Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici ai fini del corretto funzionamento delle pagine. Per maggiori informazioni clicca qui.
Trovati 368 documenti.
Etiopiche. Vol. 1: Libri I-IV / Eliodoro ; a cura di Silvia Montiglio
[Milano] : Fondazione Lorenzo Valla : Mondadori, 2023
Abstract: «Il giorno cominciava appena a sorridere e il sole illuminava le creste dei monti, quando degli uomini armati da briganti sbucarono da una delle colline che dominano le foci del Nilo.» È la frase con la quale le Etiopiche iniziano, per colpire subito i lettori con lo stupore del romanzesco. I briganti, prosegue il racconto, guardano verso la costa più vicina: c'è un'imbarcazione vuota di equipaggio ma intatta, perfettamente piena di tutto il suo carico. Sulla riva, un ammasso di corpi trucidati da poco, segno evidente di una battaglia. Ci sono i vinti, a terra, uno «spettacolo» che «la divinità» ha allestito «con mille volti», un «dramma» rappresentato proprio per i briganti. Ma non ci sono i vincitori. Invece, quando la banda si avvicina, ecco una fanciulla di bellezza indescrivibile seduta su una roccia, ai suoi piedi un giovane sfigurato dalle ferite. Sono, ancora senza nome, Cariclea e Teagene, i due protagonisti delle Etiopiche. Cominciano qui le infinite avventure della loro vicenda. Li ritroveremo, poco prima della fine, sul punto di essere sacrificati a celebrazione della vittoria di Idaspe, re d'Etiopia, sui Persiani, quando Cariclea, rivolta all'amato, parlerà di una «trama», la loro, «i cui inizi sono stati complicati dalla divinità» e che non può avere scioglimento se non dopo numerose «peripezie». Poco dopo, quando tutto sembra precipitare, hanno luogo i riconoscimenti che risolvono i nodi della storia. Un romanzo, dunque: l'ultimo che ci venga dall'antichità. Sin dall'inizio esso è anche spettacolo e dramma; retto dalla suspense, si presenterà di volta in volta come tragedia o come commedia. Soprattutto, una narrazione improntata all' Odissea (e a un certo punto Odisseo vi compare di persona, benché in veste di spettro), la quale dà forma alla sua stessa struttura narrativa. Un romanzo dalla scrittura «inventiva, immaginifica, "barocca"»: d'amore, sì, ma dominato dall'ideale della castità, e certo dal forte valore religioso. Fortunatissimo, anche, dal Rinascimento al Settecento, quando a esso si rifanno per esempio Cervantes, Sidney, Shakespeare, Calderón e Racine. L'edizione Valla, corredata di una bellissima introduzione, di una traduzione vivace e di un commento di grande puntualità, è la prima apparsa nel mondo negli ultimi ottant'anni.
Elena / Euripide ; a cura di Davide Susanetti
Milano : Feltrinelli, 2023
Abstract: Elena, la più bella tra le donne, la più desiderata, ma anche la più detestata. Per tutti, lei era l'adultera che aveva abbandonato Menelao per fuggire con Paride. Per tutti, lei era la causa dell'atroce guerra in cui Greci e Troiani si erano reciprocamente massacrati. Ma era davvero fondata quella condanna così unanime? E che dire della guerra stessa? Né i Greci né i Troiani si erano accorti di essere stati vittima di un terribile inganno divino. La donna che Paride pensava di aver portato con sé era, in verità, solo un simulacro fatto d'aria, un fantasma etereo attorno al quale gli uni e gli altri avevano vanamente combattuto. Nel frattempo, la "vera" Elena era stata trasportata in Egitto, terra esotica di morti e di arcana sapienza, e laggiù, come sospesa in un limbo, era rimasta a disperarsi dell'universale equivoco e della propria controversa bellezza. Da queste premesse si sviluppa la densa e suggestiva drammaturgia di Euripide che, adottando una versione alternativa a quella di Omero, elabora sulla scena una sorta di labirinto filosofico e iniziatico. Che cosa accade quando l'illusione avvolge l'intera realtà e i mortali vivono come brancolando fra parvenze umbratili? Nulla è come appare, i nomi non corrispondono alle cose e i soggetti non si riconoscono, cadendo in preda allo smarrimento e alla dissociazione, mentre il divino appare irraggiungibile. È possibile uscire dagli inferi per tornare alla vita? Questo è forse il dono sottile e altrettanto etereo della vera poesia.
Supplici ; Prometeo incatenato / Eschilo ; a cura di Laura Medda ; introduzione di Dario Del Corno
Milano : Mondadori, 2023
Abstract: Quale nesso occulto lega le Danaidi in fuga dal lontano Egitto al Titano ferocemente avvinto a una rupe della Scizia? Il segreto di un comune destino è nella figura di Io, la fanciulla-giovenca, causa e spunto di quel meraviglioso dispiegarsi di miti e di storie, di excursus geografici e di profezie che continuamente rimandano dall'una all'altra tragedia. Tema dominante della produzione eschilea, il rapporto tra mistero e razionalità, tra ineluttabilità del Fato e responsabilità dell'individuo si esprime con straordinaria creatività in queste due tragedie, pur così distanti come epoca di composizione, stile e impostazione. Introduzione di Dario Del Corno.
Costituzione degli spartani ; Agesilao / Senofonte ; a cura di Guido D'Alessandro
Milano : Mondadori, 2023
Abstract: Nato cittadino ateniese, Senofonte è stato forse il più celebre ammiratore del modello di vita spartano nella Grecia antica. Nell'esercito spartano combatté contro i Persiani e contro la sua stessa patria, Atene; a Sparta volle risiedere negli ultimi anni della sua vita avventurosa; a Sparta, e secondo il costume della città, volle che fossero allevati i suoi figli. Si spiega così il tono entusiastico che pervade i due scritti raccolti in questo volume: il primo tesse le lodi dell'antica costituzione di Licurgo; il secondo è un lungo epitaffio del re Agesilao, figura discussa e controversa già ai suoi tempi, ma soprattutto amico e protettore di Senofonte, che vede in lui l'ultima incarnazione dei tradizionali ideali virili delle leggi della città.
Novara : Interlinea, 2023
Abstract: Come guardavano la natura gli abitanti dell’antichità? Lo testimoniano i maggiori scrittori, da Omero a Plinio il Giovane. Come quando Enea, nei versi di Virgilio, «dalla distesa delle acque un enorme bosco vede levarsi» mentre sbarca nel Lazio. Uno dei maggiori classicisti, Carlo Carena, sceglie i brani più belli, con testo latino o greco a fronte, per svelare un ambiente naturale, tra vegetali e animali, che aveva una forza primordiale espressa per esempio da Sofocle nel descrivere un «ulivo verdastro che nutre i fanciulli»: «nessuno, giovane né vecchio, lo potrà distruggere di sua mano: l’occhio di Zeus lo guarda e lo custodisce costantemente». Forse la lettura di questi testi antichi può suggerirci un amore maggiore per il mondo che ci circonda.
Teogonia / Esiodo ; a cura di Graziano Arrighetti
Torino : Einaudi, 2023
Abstract: Dopo l'anonimato dei cantori omerici, Esiodo compie una delle più grandi rivoluzioni che siano mai avvenuti in letteratura. Con lui, per la prima volta, il poeta assume il ruolo di colui che insegna il vero, di maestri di vita e di sapienza. Nella Teogonia Esiodo racconta la nascita dell'universo degli dei e di tutte le entità primordiali dell'inesauribile patrimonio mitico greco e a tutti assegna un posto e una funzione. Ma la Teogonia non è solo cataloghi e genealogie: è anche la narrazione dei fatti e delle imprese terribili e maestose che costituiscono la preparazione al regno di Zeus, l'ultimo e definitivo sovrano degli dei e degli uomini che instaura il suo regno di ordine e giustizia. L'amplissimo commento di Graziano Arrighetti è seguito da un'appendice che investiga i rapporti e gli influssi dei miti mediorientali su Esiodo.
Elleniche / Senofonte ; a cura di Maristella Ceva
Milano : Mondadori, 2023
Abstract: Ricongiungendosi all'opera di Tucidide dal punto in cui essa si interrompe, Senofonte scrive una storia complessiva delle vicende del mondo greco che copre il periodo dal 411 al 362 a.C. Elleniche comprende quindi le fasi conclusive della guerra del Peloponneso, il periodo dell'egemonia di Sparta e il successivo affermarsi di quella tebana. Se da un lato la sua visione storica è – oltre che meno atenocentrica – anche meno lucida di quella tucididea, dall'altro in questa opera Senofonte conferma le sue notevoli qualità di narratore che, come nell'Anabasi, sa ritrarre con immediatezza e con efficacia scene e personaggi, anticipando caratteri che saranno propri della storiografia ellenistica.
Ed. integrale
Sant'Arcangelo di Romagna : RL, 2022
Abstract: La pubblicazione di un nuovo papiro nel 2001 (P. Mil. Vogl. VIII 309) e l’attribuzione dei suoi epigrammi a Posidippo hanno segnato uno spartiacque nella nostra conoscenza dell’autore e della sua opera, opera che si compone ora di un ‘vecchio’ e di un ‘nuovo’ Posidippo. Il corpus del poeta di Pella annovera non solo versi conservati da papiri e tavolette, ma anche versi noti per citazione nelle antologie medievali di epigrammi, l’Antologia Palatina e la Planudea, o in opere-contenitore antiche. Né manca un’iscrizione per la quale si può fare il suo nome in quanto proveniente da un contesto in cui egli ha operato ricevendo pubblici riconoscimenti. Donne, statue, presagi, pietre preziose, corse con i cavalli, e ancora naufraghi, regine, dediche, guarigioni: sono solo alcune delle tessere che compongono il mosaico poetico di Posidippo, un vortice di volti e di storie che ci restituiscono suoni, colori, emozioni della vita quotidiana del III secolo a.C.
Poesie / Saffo ; premessa di Roberto Pazzi ; a cura di Ilaria Dagnini
Roma : Newton Compton, 2022
Abstract: L'ammirazione per l'ideale di bellezza cantato e il fascino dell'ardente e spregiudicato richiamo dell'amore omosessuale sono forse le cause principali della fama che ha accompagnato il nome di Saffo attraverso i secoli. I suoi versi nascono in un mondo che ha avuto a lungo il sapore del proibito: il «tiaso», sorta di associazione tra giovani donne che Saffo creò attorno a sé a Mitilene, dove, tra canti e danze in onore delle muse, nascevano brucianti passioni e gelosie. Per Saffo l'amore è lotta, è battaglia, come l'impiego di termini e modi dell'epos omerico nei suoi versi rivela. Colui e colei che amano e sanno amare sono eroi. Ancora oggi, leggendo queste poesie e rivivendo le emozioni d'amore tese tra il grido disperato e l'invocazione serena, si prova quella sensazione avvertita dallo storico greco Strabone: «Saffo è un essere meraviglioso». Se ora ti sfugge, presto ti cercherà, se non accetta i tuoi doni, lei stessa te ne offrirà, se non ti ama, presto ti amerà, anche se non volesse. Premessa di Roberto Pazzi.
Ed. integrale
Santarcangelo di Romagna : RL, 2022
Abstract: Nonostante Quintiliano inst. 10,1,88 annoveri Ovidio tra gli autori del canone epico, insieme ad Omero, Virgilio ed Ennio, le Metamorfosi - poema in esametri che narra la straordinaria trasformazione dei corpi a partire dalla prima origo mundi - non possono considerarsi un vero e proprio poema epico, perché coniugano elementi della poetica callimachea e anti-callimachea, storia universale ed eziologia, armonizzandoli con forme e motivi della tragedia e soprattutto dell'elegia. Dai poeti alessandrini Ovidio riprende la sperimentazione di forme di poesia catalogica, la concezione del mito come favola dotta, ma non c'è opera di epoca alessandrina a noi nota che possa essere comparata ai quindici libri delle Metamorfosi ovidiane né per estensione, né per la cura nella descrizione del processo della metamorfosi, con gli stravaganti orditi di foglie e capelli o con i giochi di parole utili a identificare le vene del corpo con quelle della pietra. Nella lunga serie di sequenze narrative intrecciate attraverso la tecnica dell'epillio si coglie l'unità di concezione nello sviluppo del tema metamorfico, che fa emergere la labilità del confine tra passato e presente, l'ambiguo rapporto tra umano e divino, la combinazione di realismo ed artificio letterario. Introduzione di Alessio Ruta.
Onomasticon / Giulio Polluce ; a cura di Barbara Castiglioni
Milano : La Vita Felice, 2022
Abstract: Unica opera di Polluce pervenutaci in un ampio estratto, l’Onomasticon è composto da un elenco di vocaboli e sinonimi distribuiti in dieci libri e organizzati per argomento: dalla tradizione religiosa, bellica e agricola all’anatomia, dalla politica alla scienza e ai costumi, dalla caccia all’alimentazione, dal commercio alla giustizia, dall’urbanistica all’artigianato. Il libro IV è fondamentale per comprendere il teatro, le ingegnose macchine da palcoscenico e le misteriose maschere utilizzate nella tragedia e nella commedia greche e romane.
Elettra / Euripide ; a cura di Roberta Sevieri
Milano : La vita felice, 2022
Abstract: L'Elettra di Euripide (di datazione incerta: si può collocare fra il 422 e il 416 a.C.) ripropone la storia della vendetta compiuta da Oreste contro la madre Clitennestra e l'amante di lei, Egisto, colpevoli di aver assassinato suo padre Agamennone, di ritorno dalla guerra di Troia, in una chiave innovativa fin dall'ambientazione, insolita e volutamente marginale: una modesta casetta nella zona di confine tra l'Argolide e la Laconia, dove abita il povero contadino al quale è stata fatta sposare Elettra, la sorella di Oreste, che attende ansiosamente il ritorno del fratello vendicatore, immersa in un dolore inconsolabile. La vendetta, inesorabilmente, si compirà, ma l'effetto straniante di queste vistose alterazioni del tessuto mitico spinge il pubblico ad approfondire la riflessione sui punti più inquietanti di una vicenda, che la collocazione in una sfera quasi quotidiana fa risaltare con maggior vigore. Le storie e i personaggi del mondo eroico perdono la loro grandezza quando sono proiettati in una dimensione meno remota, dove la loro incongruità finisce per portare alla luce le contraddizioni insite in un patrimonio di valori etici e culturali forse non più totalmente adeguato alle esigenze di una società in profonda evoluzione.
Alcesti ; Eraclidi / Euripide ; traduzione di Nicoletta Russello ; introduzione di Giuseppe Zanetto
Milano : Mondadori, 2022
Nuovi oscar classici
Abstract: Alcesti, la più antica delle tragedie euripidee a noi pervenute (e l'unica a "lieto fine"), rappresenta la folle sfida alla morte in nome dell'amore di una donna, Alcesti, appunto. Il suo sacrificio esprime la speranza dell'immortalità, la fiducia che gli dei possano volgere il loro sguardo sugli uomini e offrire loro la salvezza. Eraclidi vede invece come protagonisti i discendenti di Eracle (già presente come personaggio in Alcesti), perseguitati da Euristeo. Sconfitto e imprigionato, costui si riscatta alla fine con un discorso ricco di pathos che ribalta completamente il giudizio espresso sui personaggi nel corso del dramma, mettendo in guardia da ogni facile idealizzazione e da giudizi definitivi. Una conclusione inquietante, di folgorante modernità.
14. ed.
Milano : BUR, 2015
Abstract: Dall'ira di Achille ai funerali di Ettore: in cinquantun giorni si snoda la vicenda raccontata nell'"Iliade", il primo e il più famoso poema epico dell'umanità. L'"Iliade" è la celebrazione, proiettata in un passato di smisurata e perduta grandezza, di eroi, battaglie, imprese valorose. Ma è anche il poema dell'eterna problematicità e contraddittorietà dell'uomo, il poema in cui gli stessi eroi che compiono gesta che saranno cantate nei secoli sanno di essere destinati a una sorte dolorosa cui non possono sfuggire, in cui gloria e morte sono uniti in un nodo inestricabile. E dopo aver raccontato il traviamento dell'ira e della passione, l'"Iliade" si chiude con la dolorosa consapevolezza della fragilità umana. La traduzione di Giovanni Cerri è esemplare per l'aderenza al dettato omerico; il commento di Antonietta Gostoli, il primo completo pubblicato in Italia, si rivolge tanto allo specialista quanto al lettore colto. Accompagna questa edizione un ampio saggio del grande filologo Wolfgang Schadewaldt.
Santarcangelo di Romagna : RL, 2021
Abstract: L’Eracle (416 ca. a. C.) è una strabiliante tragedia di rara intensità drammaturgica, scandita da clamorosi colpi di scena. Risalito contro ogni speranza dall’Ade, il protagonista dapprima libera i propri famigliari dalla morte minacciata dal tiranno Lico, ma poi, impazzito ad opera di Lissa per volontà di Era, uccide egli stesso la moglie Megara e i tre figlioletti, finché viene tramortito dall’intervento di Atena. Rinsavito, sperimenta fortissimamente la tentazione del suicidio, ma poi l’induce a rinunciarvi il risolutivo soccorso di Teseo, pronto ad ospitarlo esule ad Atene. Contro l’indifferenza dimostratagli dal padre ‘divino’ Zeus e l’inesorabile persecuzione mossagli da Era, l’eroe dorico – ormai ridotto alla semplice dimensione di uomo terribilmente straziato – recupera positivi valori nell’affetto confermato del padre ‘umano’ Anfitrio ne e soprattutto nell’amicizia riconocente dell'ateniese Teseo, palesemente connotata di risvolti politici.
[Milano] : Fondazione Lorenzo Valla : Mondadori, 2021
Abstract: Elena non è mai stata a Troia. Non è lei che i vecchi della città hanno contemplato sulle mura. Non è lei che Telemaco ha ammirato nel suo palazzo di Sparta. La dea Era a Paride non diede che un fantasma, un'immagine fatta con l'aria del cielo, che pure respirava: copia identica, doppio preciso, di Elena. L'Elena di carne e d'ossa, invece, la prese Ermes e la portò in Egitto, nella casa del casto Proteo, perché il letto di Menelao non venisse violato. Il primo scontro tra Occidente e Oriente, la guerra di Troia, fu combattuta soltanto per un'illusione. Zeus voleva semplicemente alleviare la madre terra dell'eccessiva massa di esseri umani che l'appesantiva e dare fama al più forte degli eroi, Achille. Questo è il nucleo fantastico dell'Elena di Euripide, al quale si aggiunge tutta una serie di motivi non proprio secondari: perché nel suo lungo nostos da Troia verso Sparta, Menelao, che con sé conduce il «fantasma» riconquistato, approda in Egitto e si trova davanti a un'«altra», una «nuova», la «vera» Elena, che subito lo riconosce e pronuncia parole sublimi: «È divino riconoscere quelli che amiamo». Urge organizzarne la fuga dall'Egitto, inventando una scusa per beffare il re Teoclimeno - che desidera farla sua sposa - con l'aiuto della sorella di lui Teonoe («mente divina») e il favore degli dèi. Ma il Coro, in un brano dall'intenso lirismo e dalla notevole profondità filosofico-teologica, si domanda: «Che cos'è, poi, un dio, cosa non lo è, e cosa c'è nel mezzo? / Quale uomo dopo una lunga ricerca / potrà dire di aver scorto il limite estremo / vedendo le opere degli dèi / andare in una direzione e poi in un'altra, / e poi piegarsi ancora in esiti contraddittori e insperati?». L'Elena non prospetta alcuna certezza. Barbara Castiglioni, che nell'Introduzione offre una bella ricostruzione dei modelli antichi di Elena ed elabora un eccellente Commento, riassume così: «una dolente lucidità insidia l'atmosfera di forzosa illusione che pervade il dramma, e l'angoscia e la disperazione emergono dall'esplosione di leggerezza esotica e sotto il velo di brillantezza della trama. Proprio come un'ombra, un'impressione di vanità ricopre ogni istante della tragedia».
Vite parallele : vol. 3 / Plutarco ; a cura di Maria Luisa Amerio e Domenica Paola Orsi
Nuova ed.
Milano : UTET, 2021
Abstract: Consapevole di vivere in una fase della storia caratterizzata dalla necessità di riunire sotto un unico cielo due mondi distinti, quello greco e quello latino, Plutarco reinterpretò in modo originale la tradizione romana della biografia aneddotica, modificandone la forma e la struttura per venire incontro alle nuove esigenze di un impero che aveva sempre meno frontiere tra Oriente e Occidente. Le Vite Parallele raccolgono così, a coppie, le biografie di un uomo illustre greco e di un suo corrispettivo latino, scelti secondo criteri di somiglianza nel carattere o nel destino, allo scopo, di natura morale, di mettere in luce l'uomo. Questo volume è composto dalle vite di uomini che hanno combattuto per la patria. Al greco Focione, vissuto negli anni della fine del potere di Atene e condannato a morte dopo l'avvento dei Macedoni, fa da contraltare Catone Uticense, strenuo avversario di Giulio Cesare, che scelse il suicidio pur di non veder traditi i valori repubblicani. E poi ci sono Dione e Bruto, accomunati dalla lotta contro la tirannide, rispettivamente di Dionisio II di Siracusa e di Cesare; Emilio Paolo, caduto da eroe nella battaglia di Canne e Timoleonte, che libera Siracusa da un nuovo tiranno. Infine il generale Quinto Sertorio, alleato di Mario, che organizzò l'esercito in Spagna per affrontare Silla, ed Eumene, che dopo la morte di Alessandro Magno tentò, invano, di impedire la divisione del vasto regno macedone tra i Diadochi.
Supplici : i Canti / Euripide ; a cura di Pietro Giannini
Pisa : Fabrizio Serra editore, 2021
Abstract: Questa edizione presenta le parti liriche delle "Supplici" di Euripide tenendo conto dell'assetto colometrico che il testo assume nella tradizione manoscritta, rappresentata dai codici L e P. A tal fine la composizione è accompagnata da un apparato colometrico che registra le varianti dei codici. Il testo è accompagnato anche da due apparati critici, uno che registra le note metriche dei codici L e P, l'altro che registra le varianti testuali di interesse metrico anche del codice P. Un'ampia introduzione esamina di nuovo le notizie sulle parti liriche della tragedia. Il compito principale del curatore perciò è stato quello di recuperare nel modo più chiaro possibile la lezione del codice L, che è lo stadio più antico della tradizione, e sottoporlo a vaglio critico. A tale obiettivo sono indirizzati gli apparati che accompagnano l'edizione.
Favole / Esopo ; cura e traduzione di Mario Giammarco
Ed. integrale con testo greco a fronte
Roma : Newton Compton Editori, 2021
I MiniMammut ; 286
Abstract: Collocato tra il mito e la storia, Esopo, il leggendario "padre della favola", ha tramandato all'umanità, dai primordi della letteratura greca in prosa, un arguto e amabile messaggio di vita, nel quale saggezza e sottile ironia si fondono felicemente in una narrazione sorridente e garbata, che dispensa consigli e ammaestramenti sotto forma di fantasiosi apologhi. Siano uomini o divinità, piante o animali, i personaggi di Esopo dialogano e si confrontano in una rappresentazione spontanea e sapidamente mimetica, che brilla per naturalezza e colpisce per l'originalità delle invenzioni.
3. ed
Milano : Garzanti, 2021
Abstract: In questa coppia di Vite parallele (105-115 d.C.) Plutarco mette a confronto due "camaleonti" della politica di età classica: il romano Coriolano che, esiliato da Roma per il suo autoritarismo, trova rifugio presso i nemici volsci e si pone alla loro guida contro gli ex concittadini, e il greco Alcibiade, discepolo di Socrate, paladino di Atene, disertore a Sparta e infine di nuovo coinvolto nelle sfortunate sorti ateniesi al termine della guerra del Peloponneso. Tanto Coriolano quanto Alcibiade rappresentano il paradigma di individui di talento non comune, ma destinati a una sorte disastrosa per sé stessi e per la loro patria: nel primo, la ricerca implacabile dell'onore e della gloria scatena rancori che ne provocano la caduta; nel secondo, lo stile di vita audace e trasgressivo alimenta una reputazione che si rivela distruttiva - come scrive Plutarco «mai nessuno fu rovinato dalla propria fama quanto Alcibiade». A rendere interessanti queste due figure agli occhi dello storico non sono i vizi in sé, ma il modo in cui un potenziale fattore di successo si è trasformato in causa di fallimento. E la lezione che il moralista sembra volerci impartire è che persino una natura nobile e grande ha bisogno di disciplina. Prefazione di Christopher Brendan Reginald Pelling.