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Contro Catilina
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Materiale linguistico moderno

Cicero, Marcus Tullius

Contro Catilina / Marco Tullio Cicerone ; introduzione, traduzione e note di Nicoletta Marini

5. ed.

Milano : Garzanti, 2022

I grandi libri

Abstract: Due formidabili protagonisti si fronteggiano sulla scena politica restituitaci dalle quattro orazioni In Catilinam (63 a.C.): Cicerone, console e rappresentante delle istituzioni repubblicane; e Catilina, l'ex partigiano di Silla che, dopo aver tentato per ben tre volte senza successo di farsi eleggere al senato, decide di passare alla cospirazione armata raccogliendo intorno a sé gli insoddisfatti del vecchio regime aristocratico. Con appassionata veemenza retorica Cicerone denuncia, condanna e volutamente deforma il fallito colpo di mano del congiurato. Catilina, l'uomo dell'audacia e del furor, efferato e grandioso nella sua crudeltà, è presentato come il flagello, la rovina della città, un mostro sanguinario più che un rivoltoso. Negando a Catilina un progetto politico, Cicerone svincola la congiura da ogni legame con la realtà sociale di Roma, isola l'episodio dal contesto storico per farne una guerra personale e valorizzare il proprio ruolo di salvatore della patria. Ma, paradossalmente, è proprio l'enfasi propagandistica a fondare il mito di Catilina, prototipo dell'usurpatore e del corruttore di anime, fomentatore della discordia civile, «inventore del colpo di stato» come lo definirà Curzio Malaparte.

Le poesie
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Materiale linguistico moderno

Catullus, Gaius Valerius

Le poesie : carmina / Gaio Valerio Catullo

Roma : Newton Compton, 2022

Abstract: Il fascino immortale e squisitamente romantico dei versi di Catullo rimane innegabilmente legato all'intensa passione del poeta per la bellissima Lesbia; ciononostante il liber catulliano non si presenta esclusivamente come un raffinato e aristocratico romanzo d'amore in versi, ma rivela piuttosto, nell'immediatezza dell'espressione poetica, la complessità dei sentimenti di un uomo: di qui la sua fortuna senza tempo. Gli inni alla bellezza e alla più veemente passionalità si alternano alle tristi e malinconiche riflessioni sulla difficoltà dei rapporti amorosi. La libertà d'ispirazione, che caratterizza la poesia di Catullo, sfugge a ogni tentativo di sistematizzazione tematica: l'ordine che il poeta ha imposto alla sua poesia è quello dettato dall'amore e dalla gelosia, dal sarcasmo e dal furore, istintivi moti del cuore dominati comunque da un eccezionale equilibrio fra dottrina e sentimento. Odio e amo. Mi chiedi come si può. Lo sa il cuor mio crocifisso. Io non lo so.

I Cesari
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Materiale linguistico moderno

Ausonius, Decimus Magnus

I Cesari / Decimo Magno Ausonio ; a cura di Stefano Costa

Milano : La vita felice, 2022

Abstract: Come le sette virtù e i sette vizi, gli Apostoli e le porte di Tebe, le piaghe d'Egitto, le meraviglie, i re di Roma fino forse ai segni zodiacali e ai mesi dell'anno, i dodici Cesari appartengono più alla tradizione (per non dire alla leggenda) che alla storia. Cesare, Augusto, Tiberio entrano a volte in una dimensione quasi da filastrocca insegnata (ancora, si spera) alle scuole elementari, [...] strappandoli alla loro complessità storica, biografica e psicologica.

Commento alle Orazioni di Cicerone
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Materiale linguistico moderno

Asconius Pedianus, Quintus

Commento alle Orazioni di Cicerone / Asconio ; a cura di Bernardo Santalucia

Venezia : Marsilio, 2022

Abstract: Quinto Asconio Pediano è il più importante esegeta antico delle orazioni di Cicerone. Di lui ci rimane il commento, scritto in età neroniana, a cinque discorsi (due senatorii e tre giudiziari) dell'Arpinate: In Pisonem, Pro Scauro, Pro Milone, Pro Cornelio, In toga candida. Composto nella forma del commentario lemmatico, in un linguaggio semplice e scorrevole, l'apparato asconiano, qui per la prima volta tradotto in italiano, illustra le orazioni di Cicerone non tanto dal punto di vista linguistico quanto da quello storico-giuridico, gettando viva luce su alcuni momenti delicati e importanti della storia di Roma repubblicana e fornendoci numerose notizie non trasmesse da altre fonti. Da sottolineare, al riguardo, la grande affidabilità dell'autore, che non di rado fonda il suo commento sulla diretta consultazione di autorevoli documenti d'archivio (quali gli Acta Publica, ove era data notizia degli avvenimenti di interesse pubblico e dei fatti della vita politica della capitale) e su testi di cronaca contemporanea di difficile reperimento (come l'Expositio consiliorum suorum, il "diario segreto" scritto da Cicerone in difesa della sua azione politica).

Libri dei miracoli. 2.
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Materiale linguistico moderno

Caesarius : de Heisterbach

Libri dei miracoli. 2. / Cesario di Heisterbach ; a cura di Pietro Gelmi

Gandino : Gruppo Culturale Lumen, 2021

Libri dei miracoli. 1.
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Materiale linguistico moderno

Caesarius : de Heisterbach

Libri dei miracoli. 1. / Cesario di Heisterbach ; a cura di Pietro Gelmi

Gandino : Gruppo Culturale Lumen, 2021

Annali
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Materiale linguistico moderno

Tacitus, Publius Cornelius

Annali / Publio Cornelio Tacito ; a cura di Lidia Pighetti ; prefazione di Luca Canali

Milano : Mondadori, 2021

Liber potheris communis civitatis Brixiae
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Materiale linguistico moderno

Liber potheris communis civitatis Brixiae : Historiae patriae monumenta, tomus 19, Torino 1899 / a cura di Francesco Bettoni Cazzago, Luigi Francesco Fè d'Ostiani

Ceto : Società storica e antropologica di Valle Camonica, 2021

Abstract: Ristampa del Liber potheris communis civitatis Brixiae pubblicato nel 1899 a cura di Francesco Bettoni Cazzago e Luigi Francesco Fé d'Ostiani nel volume XIX della collana Historiae Patriae Monumenta. Introduzione di Luca Giarelli.

La dignità dell'uomo
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Materiale linguistico moderno

Pico Della Mirandola, Giovanni

La dignità dell'uomo / Giovanni Pico della Mirandola ; cura di Raphael Ebgi ; traduzione di Francesco Padovani

Torinio : Einaudi, 2021

Abstract: Nel 1486 Pico scrisse l'introduzione a quelle Conclusiones che avrebbero dovuto essere discusse davanti ai sapienti della Chiesa, ma che finirono invece accusate di eresia, come il loro autore. Originariamente senza titolo, il testo venne denominato Oratio de hominis dignitate dall'edizione di Strasburgo del 1504. Dimenticato per più di due secoli, venne riscoperto tra Ottocento e Novecento diventando una specie di manifesto dell'Umanesimo. Ora che le idee ottocentesche e primo-novecentesche sul Rinascimento e certe forzature interpretative dell'Oratio appaiono superate si può rileggere Pico reinnestando il suo pensiero nella temperie teologica della sua epoca. Ma la sua antropologia e la sua idea di cultura restano un vertice della filosofia italiana e continuano ad avere molto da dire anche nel nostro tempo. «In noi risiede una discordia molteplice: ospitiamo in casa nostra gravi conflitti intestini, peggiori delle guerre civili. Soltanto la filosofia morale li terrà a freno e li sederà dentro di noi, se li vorremo rifiutare e aspireremo a quella pace che ci sollevi addirittura all'altezza dei prediletti del Signore. Ma solo se l'uomo che è in noi chiederà anzitutto una tregua ai nemici, allora essa potrà fiaccare le incursioni sfrenate della bestia multiforme e la rissosità del leone, i suoi accessi d'ira, la sua violenza. Se però delibereremo più correttamente nel nostro interesse, ricercando la tranquillità della pace perpetua, allora essa giungerà a esaudire generosamente i nostri voti. Dopo avere ammazzato le due bestie (e sarà come immolare la scrofa sacrificale), la filosofia sancirà un patto inviolabile di santissima pace tra la carne e lo spirito. La dialettica sederà i tumulti della ragione, che si dibatte angosciosamente tra i discorsi contrastanti e la capziosità dei sillogismi. La filosofia naturale placherà le controversie e i dissidi dell'opinione, che strattonano l'anima irrequieta da una parte e dall'altra, fino a lacerarla e farla a brandelli. Ma nel momento in cui li placherà, ci spingerà anche a ricordare che secondo Eraclito la natura ha origine dalla guerra: per questo essa venne denominata "contesa" da Omero. Perciò non possiamo trovare in essa vera pace e stabile quiete». Sicuri, arroccati dietro il muro della propria tradizione. Così vivono gli angusti filosofi. Proprio di autentici amanti del sapere è invece trasgredire i confini di ciò che è familiare e noto, pronti a incrociare le proprie armi - le armi della dialettica - con chi si incontrerà lungo il cammino. Questa ratio philosophandi , dice Pico, non è superflua, ma necessaria. Come se non vi fosse conoscenza qualora il nostro pensiero non si specchiasse nel pensiero altrui, vedendosi come da fuori, in prospettiva - vedendo cioè i suoi limiti, le sue mancanze, e insieme le sue peculiarità. In altri termini, solo incontrando ciò che è diverso, e riconoscendolo come differente, la nostra identità può determinarsi e definirsi. Pico, citando da una pagina talmudica, parla del confronto tra due sapienti come di uno scontro tra due ferri, che nell'affrontarsi si affilano e aguzzano l'uno con l'altro. Da qui l'importanza del dialogo, della curiosità per le altre tradizioni, per quello che le altre tradizioni hanno di unico, di particolare, di differente. Una curiosità che non mira a sopraffare l'altro, ma a metterlo - e a mettersi - in discussione, per condurre infine a una vittoria che sia però portatrice di una possibile armonia, di una futura pace.

Le nozze delle piante
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Materiale linguistico moderno

Linné, Karl : af

Le nozze delle piante : 1746 / Carlo Linneo ; introduzione Manlio Pastore Stocchi ; traduzione e note Carlo Morello

Sansepolcro : Aboca, 2021

Abstract: Pubblicato in prima edizione a Stoccolma nel 1746 per i tipi di Lars Salvius, il trattato "Sponsalia plantarum" nel frontespizio è accreditato a Johan G. Wahlbom, ma non vi sono dubbi circa la paternità di Linneo, di cui Wahlbom era studente. L'opera ha lo scopo di dimostrare che i vegetali, proprio come gli animali, si riproducono per via sessuale (mediante la fecondazione dei fiori femminili da parte del polline, o pulviscolo, maschile) in contrasto alle più diffuse e accettate teorie dell'epoca. L'aver attribuito una vita sessuale, e dunque organi genitali, alle piante, anche attraverso accostamenti espliciti con la sessualità umana procurò a Linneo un'accusa di blasfemia che rischiò di rovinarne la carriera e la reputazione. Nel dettaglio, lo scritto linneano poggiava su scoperte di botanici a lui quasi coevi come Millington, Grew, Camerarius, Morland, Vaillant, Blair, fornendo tuttavia una serie di contributi originali che nel corso dei decenni successivi all'uscita dell'opera si rivelarono decisivi per l'accettazione da parte della comunità accademica della teoria in essa sostenuta. Soprattutto si tratta di un testo basilare perché proprio sull'osservazione di stami e pistilli si fonda il sistema di classificazione delle piante proposto da Linneo e ampiamente seguito nei secoli successivi (oggi permane, infatti, l'uso di definire una pianta attraverso la pratica nomenclatura binomiale che ne contempla genere e specie). "La fioritura deve essere considerata l'esito di un accoppiamento sessuale e a buon diritto gli antichi sostenevano che il fiore esprimesse la gioia e la passione dei vegetali." (Carlo Linneo).

L'ira
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Materiale linguistico moderno

Seneca, Lucius Annaeus <4 a.C.-65>

L'ira / Seneca ; saggio introduttivo, nuova traduzione e note a cura di Rosanna Marino

Santarcangelo di Romagna : RL, 2021

Abstract: Il "De ira" è una profonda riflessione sull'uomo e le sue passioni affrontata da Seneca con particolare attenzione al legame fra le forme dell'ira e lo strapotere politico e affidata alla forte condanna di tale impulso anche nelle relazioni interpersonali. Legata tanto a un sentimento di vendetta sia per un'ingiuria reale o presunta di cui ci si sente vittima sia per l'indignazione dinanzi alla malvagità altrui quanto a forme dirompenti del potere politico, il furor di tale passione si traduce nell'assoluta mancanza di autocontrollo, nella tensione irrazionale verso uno scopo autodistruttivo e fortemente destabilizzante per l'equilibrio sociale. Quale esperienza politica e morale sia sottesa all'appassionata analisi senecana dell'ira, condannata come fattore di turbamento e di perdita temporanea della ragione che rende incapaci di distinguere il giusto e il vero, traspare da numerosi passi del trattato. Definita come (affectus) maxime ex omnibus taetrus ac rabidus può essere vanificata soltanto dall'orgogliosa vittoria della sapientia nella consapevolezza che tale male non dà all'uomo alcun diritto, neppure quello della memoria poiché ne affiderà il ricordo all'odio. E Seneca in quella sapientia che non dimentica mai sé nell'altro invita a colere humanitatem affinché nulli cadaver nostrum iaceat invisum (ira 3,43,2).

Casina
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius

Casina / Tito Macco Plauto ; introduzione e note di Margherita Rubino ; con un saggio di Vico Faggi ; traduzione di Vico Faggi

7. ed

Milano : Garzanti, 2021

Abstract: Nel genere delle commedie plautine della beffa, la Casina (185 a.C.) è una delle più burlesche e licenziose. L'intreccio ruota attorno alla protagonista femminile - la "fanciulla del caso" (o la "fanciulla dei profumi" secondo un'altra traduzione) - che dà il nome alla fabula ma non compare mai sulla scena. Abbandonata dalla madre, la piccola schiava è stata accolta come serva nella casa del vecchio Lisidamo, che se ne è poi invaghito e la contende al figlio Eutinico. La tresca viene smascherata da Cleostrata, la moglie del padrone di casa, che, prese le parti del figlio, ordisce la sua vendetta ai danni del fedifrago. Fra inganni ed espedienti spettacolari - come la sostituzione della sposa con un servo nerboruto che sarà ripresa da Machiavelli nella Clizia - gli strali della comicità di Plauto prendono di mira soprattutto l'attempato spasimante che, dimentico della sua età e in preda alla sua passione senile, rivaleggia col giovane pretendente ritrovandosi alla fine scornato e dileggiato: perché è legge di natura (crudele, ma ineludibile) che in amore la gioventù vinca sulla vecchiaia. Introduzione e note di Margherita Rubino.

Prefazioni ai Vangeli, 1516-1522
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Materiale linguistico moderno

Erasmus, Desiderius

Prefazioni ai Vangeli, 1516-1522 / Erasmo da Rotterdam ; a cura di Silvana Seidel Menchi

Torino : Einaudi, 2021

Abstract: Erasmo, come è noto, anticipò alcune delle istanze dei riformatori, prima fra tutte la lettura diretta e massimamente diffusa dei Vangeli. Nell'edizione del 1522 dedicata a Carlo V chiese espressamente all'imperatore di promuovere la traduzione dei Vangeli in tutte le principali lingue europee. Però Erasmo volle tenacemente rimanere nell'ortodossia cattolica, e dunque si trovò spesso in posizioni difficili, attaccato da tutte le parti in causa. Le sue prefazioni alle edizioni dei Vangeli si muovono in questa situazione di precario equilibrio, e sono un fondamentale documento del clima di quegli anni. Oltre che un'ulteriore testimonianza della poliedrica bellezza della scrittura di Erasmo, in grado di cambiare registro secondo gli interlocutori mantenendo la stessa forza, la stessa brillantezza ed eleganza. Nelle aree dell'Europa centrale che sarebbero diventate il terreno di radicamento della Riforma il complesso degli scritti di Erasmo incentrati nel Nuovo Testamento o ad esso connessi ebbero una enorme risonanza. Oltre 110 edizioni attestano il successo che singole parti, sezioni, o componenti, di quel corpus di scritti riscossero negli anni cruciali della diffusione delle idee di Lutero. Che essi preparassero il terreno al radicamento della Riforma è un dato accertato. Il ruolo preminente spetta alla Paraclesi. Nel giro di un biennio, 1520-1522, la Paraclesi ovvero esortazione allo studio della filosofia cristiana (Paraclesis id est exhortatio ad Christianae philosophiae studium) irrompe sul mercato di lingua tedesca in quattro traduzioni diverse, per un numero complessivo di dodici stampe e ristampe. (...) Erasmo compose altri appelli che invitano alla lettura della Bibbia, imprimendo loro un analogo fervore. Alcune edizioni "minori" del Nuovo Testamento - volumi leggeri, culturalmente meno esigenti, incomparabilmente meno costosi, rispetto alle maestose edizioni bilingui di Froben - si aprono con apostrofi che esortano il lettore ad abbeverarsi alle «purissime fonti» di Cristo. (...) Il volume che presentiamo riunisce le quattro composizioni a impronta programmatica e intonazione parenetica che corredano edizioni diverse del Nuovo Testamento nonché un'opera ad esso strettamente connessa. «C'è chi non vuole che la gente semplice legga i testi sacri tradotti in volgare. Con costoro mi trovo in robusto dissenso: come se Cristo avesse insegnato cose così astruse da poter essere intese a malapena da tre o quattro teologi, o come se la tutela della religione cristiana consistesse nell'ignoranza della religione cristiana. I misteri dei re, quelli sì, sarà preferibile tenerli occulti; Cristo invece ha voluto che i suoi misteri avessero la massima diffusione. La mia aspirazione è che leggano i Vangeli tutte le donnette, che tutte leggano le lettere di San Paolo. E magari queste pagine fossero tradotte in tutte le lingue di tutti i popoli, così da essere lette e conosciute non solo dagli Scozzesi e Irlandesi, ma anche da Turchi e Saraceni. Conoscere è pur sempre un primo passo. Molti se ne farebbero beffe, lo ammetto; ma alcuni ne sarebbero conquistati. Vorrei che il contadino ne intonasse qualche versetto spingendo l'aratro, che il tessitore ne modulasse qualche passo manovrando le sue spole, che il viandante alleviasse il tedio del cammino con queste storie. Vorrei che tutti i discorsi che intercorrono tra tutti i cristiani ne fossero permeati. Noi siamo, in effetti, tali quali sono le nostre conversazioni quotidiane. Che ognuno capisca quel che può; che ognuno ne ricavi quel che può. Chi sta indietro non invidî chi è in testa; chi è in testa incoraggi chi viene dietro, non abbandoni la speranza. Perché restringiamo a pochi una professione di fede che è comune a tutti?». (Dall'introduzione di Silvana Seidel Menchi)

La favola di Amore e Psiche
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Materiale linguistico moderno

Apuleius

La favola di Amore e Psiche / Apuleio ; a cura di Stella Sacchini ; postfazione di Alessio Torino

Milano : Feltrinelli, 2020

Abstract: Comincia come ogni favola il racconto di Amore e Psiche, con un re e una regina e le loro tre figlie, tutte bellissime. Ma la grazia e lo splendore della più piccola, Psiche, sono talmente grandi da attirare le invidie di Venere: la dea della bellezza, per vendicarsi, decide di ricorrere all'aiuto di suo figlio Amore, a cui chiede di colpire Psiche con una delle sue infallibili frecce e di farla innamorare dell'ultimo degli uomini, il più vile e miserabile. Amore accetta, ma quando vede Psiche rimane così incantato dalla sua bellezza da distrarsi e pungersi con la freccia destinata alla ragazza, innamorandosi perdutamente di lei e portandola a vivere nel suo meraviglioso palazzo. A una condizione, però: che la sua amata rinunci a vederlo in viso. Ma una notte, istigata dalle sorelle invidiose, la ragazza cede alla curiosità e viola il patto. Paga duramente la colpa della disobbedienza ai precetti divini, ma infine, superate tutte le prove cui è sottoposta, viene accolta fra gli dèi e diviene immortale. La favola di Amore e Psiche è il racconto dell'Anima che dopo errori, sofferenze ed espiazioni, ritrova la piena felicità immortale; la storia senza tempo dell'amore fra gli dèi e gli uomini; la favola della curiosità e dell'invidia, dell'umano che travalica i limiti della propria mortalità, segnando un passaggio di confine inimmaginabile. Postfazione di Alessio Torino.

Modo per meditare piamente e utilmente la passione di Nostro Signore Gesù Cristo (1654)
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Materiale linguistico moderno

Zeno <sacerdote cappuccino>

Modo per meditare piamente e utilmente la passione di Nostro Signore Gesù Cristo (1654) / Zenone da Bergamo ; a cura di Alberto Sana

Ristampa anastatica

Brescia : Morcelliana, 2020

L' arte di amare
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Materiale linguistico moderno

Ovidius Naso, Publius

L' arte di amare ; Cosmesi del volto femminile ; Rimedi contro l'amore / Ovidio ; a cura di Stella Sacchini

Milano : Feltrinelli, 2023

Abstract: “Se fra il popolo qualcuno non conosce l’arte di amare, saggio diventi leggendo i miei versi, e ami così.” Una vera e propria didattica erotica. A questo sono consacrate le opere qui raccolte – l’Ars amatoria, il poemetto incompleto sui cosmetici femminili Medicamina faciei femineae e i Remedia amoris. Esse rappresentano anche, in un certo senso, un atto di ribellione nei confronti della politica augustea: in pieno contrasto con lo slancio moralizzatore e austero di Augusto, infatti, Ovidio si abbandona a un’indagine ardente e giocosa dell’erotico. Per l’imperatore l’amore era quello coniugale, che nulla aveva a che fare con la passione e molto con gli interessi economici o politici. L’amore cantato da Ovidio è invece un gioco che allieta la vita, e un’arte da apprendere con meticolosa dedizione. Il poeta si fa carico di insegnarla: suggerisce ai suoi allievi e alle sue allieve strategie e tattiche per ottenere il successo, che consiste nella soddisfazione del desiderio, scevra di complicazioni sentimentali. Con questo trittico di opere Ovidio assurse a nuova fama, fino a diventare il beniamino della società raffinata di Roma. Un trionfo che però lo avrebbe reso inviso all’imperatore e sarebbe stato causa della sua successiva caduta in disgrazia e della condanna al confino.

Menecmi
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius

Menecmi / Plauto ; saggio introduttivo, nuova traduzione e note a cura di Maurizio Massimo Bianco

[Santarcangelo di Romagna] : Rusconi, 2020

Abstract: Due fratelli gemelli, una moglie ricca e una giovane amante, un servo fedele e un parassita inaffidabile, un banchetto segreto e un mantello rubato: sono questi gli ingredienti che danno vita alla commedia dei Menaechmi, che si struttura attorno allo schema dell'equivoco. I due Menecmi del titolo, identici per uno strano gioco del destino perfino nel nome, sono sulla scena - quasi paradossalmente - l'uno ignaro dell'altro e, in tal modo, generano confusione tra i vari personaggi della pièce, alimentando, con malintesi e ambiguità, una divertente serie di gag in una straordinaria comedy of errors.

La piena del Po (carm. 1,5 H.)
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Materiale linguistico moderno

Ennodius, Magnus Felix

La piena del Po (carm. 1,5 H.) / Magno Felice Ennodio ; a cura di Fabio Gasti

Milano : La vita felice, 2020

Abstract: «Ispiratrice dell’estro, sorgente del canto, repertorio di poesia, venga a me l’acqua Castalia, grazie alla quale Orfeo, il trace, diffondendone il flusso rianimò le menti ammaliate: mi raggiunga, e sigilli le crepe di un cuore inaridito!» Ennodio compone un carme in esametri in cui ricorda la visita recata a una parente per consolarla dopo la tragica morte del figlio. Il poeta tuttavia si concentra su un momento particolare del viaggio, il problematico attraversamento del Po nel momento di un’eccezionale piena autunnale, di cui descrive le diverse fasi, l’esondazione, l’allagamento dei terreni circostanti e delle abitazioni, fino al deflusso delle acque e il ritorno del grande fiume all’aspetto consueto e incoraggiante. La tradizione manoscritta titola il testo Itinerarium, come se obbedisse soltanto alle convenzioni della letteratura di viaggio; in realtà si tratta di un pezzo di bravura descrittiva e rappresentativa, attento ai modelli poetici di tradizione classica che coniuga ai riferimenti alla morale cristiana della pietas e della misericordia. Questa edizione presenta un’introduzione che cerca di inserire il carme nella tradizione della poesia odeporica, rilevandone tuttavia i tratti originali, il testo latino, la traduzione – che è la prima in assoluto – e un commento che intende valorizzare gli aspetti stilistici e allusivi, che rendono il componimento un documento di grande interesse dal punto di vista storico-letterario ma non meno da quello storico-culturale.

Sidereus nuncius
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Materiale linguistico moderno

Galilei, Galileo

Sidereus nuncius / Galileo Galilei ; a cura di Paolo Aldo Rossi

Milano : Biblion, 2020

Abstract: La presente edizione, oltre al testo a fronte dell'opera galileiana, offre un'accurata introduzione alle nuove forme del sapere seicentesco e un saggio dedicato al telescopio e al microscopio. (Prefazione, traduzione e note di Paolo Aldo Rossi)

Le metamorfosi o, L'asino d'oro
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Materiale linguistico moderno

Apuleius

Le metamorfosi o, L'asino d'oro / Lucio Apuleio

Montevarchi : Harmakis, 2020

Abstract: Le metamorfosi (dal latino Metamorphoseon libri XI, probabilmente la denominazione originaria), o L'asino d'oro (Asinus aureus), è un'opera della letteratura latina di Lucio Apuleio (II secolo d.C.). Il secondo titolo deriva dal De civitate Dei (XVlll, 18) di sant'Agostino. È l'unico romanzo antico in latino pervenuto interamente ad oggi; e insieme al Satyricon di Petronio, pervenutoci solo parzialmente, costituisce l'unica testimonianza del romanzo antico in lingua latina. Essendo centrale a tutta l'opera il tema della magia e non essendo citata questa nell'Apologia, che riporta il discorso difensivo dell'autore coinvolto nel 158 in un processo per magia, si desume che la stesura del romanzo sia posteriore a quella data. Il testo, tuttavia, potrebbe costituire una rielaborazione di un'opera spuria di Luciano di Samosata (pseudolucianea), Lucio o l'asino. Inoltre, secondo il patriarca Fozio, la storia di Lucio potrebbe derivare da un romanzo a noi perduto, attribuito da Fozio a Lucio di Patre. Il patriarca, infatti, fa intendere dell'esistenza di tre romanzi, l'uno di Lucio di Patre, di cui dice aver letto diversi ?????, un altro di Luciano di Samosata e l'ultimo di Apuleio.