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Trovati 6 documenti.
Milano ; Udine : Mimesis, 2024
Abstract: Il populismo è uno dei macrofenomeni sociali e politici del nostro tempo. Sfuggente e complesso, di difficile individuazione, è spesso usato come etichetta ideologica per bollare le idee di chi non la pensa come noi. Questo non significa però che i populisti non esistano. Uno di loro è Donald Trump, oggetto di studio della seguente trattazione. L’ex presidente degli Stati Uniti ha usato le armi dei social media come Twitter per veicolare i propri contenuti politici e per condizionare nettamente la pubblica opinione. Ha detto bugie e ha attaccato gli avversari, sia interni sia esterni, insultandoli. Analizzare il Trump politico, a partire dalla campagna elettorale del 2016, è prezioso per le nostre latitudini, perché la mentalità populista è diffusa non soltanto negli Stati Uniti, dove c’è una ricca tradizione politica. Capire la comunicazione politica di Trump ci aiuta a comprendere i fenomeni politici di casa nostra.
Quale PD : viaggio nel partito di Elly Schlein / David Allegranti
Bari ; Roma : Laterza, 2023
Abstract: È cominciato il 25 settembre, con la sconfitta alle elezioni politiche, il lungo e travagliato inverno del Partito democratico. Da allora, ha affrontato per mesi un processo interno nonché un congresso e le primarie. Infine, senza che nessuno lo avesse previsto, il 26 febbraio è arrivata Elly Schlein. Il compito che la nuova segretaria ha di fronte è gigantesco: ricostruire il volto di un partito che ha smesso di domandarsi quale parte del Paese intende rappresentare, di leggere le nuove fratture della società, di interpretare la domanda di protezione sociale, sicuritaria ed economica. Attraverso le voci dei protagonisti, uno dei più pungenti cronisti politici della nuova generazione delinea le strade che si aprono di fronte al Partito democratico nel percorso per restituire un ruolo alla sinistra
Dietro lo scaffale : una vita tra persone e cose / Ugo Baldi ; a cura di David Allegranti
Milano : La nave di Teseo, 2022
Abstract: Mai come negli ultimi due anni ci è apparsa così chiaramente l'importanza fondamentale che la grande distribuzione ha assunto nelle nostre vite. Fondamentale non solo per la quantità e varietà di prodotti che vengono introdotti nel mercato, alla portata di tutte le tasche, ma anche per il ruolo sociale - se così si può dire - che essa gioca all'interno di una comunità. In questo settore, il Gruppo Conad è una delle realtà più grandi presenti sul nostro territorio nazionale e Ugo Baldi è l'uomo che guida il Conad Nord Ovest (una delle cinque cooperative che compongono il consorzio Conad). David Allegranti, dialogando con lui, ne fa emergere le caratteristiche professionali e umane. Pistoiese, Ugo Baldi entra in Conad giovanissimo, a soli 22 anni, per arrivare a diventarne la figura di riferimento. Un viaggio intenso e faticoso, in quegli anni in cui si respira un clima politico-sociale non semplice - gli anni sessanta e settanta del Novecento - con grandi sfide da affrontare e ostacoli da superare: il fervore sindacale, la spinta della Confesercenti e della Lega delle Cooperative alla nascita dell'azienda, la passione giovanile per il Partito comunista italiano che, con l'età adulta, si stempera in un approccio più conciliante verso il liberismo americano e il riformismo liberale europeo e italiano. La discussione si allarga fino al supermercato del futuro, un futuro in cui i negozi fisici dovranno sapersi innovare, sviluppare nuove modalità di vendita per far fronte alla concorrenza dell'e-commerce, impegnandosi, in particolare, su tre parole chiave: localismo, freschezza, convenienza. E poi, l'esperienza della pandemia, che ha insegnato che i veri cambiamenti partono da noi, dalla quotidianità. Tutto questo in un'Italia dalle grandi contraddizioni e dicotomie, con un apparato infrastrutturale non sempre all'altezza delle ambizioni di un uomo che punta al massimo. Accanto al professionista, al dirigente, c'è anche l'uomo legato alla propria città, Pistoia, il sognatore appassionato di cinema, di ciclismo e della maglia Viola. C'è il viaggiatore che parte con la curiosità e la voglia di lasciarsi stupire e con il desiderio di imparare. E, sempre, c'è l'intelligenza della persona che non ha perso il contatto con le proprie origini, consapevole dell'importanza della formazione per i giovani che entrano nel mercato del lavoro, della rilevanza del benessere psicologico nell'esercizio di una professione gratificante. Perché, alla base di tutto, c'è la mente libera e aperta di un uomo che ha saputo guardare lontano.
Roma : Luiss university press, 2021
Abstract: Viviamo in tempi maledettamente complessi, più che interessanti. La modernità plasmata dalla globalizzazione spiazza le aspirazioni dell'individuo e scuote le fondamenta della collettività. La politica si ritrae. Questa mancanza di progettualità per il futuro e di fiducia nel governo della complessità ha conseguenze profonde nella tenuta delle democrazie occidentali. Lo sa bene l'Italia, che sta attraversando una lunga stagione di antipolitica e ne vede ormai le sue diramazioni in tutti i gangli più vitali della Repubblica: i partiti, le istituzioni dello Stato, la magistratura, le classi dirigenti e i media. Ma che cos'è l'antipolitica? Il sintomo di una crisi esistenziale, una reazione emotiva a promesse non mantenute, o una patologia cronica della vita democratica? Con "Antipolitica" Giovanni Orsina, storico e politologo, in dialogo con David Allegranti, giornalista e autore, ci aiutano a fare chiarezza sull'origine storico-concettuale, sui caratteri e sulle vicende più attuali che hanno contribuito a fare dell'antipolitica un tratto ormai pervasivo della società italiana. Dalle battaglie culturali del '68 a Tangentopoli, passando per l'ascesa di Silvio Berlusconi e dei populisti fino ai governi tecnici, la rinuncia alla Politica ha avuto il suo corollario: il fallimento delle alternative che l'antipolitica ha prodotto. Meteore incandescenti nel glaciale universo del potere.
Milano : UTET, 2019
Abstract: C'era una volta una terra in cui il centrodestra era condannato all'opposizione e il tempo era scandito al ritmo placido delle feste dell'Unità. Nessuno scandalo nazionale o burrasca elettorale sembrava importante, nessuna alternanza era prevista: che il partito si chiamasse Pci o Pds, Ds o Pd, poteva andare sul sicuro perché lì, si sa, "votano tutti a sinistra". Poi un bel giorno tutto è cambiato. Alle elezioni del 2018 la cosiddetta "Toscana Rossa" ha perso nel giro di qualche mese i sindaci di Massa, Siena e Pisa, dove la Lega è cresciuta di quasi 25 punti percentuali in soli cinque anni. Nel 2019 si voterà a Livorno, finora amministrata dai Cinque stelle, e Firenze, banco di prova degli ultimi scampoli di renzismo. Intanto Susanna Ceccardi, giovane e agguerrita sindaca salviniana di Cascina, punta alle regionali del 2020, e c'è chi dice che rischia di vincerle. Partendo da Pisa e allargando lo sguardo alle macerie rosse di tutta la regione, David Allegranti costruisce una rigorosa e documentata analisi di questa sconfitta che è anche un reportage di viaggio nel paese reale, qui dove gli edicolanti vendono più "La Verità" del "Manifesto" e dove le vecchie sedi del Pd vengono dismesse e cedute alla rampante sezione locale della Lega, qui dove gli anziani si rifiutano di affittare agli immigrati, i vecchi sindacalisti Cgil si candidano con la Lega e i parroci si sentono gli ultimi a resistere all'assalto, asserragliati nelle mense della Caritas sotto continuo attacco degli assessori leghisti. Perché il cambiamento non si ferma allo stile comunicativo di Salvini e non è nato dal nulla: è figlio della stanchezza e del senso di abbandono della gente, dei circoli Arci deserti che negli anni hanno perso la comunità che li animava. Solo attraversando questa terra risvegliata da un torpore lungo cinquant'anni si può capire che cosa sta succedendo davvero a questo Paese. Con e-book scaricabile fino al 30 giugno 2019.
Matteo Le Pen : che destra che fa / David Allegranti
Roma : Fandango, 2016
Abstract: Lo spazio della politica italiana è occupato da due Mattei. Uno fa il presidente del Consiglio, è segretario del Pd, fa Renzi di cognome. L'altro è Salvini, leader della Lega Nord, alle prese con l'identità del proprio partito in continua evoluzione. Prima c'è stata l'alleanza con CasaPound, i "fascisti del terzo millennio", poi in via Bellerio hanno scoperto che con le nuove camicie nere non si va troppo lontano. E dire che Umberto Bossi gliel'aveva detto: noi siamo antifascisti. C'è stato il tentativo di creare una Lega nazionale per pescare voti nel Mezzogiorno, alleanze con i populisti europei e benedizioni Oltralpe. Non mancano, poi, i problemi interni, come si evince dagli screzi fra il capo e Roberto Maroni. Salvini è in guerra. Una guerra da non sottovalutare, perché al netto dei tweet e degli aggiornamenti di status su Facebook che gli piacciono tanto, quello che dice riscontra consenso in una parte significativa dell'elettorato. A metà tra il reportage e l'analisi politologica della Lega di oggi, il libro di David Allegranti traccia, con stile schietto e ironico, un'immagine nitida dell'aspirante leader della Destra italiana che si candida a riunire tutte le forze conservatrici del Paese e a rappresentare la vera alternativa a Matteo Renzi.