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Trovati 6 documenti.
Milano : La vita felice, 2024
Abstract: «Il collezionista per Benjamin è un personaggio discutibile, strambo e apparentemente obsoleto, che in un’epoca in cui l’esperienza perde di valore, soppiantata dall’informazione e dall’attualità di un sempre nuovo effimero e senza sostanza, coltiva una passione palesemente inattuale. Il punto di vista del collezionista non è mai prevedibile, e neppure ragionevole, e il suo rapporto con le cose che raccoglie e custodisce con passione è ossessivo, basato sul possesso, istintivo e quasi carnale. Ma proprio quello che fa del collezionista un personaggio in apparenza astruso è anche ciò che lo investe della sua vera missione: liberare le cose che colleziona dalla schiavitù dell’utilità e dell’uso quotidiano per farle entrare in rapporto con altre cose secondo una fitta rete di affinità e rimandi aperti. [...] Questi brevi testi ci presentano il collezionista autentico come una persona che si muove in una realtà incantata, popolata di significati, spiriti, presenze mitologiche.» (dall’introduzione di G. Quadrio Curzio)
Il compito del traduttore / Walter Benjamin ; edizione critica e traduzione di Maria Teresa Costa
Milano ; Udine : Mimesis, 2022
Abstract: "Il compito del traduttore" è una lettura imprescindibile per chiunque voglia approfondire il tema della traduzione e il suo legame essenziale con la filosofia. Questa nuova edizione dell’opera di Benjamin, curata e tradotta da Maria Teresa Costa, è seguita da un commento critico, che accompagna la scansione del testo nella sua struttura retorica e argomentativa e che ne individua i plessi tematici e le fonti di riferimento, e da un saggio della stessa curatrice che colloca il testo di Benjamin nell’attuale dibattito internazionale, ripercorrendo alcune tappe della sua ricezione fino agli attuali Translation Studies
Firenze : Bompiani, 2017
Abstract: Questo breve ma denso saggio di estetica rispecchia la svolta materialistica nella concezione dell'arte di Walter Benjamin, stimolata dalla conoscenza della regista armena Asja Lacis e di Bertold Brecht, e insieme segnata dall'esperienza del fascismo e dell'esilio. In una costruzione storico-filosofica piuttosto libera quanto perspicua, Benjamin concepisce le tecniche moderne di riproduzione come una distruzione del tradizionale valore cultuale-sacrale dell'opera d'arte, nella cui aura, intesa come l'"apparizione unica di una lontananza, per quanto vicina possa essere", si manifestano forme di esperienza teologica e mistica "inutilizzabili" nella lotta contro il fascismo. È specialmente il cinema a produrre una ricezione estetica collettiva del tutto diversa rispetto al passato. Nel complesso, la riproducibilità tecnica marca la dipendenza ormai totale dell'arte dalla politica
Mickey Mouse / Walter Benjamin ; traduzione e cura di Carlo Salzani
Genova : Il Nuovo Melangolo, 2014
Abstract: Mickey Mouse raffigura il fatto che la creatura può continuare a esistere anche quando si sia spogliata di ogni rassomiglianza con l'umano. Esso spezza la gerarchia delle creature concepita a partire dall'essere umano. Questi film sconfessano ogni esperienza in modo più radicale di quanto sia mai accaduto. In un tale mondo non vale la pena di fare esperienze. (Walter Benjamin)
Genova : Il melangolo, 2013
Abstract: Nel capitalismo va scorta una religione, vale a dire, il capitalismo serve essenzialmente all'appagamento delle stesse ansie, pene e inquietudini alle quali un tempo davano risposta le cosiddette religioni. L'essenza di questo movimento religioso che è il capitalismo implica perseveranza fino alla fine, fino all'ultima e completa colpevolizzazione/indebitamento di Dio.
Per la critica della violenza / di Walter Benjamin ; a cura di Massimiliano Tomba
Roma : Alegre, 2010
Abstract: Il saggio Per la critica della violenza, qui presentato in una nuova traduzione con l'originale tedesco a fronte, fu pubblicato da Benjamin nel 1921. Le sue riflessioni incrociano le più diverse correnti politiche presenti nella crisi di Weimar, Sorel e il sindacalismo rivoluzionario da una parte, la critica del diritto e della democrazia svolte dai teorici della rivoluzione conservatrice, dall'altra. Il tentativo benjaminiano non mira ad alcuna sintesi, ma ad una ridislocazione delle più importanti questioni emergenti dalla crisi del diritto in una nuova costellazione, nella quale la critica del diritto viene innescata dall'urto tra la sfera giuridica e quella della giustizia. Poiché la crisi del diritto analizzata in questo saggio è ancora la nostra crisi, il gesto benjaminiano risulta più che mai attuale.