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Trovati 7 documenti.

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La spia che mi ha amata
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Materiale linguistico moderno

Fleming, Ian

La spia che mi ha amata / Ian Fleming ; a cura di Matteo Codignola ; traduzione di Massimo Bocchiola

Milano : Adelphi, 2021

Abstract: Se qualcuno gli avesse detto che era un romanzo sperimentale, Fleming lo avrebbe probabilmente inseguito con la frusta. Ma che "La spia che mi ha amata" sia un esperimento (su Bond) è difficile negarlo. Nella prima parte del libro (Io) Vivienne Michel ci parla dei suoi rapporti con gli uomini fino a quel momento; nella seconda (Loro) dei guai in cui ha finito per cacciarsi; nella terza (Lui), quando la storia sembra avviarsi alla conclusione, suona alla porta un agente del Servizio Segreto di Sua Maestà. Ai fatti, presi uno a uno dalla sua vita quotidiana, Fleming ha messo la sordina, ma tutto il resto - a cominciare dal sesso, e non del genere più soave - lo ha raccontato al massimo del volume. Finendo per scrivere il suo libro, paradossalmente, più intimo. E il meno classificabile.

Thunderball
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Materiale linguistico moderno

Fleming, Ian

Thunderball / Ian Fleming ; a cura di Matteo Codignola ; traduzione di Massimo Bocchiola

Milano : Adelphi, 2019

Abstract: Dopo aver scritto Goldfinger - e molto prima che Broccoli e Saltzman, a Hollywood, cominciassero a darsi da fare - Ian Fleming aveva capito che la sua creatura era pronta per il cinema, e aveva lavorato a una sceneggiatura. Lo spunto poteva anche essere preso da un incidente qualsiasi (e infatti, Bond finisce in un rehab per disintossicarsi da fumo e alcol, con una cartella clinica quasi identica a quella del paziente Fleming, ricoverato da poco per problemi analoghi). Il plot poteva ruotare intorno a un pretesto abbastanza semplice - il furto di un bombardiere atomico e delle sue due testate. Ma tutto il resto, il cinema essendo il cinema, andava un po' irrobustito. Così, al posto della logora Smersh ecco entrare in scena la più strutturata Spectre (dove confluiscono «elementi della sSmersh, della Gestapo, della Mafia e della Triade»): e a compensazione del superlavoro, a 007 non tocca la solita Bond girl, gliene spettano addirittura tre, una più soddisfacente dell'altra. Ma nessuna, inutile dirlo, esplosiva quanto Domino.

Goldfinger
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Materiale linguistico moderno

Fleming, Ian

Goldfinger / Ian Fleming ; a cura di Matteo Codignola ; traduzione di Massimo Bocchiola

Milano : Adelphi, 2017

Abstract: Può essere che Ian Fleming, come spesso gli accadeva, abbia usato Goldfinger per regolare qualche conto, o sublimare alcuni desiderata. Di fatto la sconfitta, nell'estate del 1957, ai campionati semiprofessionistici del Berkshire Golf Club non gli era andata giù, e ancora meno gli stavano piacendo i progetti di Ernõ Goldfinger, l'architetto che in tutta l'Inghilterra demoliva palazzi vittoriani, sostituendoli con discutibili edifici modernisti. Quanto alla sua attraente vicina di casa a Goldeneye, che sarebbe diventata sua amante, somigliava anche troppo a Miss Galore: solo che si chiamava Bianche Blackwell, mentre «Pussy» era il nome in codice di un'agente segreta conosciuta da Fleming durante la guerra. Serviva altro, per scrivere il romanzo fino ad allora più complesso della serie, e da allora in poi forse il più celebre? Be', sì, serviva la storia, a dir poco rocambolesca, del «più grande colpo di ogni tempo». Parola di Auric Goldfinger.

I diamanti sono per sempre
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Materiale linguistico moderno

Fleming, Ian

I diamanti sono per sempre / Ian Fleming ; a cura di Matteo Codignola ; traduzione di Massimo Bocchiola

Milano : Adelphi, 2014

Abstract: Chi conosce i libri di Ian Fleming sa che l'agente 007, in realtà, indaga sempre e soltanto sulle ossessioni private del suo autore. Come, qui, il commercio internazionale di diamanti, che Fleming scoprì leggendo un lungo pezzo uscito nel 1954 sul Sunday Times a proposito di un traffico di preziosi fra New York e la Sierra Leone (gli stessi set del romanzo) , e poi dedicandosi quasi per un anno a ricerche e interviste negli Stati Uniti. A leggerlo bene, I diamanti sono per sempre è quindi una specie di reportage romanzesco, e una delle sorprese che ci riserva sono le maniacali descrizioni di bar, ristoranti, alberghi, motel, autostrade, deserti americani: polaroid estremamente nitide, che messe l'una accanto all'altra raccontano un sogno che poco a poco si trasforma in un incubo - ad aria condizionata. Poi arrivano le sorprese che in fondo ci aspettiamo, come i crudeli rituali e le infernali macchinazioni della malavita americana, ricostruiti con la demoniaca precisione cui Fleming ci ha abituato. Un quadro già complesso, ma quando entra in scena la Bond Girl più spiccia e sentimentale di tutte, Tiffany Case, le cose si complicano quasi troppo - persino per Bond.

Moonraker
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Materiale linguistico moderno

Fleming, Ian

Moonraker / Ian Fleming ; a cura di Matteo Codignola ; traduzione di Massimo Bocchiola

Milano : Adelphi, 2013

Abstract: Per la seconda parte di questo romanzo, in cui Bond tenta di scongiurare l'attacco nucleare che il diabolico Hugo Drax ha pianificato contro Londra, Fleming aveva fatto ricerche molto accurate, sfruttando la consulenza sia del­l'ente spaziale britannico sia del futuro autore di 2001: Odissea nello spazio Ar­thur C. Clarke. Per la lunghissima e tormentosa partita a bridge – contro Hugo Drax, naturalmente –, invece, così come per i molti e preziosi dettagli sulla vita notturna londinese, e per la fisionomia della terza Bond Girl della serie, la formidabile Gala Brand, aveva attinto a quella che comunemente si chiama «esperienza personale». Quanto alla routine quotidiana – in origine il libro si intitolava I lunedì sono un incubo – e allo stile di vita di Bond a Londra, qui svelati per la prima volta, erano, con pochi ritocchi, gli stessi del suo autore. Il risultato è la storia più complessa e autentica (oltre che più ferocemente inglese) di Fleming, che sulla sua copia personale di Moonraker aveva scritto una riga da considerare, come sempre, la miglior guida possibile alla lettura: «Ispirato al copione di un film cui ho pensato per molto tempo e alla strada di Dover, su cui ho guidato per anni quando abitavo a St Margaret's Bay».

Casinò royale
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Materiale linguistico moderno

Fleming, Ian

Casinò royale / Ian Fleming ; a cura di Matteo Codignola ; traduzione di Massimo Bocchiola

Milano : Adelphi, 2012

Abstract: Il 15 gennaio del 1952, quando si siede alla scrivania di Goldeneye, la sua villa in Giamaica, Ian Fleming non ha idea di cosa scriverà. Parte dal nome del suo personaggio, rubato a un allora celebre ornitologo, e dal ricordo di una partita a carte al Casino di Lisbona, nel 1941. Il primo James Bond nasce così, ed è un romanzo molto diverso da come forse lo stesso Fleming amava raccontarlo. Le scene sono poche, non più di quattro, i veri personaggi anche meno. James Bond impareremo a conoscerlo meglio, perché qui è ancora nei panni - eleganti, spiritosi, crudeli - di Ian Fleming. Ma l'abominevole Le Chiffre, e il suo occhio quasi bianco, non li dimenticheremo, come difficile sarà scordare la Bond Girl forse più letale, la sublime Vesper Lynd. Tutto dunque comincia da qui, dall'odore nauseante di un casinò alle tre del mattino. E la speranza è che duri il più a lungo possibile.

Vivi e lascia morire
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Materiale linguistico moderno

Fleming, Ian

Vivi e lascia morire / Ian Fleming ; a cura di Matteo Codignola ; traduzione di Flavio Santi

Milano : Adelphi, 2012

Abstract: A Ian Fleming viene universalmente attribuita l'invenzione di una figura letteraria prima di lui non esistente, la Bond Girl: e la Solitaire di Vivi e lascia morire, una veggente vudù con gli occhi quasi viola, i capelli quasi blu e un legittimo sospetto di verginità è una delle rappresentanti più autorevoli della categoria. Ma meno attenzione si presta, in genere, al secondo grande copyright di Fleming, il Bond Villain. Anche qui, Mr Big occhi gialli, pelle grigia, il corpo enorme sorretto a stento da un cuore malato, e il più che legittimo sospetto di essere, in realtà, lo zombie del sommo sacerdote vudù, Baron Samedi - ha pochi rivali. Si aggiungano, a piacere, una notte brava nei locali notturni di Harlem, la scoperta dell'America e della Giamaica, una incredibile sequenza sottomarina, e sullo sfondo la caccia al tesoro di Morgan il Sanguinario. Gli ingredienti per l'avventura più leggera, crudele e incalzante di 007 insomma ci sono tutti: basta solo agitarli, una pagina dopo l'altra.