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Trovati 18 documenti.
Santarcangelo di Romagna : Rusconi, 2020
Abstract: Gli Epodi e le Odi di Orazio portano un soffio di novità nella tradizione poetica di Roma antica. Con i primi Orazio trapianta a Roma un nuovo genere d'invettiva letteraria: la sua indignazione verso personaggi ignoti o fittizi si fa più manierata rispetto all'aggressività dei giambi di Catullo, ma le forme metriche che egli elabora si fondano, per la prima volta, sull'originale adattamento dei più complessi metri usati da Archiloco di Paro. Con le Odi il poeta si cimenta nel recupero delle forme della lirica greca arcaica (con particolare predilezione per Alceo), mai affrontato dai suoi predecessori, se si eccettuano gli eccentrici esperimenti di Levio e i pochi carmi prettamente lirici di Catullo. Un duplice rinnovamento letterario, riconosciuto, per il suo carattere epocale, dallo stesso Augusto, che ad Orazio affidò la composizione del solenne Carme Secolare, a suggello dell'ammirazione per un poeta capace di esprime in forme 'antiche' sentimenti moderni: dalla ricerca della vera felicità alla saggezza del modus, dalla malinconica consapevolezza della fuga del tempo alla gioia per i prudenti e pacati 'naufragi' d'amore.
Odi / Orazio ; scelte e tradotte da Guido Ceronetti
Milano : Adelphi, 2018
Abstract: L'amore per Orazio e il desiderio di tradurlo accompagnano Guido Ceronetti sin da quando, diciottenne, si cimentava in versioni oggi «ripudiatissime». L'Orazio interruptus viene poi ripreso al principio degli anni Ottanta col progetto, mai realizzato, di una piccola edizione concepita come prima tappa di un «viaggio ascetico verso il puro non-essere, lo spogliarsi d'ogni illusione e farsi 'jivanmukta' in compagnia di Orazio». Per Ceronetti, infatti, Orazio è lontano mille miglia dal poeta sondato e scrutato dalla filologia classica: il suo stile non è fredda accademia augustea, semmai «contrazione della vita, mediante l'impegno della parola», il che esige «tutto il fuoco della passione rivolto ad un fine che la contraria» - fuoco contratto, dunque. E a lui ancor meglio che a Kavafis si attaglia quel che diceva la Yourcenar: «Siamo così abituati a vedere nella saggezza un residuo delle passioni spente, che fatichiamo a riconoscere in lei la forma più dura, più condensata dell'Ardore, la particella aurea nata dal fuoco, e non la cenere». Dopo più di trent'anni il viaggio attraverso il «deserto fiorito» di Orazio ha preso la forma di ventotto traduzioni, che bastano a metterci di fronte a qualcosa di totalmente imprevisto: malgrado la sua fama ininterrotta, del più classico dei classici ci era sinora sfuggita l'anima segreta.
Satire / Orazio ; a cura di Rita Cuccioli Melloni
Milano : Rusconi Libri, 2016
Abstract: Il senso di inquietudine e disadattamento che aveva caratterizzato gli "Epodi" si stempera, nelle "Satire", alla ricerca di una morale di autosufficienza e di libertà interiore. Qui Orazio non si raccomanda come maestro di vita ma, valendosi di uno straordinario senso critico e autocritico, oltre che della sua sensibilità e della sua conoscenza del mondo, lascia fluire le sue doti di immediatezza, di vivacità, di umanità: emergono in primo piano gli elementi personali e individuali, il tessuto delle relazioni. Le Satire costituiscono la prima tappa nella costruzione di una sorvegliata morale "borghese", ricca di senso delle sfumature nelle cose.
Epistole : libro 1. / Orazio ; a cura di Rita Cuccioli Melloni
Santarcangelo di Romagna : RL, 2016
Opere / Quinto Orazio Flacco ; a cura di Tito Colamarino e Domenico Bo
Torino : UTET, 2015
Abstract: Carpe diem, quam minimum credula postero: cogli la giornata d'oggi e confida il meno possibile in quella di domani. Pochi autori possono vantare, come Orazio, una massima talmente universale da essere entrata nel linguaggio comune. Ma proprio questa notorietà rischia di schiacciare la sua intera opera, ricca e inquieta, sotto la perfezione dell'aforisma. Dai furibondi Epodi alle più meditate Satire, le prime opere oraziane sono all'insegna dell'ironia: il suo sguardo acuto sfrutta le debolezze proprie e altrui per impartire col sorriso precetti morali, tra un illuminato senso comune e la consapevolezza della funzione civile di questa forma di poesia. È però nelle Odi che la sua grandezza letteraria giunge a piena maturazione: qui la lirica oraziana si spoglia del registro satirico in nome dell'ambizioso tentativo di mettere in versi un'intera filosofia di vita, volta alla ricerca dell'aurea mediocritas, la giusta misura tra la pratica dell'ars vivendi e la minaccia del tempo che fugge. Non tutto io morirò, recita un passo famosissimo delle Odi, definendo una volta per tutte il sogno umanistico dell'immortalità letteraria, della possibilità di superare con il solo ingegno l'orizzonte della morte. Nello spazio poetico creato tra l'attimo presente, in fuga angosciosa, e il futuro dei posteri, sta tutta la complessa e immediata grandezza dell'opera di Quinto Orazio Flacco.
Satire / Orazio ; traduzione e note di Mario Labate ; prefazione di Roberto Galaverni
Milano : BUR : Corriere della sera, 2012
Odi ed epodi : canto secolare / Orazio ; traduzione e cura di Ugo Dotti
Milano : Feltrinelli, 2010
Abstract: La vera novità della poesia lirica oraziana, anche sul piano formale, fu quella di ricongiungersi, con le sue Odi, alla lirica greca antica di Archiloco e Pindaro, di Alceo e Saffo. Celebrando se stesso come T'inventore' romano di questo genere letterario, il poeta di Venosa non si esaltava vanagloriosamente; si può infatti dire che prima di lui i lirici antichi erano conosciuti soltanto di nome e che, per quanto ne sappiamo, nessun romano aveva letto Alceo o Pindaro. Introduce così Ugo Dotti la sua edizione - tagliata su misura per la sensibilità contemporanea - delle Odi e degli Epodi oraziani, opere indimenticabili che fanno ormai parte della cultura interiore occidentale. Fra l'invettiva tormentata degli Epodi, il tono solenne del Canto secolare e la celebrazione, nelle Odi, della vita tranquilla e del sereno godimento dell'oggi nell'ignoranza del domani, Orazio ha scolpito nei suoi versi un insegnamento poetico ancora attuale, come il suo celebre invito al carpe diem.
Satire / Orazio ; traduzione e cura di Ugo Dotti
2. ed.
Milano : Feltrinelli, 2010
Abstract: Se non avete mai letto Orazio (65-8 a. C.), la sbalorditiva modernità di Roma e della civiltà classica non vi è stata ancora rivelata per quanto merita. I suoi versi raccontano le opere e i pensieri di una febbrile e raffinata società metropolitana di duemila anni fa, smascherandone satiricamente le vanità, le goffaggini e i vizi. A cominciare da quello stato d'animo di trafelata ansia che noi contemporanei definiamo 'stress': quell'accumulare obblighi mondani e inutili impegni, quel dannarsi per avere sempre di più che distolgono dalla virtù anziana per eccellenza, la giusta misura. Orazio sembra scrivere per gli 'emergenti' dei giorni nostri, per gli ammalati di potere, per le vittime delle mode. Non gli sfugge un solo vezzo, una sola debolezza: ma ha il pregio (rarissimo per un moralista) di non dispensare severi precetti, né ammaestramenti infallibili. Preferisce, sorridendo, descrivere i romani (incluso se stesso), e accompagnarli lunga i loro errori, piuttosto che maledirli da qualche pulpito presunto. A dimostrazione che la buona satira è il miglior antidoto conosciuto della cattiva retorica. (Michele Serra)
Tutte le poesie / Orazio ; a cura di Paolo Fedeli ; traduzione di Carlo Carena
Torino : G. Einaudi, 2009
Abstract: L'opera completa di Orazio: dalla sottile ironia delle Epistole, le lettere in esametri che dedica ad amici, letterati e uomini illustri del suo tempo, all'alternanza di toni delle Odi ed Epodi, in cui rivisitando i modelli greci dà risalto ai suoi crucci e alle sue gioie, fino alle Satire, dedicate come le Epistole a Mecenate e nelle quali la società romana del suo tempo è osservata con spietata ironia nella sua quotidianità. E l'epistola ai Pisoni, l'Ars poetica, il più significativo testo di teoria letteraria in lingua latina, sul modo di scrivere una poesia valida, sui generi letterari, sulla necessità di contemperare l'ingenium con l'ars: per scrivere bene bisogna unire alla predisposizione naturale l'esperienza frutto dello studio e la solida conoscenza del genere praticato.
Satire / Quinto Orazio Flacco ; introduzione, traduzione e note di Mario Labate
Milano : BUR, 2008
Epistole ; e Ars poetica / Orazio ; traduzione e cura di Ugo Dotti
Milano : Feltrinelli, 2008
Abstract: Se Orazio, a partire dal 23 a.C. e dopo aver pubblicato le Odi nel 20 a.C., torna a scrivere - ci dice nella lettera proemiale delle Epistole - è per via del tormento di essere quel che non si vorrebbe e di non essere quel che si vorrebbe. L'esperienza lirica è conclusa, poiché non è più l'età del canto della gioia e dell'amore, resta la possibilità di veicolare nel verso meditazioni morali di carattere generale, sul vero, sul bello, sulla condizione umana, rivolte all'uomo comune. Con quest'opera di conversazioni in esametri composta di due libri (rispettivamente di venti lettere e di due aggiunte successivamente e centrate sul tema della poesia) Orazio creò un genere letterario del tutto nuovo. In componimenti eterogenei per materia il poeta tratta di diversi aspetti della vita quotidiana con una pratica saggezza del vivere, nutrita di filosofia stoica ed epicurea. Tenendosi lontano da ogni dogmatismo si abbandona a riflessioni sulla potenziale grandezza umana, sull'incerto procedere del tempo, sulla necessità di restare imperturbabili di fronte a tutto riconoscendo tuttavia il piacere del vivere, soprattutto dell'amore, sull'arte del sapersi accontentare.
Le opere / Quinto Orazio Flacco ; a cura di Tito Colamarino e Domenico Bo
Torino : UTET libreria, 2008
Abstract: Mentre noi parliamo, sarà già sparita l'ora, invidiosa del nostro godere. Cògli la giornata d'oggi e confida il meno possibile in quella di domani. Quinto Orazio Flacco
Satire / Orazio ; a cura di Rita Cuccioli Melloni
Siena : Barbera, 2007
Abstract: L'interesse di Orazio per il genere letterario della satira - di cui egli è certo tra le voci più alte nel mondo romano - nasce da un'abitudine sviluppata fin dalla più tenera età grazie all'insegnamento del padre: osservare i vizi della gente per evitare di cadervi a sua volta. La reazione morale al costume corrente, che gli dovette sembrare particolarmente urgente nella Roma del suo tempo, lo portò così a scrivere i due libri delle Satire, specchio di una realtà che ritrasse con un impegno fortemente etico: quello di migliorare gli altri ma soprattutto se stesso, nella ricerca continua della saggezza, l'unica strada che può portare all'autàrkeia, che è l'autonomia del saggio rispetto a ogni forma di dipendenza o di potere. L'insegnamento che ancor oggi si può ricavare da questa opera è quello del modus, il giusto mezzo tra gli eccessi: una sobrietà che è la cifra della vita dell'uomo Orazio ancor prima che del poeta.
Milano : Fabbri, c2004
Arte poetica / Orazio ; introduzione e commento di Augusto Rostagni
Torino : Loescher, 2002
Opere / Q. Orazio Flacco ; col commento di Ugo Enrico Paoli ; antologia ordinata da Maria Paoli
Firenze : F. Le Monnier, 1990
Q. Horati Flacci Opera / iterum recognovit Dridericus Klingner
Lipsiae : In aedibus B. G. Teubneri, 1950
Satire / Q. Orazio Flacco ; scelte e annotate da Nicola Scarano
Milano : C. Signorelli, 1928 (Milano : L. di G. Pirola)