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Trovati 2 documenti.

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The long walk
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Materiale linguistico moderno

Rawicz, Slavomir

The long walk = Tra noi e la libertà / Slavomir Rawicz

Milano : TEA, 2024

Abstract: 1941: sette uomini in fuga da un campo di prigionia in Siberia. La fame, il freddo, il dolore, la disperazione affrontati in nome di una sola cosa: la libertà.  Nel 1939 Slavomir Rawicz, tenente della cavalleria polacca, fu condannato come spia a 25 anni di lavori forzati in Siberia. Il viaggio da Mosca al campo di prigionia durò tre mesi, nel cuore dell'inverno. Moltissimi prigionieri morirono durante il tragitto; Rawicz sopravvisse e la primavera successiva cominciò a organizzare la propria fuga. Nel giugno del 1941, con altri sei compagni, attraversò la linea ferroviaria transiberiana e si incamminò verso sud. Dopo quasi un anno di marcia, più di 6500 chilometri a piedi, la traversata del Gobi, il gelo, la fame, le malattie, la disperazione, i sopravvissuti giunsero in Tibet, nel marzo del 1942. Lì furono salvati e curati dagli inglesi. Una storia di straordinario coraggio e resistenza, ma soprattutto un inno senza tempo alla sete di libertà.

400 giorni intorno al mondo
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Materiale linguistico moderno

Fogar, Ambrogio

400 giorni intorno al mondo / Ambrogio Fogar ; prefazione di Francesca Fogar e Rachele Fogar

Milano : TEA, 2024

Abstract: «Trovarmi, ecco la mia ansia: e il mezzo che ho scelto è la solitudine sul grande mare.» Il 1° novembre 1973 Ambrogio Fogar lascia Castiglione della Pescaia a bordo del Surprise, per farvi ritorno 402 giorni dopo, il 7 dicembre 1974, avendo circumnavigato il globo da est a ovest, quinto velista e primo italiano a compiere l'impresa.  Rileggere oggi, cinquant'anni dopo quel viaggio eccezionale, 400 giorni intorno al mondo restituisce al lettore un'emozione che sembrava perduta: il senso puro dell'avventura dell'uomo che va per mare, da solo. Oggi che la tecnologia ha trasformato la navigazione a vela quasi esclusivamente in una «prestazione», il racconto di Fogar, essenziale, intimo, scarno, ci trasporta senza filtri in mezzo agli oceani della terra e ci sembra di rivivere con lui le tempeste e le bonacce, le meraviglie e i terrori, gli incidenti e le sorprese, le esaltazioni e gli abissi di sconforto; e più ancora di condividere con lui una grande avventura spirituale.  «Non riuscirò mai a dire bene che cosa capita nel cuore: il mare è sempre lo stesso mare, e il cielo è uguale. Ma ti pare di "ritornare" quando superi la longitudine di Capo Horn. Credi veramente di essere arrivato in cima alla montagna: è sempre lo stesso freddo di un metro prima, ma il cuore è più caldo, e ti pare di essere un Unico Grande Uomo che vive in miliardi di pezzi nelle città di tutto il mondo; per un attimo ti senti grandioso, la tua barca è grandiosa, in una grandiosa natura potente, armonica come una sinfonia.»