire per Londra e partecipare alla manifestazione anti-Gheddafi organizzata davanti all'ambasciata libica. Ma proprio dalla finestra di quell'ambasciata il 17 di aprile del 1984 parte una raffica che uccide una poliziotta e ferisce altre undici persone. È la fine della vita conosciuta, con i suoi legami, le sue certezze e i suoi progetti, e l'inizio di una nuova vita di vetro: non c'è luogo dove non ci si senta visibili e dunque in pericolo, non c'è momento in cui non si tema di andare in frantumi. Impossibile parlare con chicchessia dell'accaduto, impensabile tornare a casa, impervio andare avanti, nella vita, nel lavoro, nelle relazioni sentimentali. Solo chi ha conosciuto la medesima lacerazione può comprendere. Ma ciò che lega tanto strettamente può con facilità soffocare. Vent'anni dopo, alla vigilia della Primavera araba, la Storia presenta il suo conto, e il diverso modo dei tre amici di affrontare l'esilio, la perdita, la paura, l'amore e l'amicizia esplode in tutta la sua evidenza. L'autore di "Il ritorno" ci consegna ora un romanzo fatto di passi, un andirivieni dei suoi protagonisti nello spazio fisico e in quello mentale, e il cammino è affidato a pagine di dolente e luminosa bellezza.

E la quarta volta siamo annegati
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Hayden, Sally

E la quarta volta siamo annegati : sul sentiero della morte che porta al Mediterraneo / Sally Hayden ; traduzione di Bianca Bertola

Torino : Bollati Boringhieri, 2023

Abstract: Nel 2018 la giornalista Sally Hayden inizia a ricevere via Facebook richieste d'aiuto da parte di prigionieri detenuti nelle carceri in Libia, migranti che avevano tentato di attraversare il Mediterraneo per scappare da guerre e dittature. A quei messaggi ne seguono molti altri che riportano foto trafugate delle torture subite nelle prigioni, insieme a informazioni sconcertanti che inizialmente nessun giornale era disposto a pubblicare. Hayden decide così di ripercorrere la rotta dei migranti, raccogliendo testimonianze uniche, interpellando vittime, governi, istituzioni e organizzazioni internazionali. L'estenuante percorso migratorio dall'Africa al Mediterraneo, fra morti, abusi di ogni tipo e riscatti esorbitanti, suscita indignazione, tanto quanto apprendere della negligenza delle organizzazioni internazionali come l'ONU e dell'impotenza delle ONG. Ma, soprattutto, l'autrice si sofferma sulle politiche migratorie dell'Unione Europea che hanno contribuito indirettamente ad alimentare il traffico di essere umani. Questa inchiesta cruda e coraggiosa ha la capacità di far emergere le spaventose contraddizioni di un Occidente che ha paura di perdere i propri privilegi. Riesce a scuotere le coscienze e a far riflettere sulle nostre responsabilità collettive e individuali, restituendo voce a chi se l'è vista negare.

Notturno libico
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Genah, Raffaele

Notturno libico / Raffaele Genah

[S.l.] : Solferino, 2023

Abstract: La persecuzione degli ebrei in Libia. La battaglia di un uomo, il coraggio di una donna. Tripoli, 1967: la Guerra dei Sei Giorni innesca una spirale di violenze contro l’intera comunità ebraica della città, con cacce all’uomo e assalti casa per casa, tumulti, saccheggi, sinagoghe incendiate. Comincia un esodo straziante, con migliaia di persone costrette a fuggire precipitosamente con una valigia e venti sterline in tasca, abbandonando in Libia ogni cosa. Due di quelle persone sono Giulio e Jasmine, con il loro figlio di pochi mesi. La coppia riesce a scappare in Italia, ma Giulio deve tornare in Libia per cercare di salvare, o di vendere, almeno una parte dei beni di famiglia che là sono rimasti. È allora che viene arrestato e incarcerato senza motivo. Per i due coniugi è l’inizio di un viaggio all’inferno e ritorno, mentre lui lotta per resistere tra gli orrori del carcere e lei combatte per farlo liberare. Una storia di trame oscure in cui si incrociano agenti e spie del Mukhabarat, la polizia segreta libica, e poi ministri, ambasciatori, capitribù, avvocati, e lateralmente il Mossad. Mentre Giulio e Jasmine cercano di mantenersi fedeli a una promessa non scritta: non superare mai l’invalicabile linea rossa imposta dalla propria dignità. Dopo un silenzio durato oltre cinquant’anni, la loro storia d’amore e di coraggio rivive in queste pagine come una testimonianza sofferta e personale, ma anche come una ricostruzione vivida delle violenze e delle persecuzioni in un periodo buio, ancora tutto da scrivere, nella Libia di fine anni Sessanta. La vita si fa romanzo, un romanzo vero.

Mal di Libia
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Porsia, Nancy

Mal di Libia : i miei giorni sul fronte del Mediterraneo / Nancy Porsia

Milano : Bompiani, 2023

Abstract: Nancy Porsia arriva per la prima volta a Tripoli il 4 novembre 2011, due settimane dopo la morte di Muammar Gheddafi, con la netta sensazione di aver mancato un appuntamento con la Storia. Per un anno viaggia tra Nord Africa, Europa e Medio Oriente alla ricerca di storie da raccontare, ma poi è a Tripoli che ritorna e decide di stabilirsi, diventando l’unica giornalista italiana di base in Libia a scrivere di un paese che, giorno dopo giorno, diventerà anche il suo. Da lì racconta i grandi intrecci della politica, tra colpi di stato e interferenze dei servizi, gli sviluppi della guerra civile, le dinamiche complesse tra rivoluzionari e nostalgici gheddafiani, e poi la tragedia epocale delle migrazioni: dalle strade di Tripoli alle coste di Sabratha, per anni fa la spola tra le case dei trafficanti, le carceri stracolme di migranti catturati nel loro transito verso l’Europa e le spiagge grondanti cadaveri. In queste pagine Nancy Porsia ci porta a conoscere una terra ostile con i suoi figli ma inerme davanti a chi nelle sue acque prova a lavare la propria coscienza sporca; ci accompagna a scoprire un popolo contraddittorio ma spesso incompreso, lontano da quello di cui danno notizia i media mainstream, e insieme ci offre uno sguardo onesto sulla sua vita: cosa vuol dire fare la frontline quando si è donna e madre? Cosa vuol dire avere un legame indissolubile con una terra pericolosa per la propria sicurezza? E soprattutto, qual è il costo di una voce libera e indipendente?

Libyagate
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Scavo, Nello

Libyagate : inchieste, dossier, ombre e silenzi / Nello Scavo

Milano : Vita e Pensiero, 2023

Abstract: Libyagate è il nome di un'inchiesta condotta da alcuni giornalisti anche a rischio della propria sicurezza personale. Ma è anche il termine simbolico che indica uno dei casi più bui degli ultimi anni, rimasto in gran parte fuori dall'attenzione generale e spesso occultato, il cui teatro principale ci è molto vicino, quel nostro Mar Mediterraneo culla delle civiltà. In una Libia già dilaniata dalle lotte tra clan e fazioni, vanno in scena i drammi dei migranti, uomini, donne e bambini, torturati, violentati, uccisi dai trafficanti, anche in quei centri governativi di detenzione sostenuti dall'Europa, Italia compresa: una vera e propria fabbrica della tortura, dove si vive in un solo modo, inumano e degradante, e si muore in molti modi diversi, mentre i traffici proseguono e si diramano ben al di là delle sabbie nordafricane. Perché il 'grande gioco libico' è allargato e trasversale, va dal traffico di uomini a quello delle armi, dallo smistamento di sostanze stupefacenti alle flotte fantasma che contrabbandano petrolio, in una rete internazionale che dalla Libia giunge in Europa attraverso Malta e l'Italia, con la connivenza di faccendieri e politici e sotto il grande ombrello delle organizzazioni mafiose. Una storia al limite dell'incredibile, se non fosse per le dolorosissime testimonianze di chi è scampato ai massacri e al mare, per i numerosi ed espliciti rapporti dell'Onu e gli accorati appelli del suo segretario, per i dossier depositati alla Corte Internazionale dell'Aja, per le coraggiose inchieste di giornalisti come Nello Scavo, autore di questo libro. A leggerlo, viene da chiedersi perché ne sapevamo così poco o niente, perché così poche parole sono state finora spese per raccontare questa 'guerra perenne'. E, forse, è il momento di ripescarle, quelle parole mancate, dagli abissi del nostro mare e del nostro cuore.

La crisi libica e l'ordine internazionale
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Raineri, Luca

La crisi libica e l'ordine internazionale : dall'intervento umanitario alla competizione geopolitica / Luca Raineri

Roma : Carocci, 2022

Abstract: La paralisi dell'ONU, il coagularsi del blocco dei BRICS, la metamorfosi della politica estera dell'Unione Europea, la propagazione dello Stato Islamico in Africa, l'emergenza migratoria nel Mediterraneo, la proiezione meridionale di Turchia e Russia: tutte queste dinamiche sono strettamente connesse alla crisi che si protrae in Libia dal 2011. Nel frattempo il paese è diventato un laboratorio per la sperimentazione - spesso fallimentare - di diverse modalità di intervento internazionale e crisis management: la hybris liberale dell'egemonia occidentale si è ridimensionata alle esigenze dell'approccio light americano e del ritiro dal quadrante mediorientale; la stabilizzazione del vicinato dell'Unione Europea si è concentrata sulla lotta al terrorismo e alla migrazione irregolare, a scapito della riforma di un settore della sicurezza corrotto da interessi criminali e spinte centrifughe; e la competizione geopolitica nell'odierno contesto multipolare ha approfondito le faglie della politica libica, proiettandole su scala internazionale. Con lucidità e rigore, il libro indaga le rifrazioni interne e internazionali di una crisi che rappresenta non solo una sfida all'ordine costituito, ma anche, potenzialmente, una sfida costituente.

L'urlo
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Severgnini, Michelangelo

L'urlo : schiavi in cambio di petrolio / Michelangelo Severgnini

Roma L.A.D., 2022

Abstract: Schiavi in cambio di petrolio. Un patto scellerato tra governi europei e milizie - benedetto da NATO e ONU - in vigore dal 2011. Migliaia di esseri umani, rapiti, torturati e ridotti in schiavitù in Libia. Migliaia di barili di greggio derubati e contrabbandati in Europa. È questo l'accordo. È questa la storia che non si può raccontare.

Il mio solo tormento
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Abuhweish, Rajab

Il mio solo tormento : canto da El-Agheila / Rajab Abuhweish ; traduzione di Mario Eleno e Manuela Mosè ; prefazione di Antonio Scurati

Roma : Fandango, 2022

Abstract: Carta e matita erano vietate nel campo di concentramento fascista di El-Agheila, in Libia, nella Cirenaica sud-occidentale. I detenuti, donne, bambini, anziani e ragazzi, costretti a raggiungerlo percorrendo quattrocento chilometri a piedi nel calore estenuante del deserto. Fra loro c'era un poeta, Rajab Abuhweish, che dietro il filo spinato, nella rovina e nella violenza, esiliato in patria, trincerato dietro la sua voce, compose a memoria un poema di trenta strofe e lo trasmise oralmente agli altri prigionieri, rafforzandone lo spirito di resistenza. Un canto come ultimo rifugio, un canto per scampare alle sabbie, alla morte. Prefazione di Antonio Scurati.

La guerra civile in Libia
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Cecinini, Sofia

La guerra civile in Libia : dalla caduta di Gheddafi al governo Draghi (2011-2021) / Sofia Cecinini

Roma : Carocci, 2021

Abstract: Il volume ricostruisce i momenti cruciali della guerra civile in Libia per rispondere alle principali domande che attraversano il dibattito accademico e politico, tra cui il ruolo dell'Italia nella crisi libica, le scelte strategiche di Obama, Trump e Biden, il ruolo di Egitto, Russia, Francia, Arabia Saudita, Turchia, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, la rivalità tra Italia e Francia nel Mediterraneo, e la penetrazione dell'ISIS. L'autrice propone una periodizzazione del conflitto in quattro fasi. La prima, denominata "periodo dei fallimenti elettorali", comincia nell'ottobre 2011, quando si conclude l'intervento della NATO, e termina con le elezioni del giugno 2014. La seconda, detta "periodo del collasso", è compresa tra l'agosto 2014 e il dicembre 2015, mese della forma dell'accordo di Skhirat. La terza, o "periodo della rivalità tra Haftar e al-Serraj", ha inizio nel marzo 2016 e giunge fino all'offensiva del generale Haftar contro Tripoli dell'aprile 2019. La quarta, o dell'"inversione degli equilibri", va dall'intervento della Turchia in Libia al anco del governo di Tripoli, nel novembre 2019, no ai primi mesi del governo Draghi (maggio 2021). L'excursus di questi complessi dieci anni apre a una riflessione sui possibili scenari a breve termine di un conflitto che fa parte di un contrasto ancor più grande e articolato per il predominio nel Mediterraneo.

La cala
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Ciulla, Giuseppe - Catania, Catia

La cala : cento giorni nelle prigioni libiche / Giuseppe Ciulla, Catia Catania

Milano : Bompiani, 2021

Abstract: Sono le nove di sera del 1° settembre 2020. Un gruppo di pescherecci sta battendo i fondali davanti al golfo della Sirte, trentaquattro miglia a nord di Bengasi: è lì che si trova il gambero rosso, l'oro per cui i mazaresi lottano da cinquant'anni. Quella notte il capitano libico che li ha intercettati farà caccia grossa: alla guida di una ciurma di corsari che sparano all'impazzata, sequestra quattro pescherecci e diciotto pescatori e li porta a Bengasi come prezioso bottino da offrire al generale Khalifa Haftar. Da quel momento e per 108 giorni i pescatori vengono tenuti prigionieri dalle milizie del leader della Libia Cirenaica, vittime di violenze, mortificazioni, minacce, finte esecuzioni. Mentre le autorità italiane rassicurano le famiglie, un drappello di donne dalla tempra formidabile combatte per la loro liberazione: sono cristiane, musulmane, italiane e tunisine, unite da una sola speranza. Tra di loro, la più agguerrita è Rosetta Ingargiola, di settantatré anni. La madre del capitano del Medinea Piero Marrone - picchiato e messo in isolamento dopo aver contestato l'accusa dei libici di essere un trafficante di droga - ha già perso un figlio in mare. Non vuole perderne un altro. Il rapporto tra madre e figlio è il filo rosso che lega tutte le storie di questa vicenda, specchio di un popolo che vive di pesca e che ha sempre più paura di mettere la prua in mare verso l'altra sponda del Mediterraneo. Le storie di Piero e Rosetta, e delle donne e degli uomini che hanno vissuto gli interminabili giorni di prigionia, sono le voci del Mare di mezzo, e ci raccontano l'inganno di credere che il mare possa tenere lontani due mondi bagnati dalle stesse acque.

Le guerre di Libia
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Materiale linguistico moderno

Breccia, Gastone - Marcuzzi, Stefano

Le guerre di Libia : un secolo di conquiste e rivoluzioni / Gastone Breccia, Stefano Marcuzzi

Bologna : Il mulino, 2021

Abstract: Il volume ripercorre la storia politica e militare della Libia durante l'ultimo secolo e offre una visione della sua peculiare concezione dello stato e del potere guerriero. Sono tre, in particolare, le fasi individuate dagli autori: il turbolento ventennio 1911-31, durante il quale l'Italia stabilì faticosamente il suo impero sui territori ottenuti con la guerra italo-ottomana del 1911-12; il colpo di stato del 1969, che avviò la dittatura di Gheddafi e portò alla ribalta la Libia come attore del terrorismo internazionale; il decennio seguito alla rivoluzione contro Gheddafi, nel 2011, che ha innescato una nuova frammentazione del paese. In queste vicende emergono non solo il ruolo giocato dalle grandi potenze, ma anche l'ambiguo intreccio e il gioco di potere fra le tribù libiche, il loro rapporto ambivalente con tante entità esterne, e la figura enigmatica di Gheddafi, guardiano di una frammentazione mai davvero ricomposta.

Cielo nero
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Arbib, Herbert Avraham

Cielo nero : romanzo biografico / Herbert Avraham Arbib

Livorno : Salomone Belforte & c., 2021

Abstract: Nell'estate del 1967, dopo disordini, massacri e saccheggi, furono espulsi gli ultimi ebrei dalla Libia, quasi seimila persone, e i loro possedimenti vennero confiscati. Così ebbe fine una comunità i cui inizi risalivano ai tempi del Tempio di Salomone

Schiavi delle milizie
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Kaba, Alpha

Schiavi delle milizie / Alpha Kaba ; traduzione di Sarah Ventimiglia

Pescara : Quarup, stampa 2020

Abstract: "Come giornalista, non posso tacere. Il mio lavoro è parlare a nome di tutte quelle persone che sono ancora là": ci dice questo, Alpha Kaba, e ci regala la sua storia, "in modo che nessuno possa mai più distogliere lo sguardo". Ci racconta allora che nascere dalla parte sbagliata del mare vuol dire anche dover attraversare un inferno di deportazione e prigionia, essere venduto e ridotto in schiavitù per una manciata di dinari, solo per aver provato a fare il mestiere che si è scelto, il giornalista, o a vivere semplicemente la propria vita. Perché in quella "terra di nessuno, ogni Negro è merce preziosa, come l'oro, un diamante nero" da rivendere, da un padrone all'altro. L'autore, e protagonista reale del libro, ci rivela tutto questo, riuscendo a mantenere miracolosamente uno sguardo luminoso e pieno di tenerezza, una specie di pudore, verso le cose del mondo

Il falso mito degli italiani brava gente
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Scuto, Giuseppe

Il falso mito degli italiani brava gente : il colonialismo, la Libia, i crimini fascisti / di Giuseppe Scuto

Roma : EditorialeNovanta, 2020

Abstract: Il settimanale LEFT pubblica in questo volume le deposizioni di haji Abd Elnebi al Shaafi,prigioniero tredicenne ad Al Agheila. I documenti provengono dal Centro libico per gli Studi storici e gli Archivi nazionali e sono stati raccolti nel 2008 quando aveva novant'anni.

Io Khaled vendo uomini e sono innocente
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Materiale linguistico moderno

Mannocchi, Francesca

Io Khaled vendo uomini e sono innocente / Francesca Mannocchi

Torino : Einaudi, 2019

Einaudi. Stile libero big

Abstract: «Ci chiamano mercanti della morte, immigrazione clandestina, la chiamano. Io sono la sola cosa legale di questo Paese. Prendo ciò che è mio, pago a tutti la loro parte. E anche il mare, anche il mare si tiene una parte della mia mercanzia. Mi chiamo Khaled, il mio nome significa immortale. Mi chiamo Khaled e sono un trafficante». Khaled è libico, ha poco più di trent'anni, ha partecipato alla rivoluzione per deporre Gheddafi, ma la rivoluzione lo ha tradito. Così lui, che voleva fare l'ingegnere e costruire uno Stato nuovo, è diventato invece un anello della catena che gestisce il traffico di persone. Organizza le traversate del Mediterraneo, smista donne, uomini e bambini dai confini del Sud fino ai centri di detenzione: le carceri legali e quelle illegali, in cui i trafficanti rinchiudono i migranti in attesa delle partenze, e li torturano, stuprano, ricattano le loro famiglie. Khaled assiste, a volte partecipa. Lo fa per soldi, eppure non si sente un criminale. Perché abita un Paese dove sembra non esserci alternativa al malaffare. Francesca Mannocchi, giornalista e documentarista che da molti anni si occupa di migrazioni e zone di conflitto, ci restituisce la sua voce. Le sue parole raccontano un mondo in cui la demarcazione tra il bene e il male si assottiglia.