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Nell'interesse dello Stato
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Materiale linguistico moderno

Gazale, Vittorio

Nell'interesse dello Stato : l'isola dell'Asinara tra Parco nazionale, Brigate rosse e Cosa nostra / Vittorio Gazale ; prefazione di Nando Dalla Chiesa

Milano : Solferino, 2025

Abstract: Un esproprio nell’interesse dello Stato. Siamo nel 1885, da quel momento una piccola e incantevole isola italiana che fronteggia a nordovest la Sardegna è diventata lo specchio di una parte importante della nostra storia. Destinazione dei soldati austro-ungarici nel corso della Prima guerra mondiale (furono decine di migliaia, trasportati per terra e per mare fino a quel luogo lontanissimo, dove arrivarono già decimati) e – circa un ventennio dopo, nell’Italia fascista – luogo in cui furono confinati i deportati etiopi in seguito all’attentato al generale Rodolfo Graziani, viceré d’Etiopia, e alla conseguente feroce repressione della strage di Addis Abeba (1937). Ma gli anni simbolo di questa storia, quelli sui quali più si concentra questo libro, vanno dal 1970 alla fine del secolo, circoscrivendo il periodo drammatico del terrorismo e della lotta contro la mafia. Nel 1971 l’isola diventa il luogo in cui condurre i primi «presunti mafiosi», quando ancora Cosa nostra «non esisteva» e chi ne parlava o veniva ammazzato o dichiarato pazzo. In quel momento, dopo l’assassinio del procuratore capo di Palermo Pietro Scaglione, finisce all’Asinara don Tano Badalamenti, il boss che impartirà l’ordine di uccidere Peppino Impastato. Nel 1977, per volontà del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, all’Asinara nasce il carcere speciale per la lotta al terrorismo. Arrivano sull’isola i detenuti politici appartenenti alle principali organizzazioni criminali, tra cui le Brigate rosse. Nel 1985, mentre si preparano a chiudere l’istruttoria del Maxiprocesso, l’Asinara ospita per ragioni di sicurezza i magistrati Falcone e Borsellino. E ancora, dopo le stragi del 1992, l’isola diventa il luogo di prigionia dei principali boss di Cosa nostra, tra cui Totò Riina. Sono anni caratterizzati da proteste e azioni della comunità locale per restituire l’isola ai sardi e ripristinarne l’identità naturalistica. Lotte che troveranno compimento nel 1997, con la nascita del Parco nazionale. Un lungo racconto che ci consente di ripercorrere un secolo, il Novecento, a partire da un fazzoletto di terra che ha raccolto le emergenze, le contraddizioni, i conflitti e i misteri di un Paese.

Gran Sasso
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Materiale linguistico moderno

Ardito, Stefano

Gran Sasso : il gigante del Sud / Stefano Ardito

Milano : Solferino, 2025

Abstract: Il Gran Sasso, che con i suoi 2912 metri è la montagna più alta dell’Appennino, fu conquistato nell’agosto del 1573 da un uomo d’avventura straordinario, protagonista poco noto del Rinascimento: Francesco De Marchi, ingegnere militare di Bologna, progettista di bastioni e fortezze. Fu uno dei primi exploit dell’alpinismo europeo. Oggi il Corno Grande del Gran Sasso è il cuore di un massiccio molto frequentato, dove si possono affrontare passeggiate turistiche o pareti impegnative, e trovare rifugi alpini, vie ferrate, centinaia di chilometri di sentieri segnati. Per molti appassionati di montagna del Nord Italia, però, il Gran Sasso resta una periferia remota, se non una brutta copia delle Alpi. Un giudizio che vale un po’ per tutto l’Appennino, la catena che forma la spina dorsale del nostro paese, e che affianca a panorami morbidi e boscosi le pareti rocciose e le vette delle Alpi Apuane, dei Sibillini, della Maiella e del Pollino, luoghi di incomparabile bellezza e difficoltà alpinistiche. In queste pagine, accanto alla creatività e al coraggio degli alpinisti in parete, e all’impegno e all’altruismo dei soccorritori in montagna come dopo le catastrofi naturali, trovano posto il lavoro dei pastori e dei boscaioli, quello delle guide alpine e dei maestri di sci, il genio degli artigiani della ceramica di Castelli. Il Gran Sasso non è solo un luogo di natura e di sport. Sui suoi altopiani, nelle sue valli e talvolta sulle sue cime sono passati la prigionia di Mussolini e la Resistenza, i rovinosi terremoti recenti dell’Aquila e di Amatrice, la valanga di Rigopiano e il prezioso lavoro dei ricercatori che scrutano il cosmo dai laboratori scavati nelle viscere del massiccio. Un intreccio di relazioni, di fatica, di cultura d’eccellenza che trasforma una grande e silenziosa montagna fatta di roccia e di neve in un luogo di lavoro, di emozioni e di vita.

Verso destinazione ignota
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Materiale linguistico moderno

Bruckner, Marco

Verso destinazione ignota : Croazia, 1941 : diario di una deportazione / Marco Bruckner ; prefazione di Davide F. Jabes

Milano : Solferino, 2025

Abstract: Quando Marco legge il diario della bisnonna Medea, da sempre patrimonio famigliare, sono passati ottant’anni dai fatti narrati in quelle pagine: la persecuzione degli ebrei nella ex Jugoslavia. I Bruckner-Eppinger sono membri della buona borghesia imprenditoriale di Zagabria, quando nel 1941 l’esercito tedesco invade la Croazia e prendono il potere gli Ustascia, le milizie fasciste. Da un giorno all’altro Medea, suo marito e i due figli si ritrovano cacciati di casa, separati, stipati sui convogli della deportazione. Comincia per loro un lungo e straziante viaggio tra campi di concentramento e di lavoro sul territorio jugoslavo. Il diario di Medea racconta tutto: la fame, il freddo, la paura per il destino del marito Carlo, il terrore che il figlioletto Bruno non sopravviva agli stenti e che la figlia adolescente Nada sia vittima delle violenze dei militari. Quasi un secolo dopo è proprio dal nonno Bruno, a Ferrara, che Marco va per scavare più in profondità in quella vecchia storia di famiglia, per capire meglio, per ricevere dalla viva voce di uno degli ultimi testimoni il racconto di quell’angoscioso passaggio di tempo, di quelle inaccettabili violenze. E scrive un libro unico, fondato su un documento storico prezioso e sull’esperienza diretta di chi ha vissuto quei giorni: un passaggio di memoria tra generazioni che porta un messaggio di impegno e resistenza.

Una giornata particolare
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Cazzullo, Aldo

Una giornata particolare : le grandi svolte che hanno segnato la storia / Aldo Cazzullo

Milano : Solferino, 2024

Abstract: Cosa ha provato Cristoforo Colombo il giorno in cui è partito per andare oltre l’orizzonte? Cosa ha significato per Dante intraprendere un incredibile viaggio all’Inferno? Quand’è che Spartaco decise di spezzare le catene che lo tenevano prigioniero? In quale modo San Francesco riuscì a convincere il Papa che non avrebbe distrutto ma salvato la cristianità? In che modo i Medici diedero un’impronta decisiva all’intero Rinascimento italiano nonostante la tragedia dell’assassinio di Giuliano, fratello di Lorenzo il Magnifico, durante la congiura dei Pazzi? Oggi, in un’epoca di profonda crisi, politica e sociale, Aldo Cazzullo sceglie tredici grandi eventi del passato per raccontare le svolte principali della nostra storia e il coraggio delle persone che hanno saputo cambiarla. Tredici giornate memorabili, che rappresentano il culmine di una stagione o l’inizio di una nuova era: dalla scoperta dell’America alla disfatta di Caporetto, dal processo di Artemisia Gentileschi alla strage di Capaci. Date, personaggi, luoghi e momenti che hanno trasformato l’Italia e il mondo intero. Per conoscere meglio il nostro passato in un racconto vivido e avvincente che restituisce il senso e il valore della memoria e che indaga la dimensione dell’individuo, quella più appassionante e carica di umanità.

Nero come l'abisso
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Lucarelli, Carlo - Picozzi, Massimo

Nero come l'abisso : storia dell'omicidio nell'antichità / Carlo Lucarelli, Massimo Picozzi

Milano : Solferino, 2024

Abstract: Di omicidi efferati e morti violente è percorsa la storia, fin dall’alba dei tempi, come dimostrano Caino e Abele, protagonisti del primo fratricidio, e Ötzi, il nostro antenato di oltre cinquemila anni fa ritrovato tra i ghiacci delle Alpi dopo essere rimasto ucciso in un agguato. Nel mondo antico, la violenza ha flagellato lo sfarzoso Egitto, la gloriosa Roma, la luminosa Grecia: lungo i secoli invidie, passioni, avidità e paure sono state il motore di fatti di sangue e misteri irrisolti. Assistiamo allo strazio dei corpi: Attila il devastatore, capo degli Unni, soffocato nel suo stesso sangue; la matematica e astronoma Ipazia, fatta a pezzi e bruciata dalla folla; il martirio degli Apostoli e dei santi cristiani. La follia dei potenti scatena vere e proprie stragi, dalle spietate persecuzioni di Diocleziano – che si spinge a condannare un’intera legione al supplizio – alla fine di Spartaco, il gladiatore capace di tenere testa a Roma ma che infine cade sotto le lance nemiche, lasciando seimila uomini ad affrontare la crocifissione. E non mancano, anche in questi tempi remoti, i serial killer, come Lucusta con le sue pozioni; né gli omicidi politici, come quelli celeberrimi di Cesare e Cicerone. Per non parlare dei crimini del mito: Edipo, Medea, Agamennone, Clitemnestra, Egisto… Vicende che il tempo ha avvolto nella leggenda ma che illustrano una verità eterna, quella della malvagità umana. Il quarto volume della serie Storia dell’omicidio va alle radici della nostra storia e del nostro immaginario, ripercorrendo i delitti dell’antichità con accurata vividezza. Così lo sguardo e gli strumenti di oggi – la ricostruzione archeologica, le analisi psicologiche, le intuizioni della scienza forense – regalano una luce nuova ai misfatti più remoti, facendoceli rivivere e riscoprire. Freddi come la crudeltà, caldi come il sangue.

Le sanguisughe di Giulietta
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Materiale linguistico moderno

Remuzzi, Giuseppe

Le sanguisughe di Giulietta : e altre storie sul progresso (e le contraddizioni) della medicina / Giuseppe Remuzzi

Milano : Solferino, 2024

Abstract: Il realismo della conoscenza che il Direttore dell’Istituto Mario Negri infonde a piene mani in queste pagine, insieme all’erudizione e agli aggiornamenti più affascinanti sulle ricerche più recenti, è la cura migliore per guarire dalle illusioni e aprire gli occhi sul passato e il presente della nostra salute, del sistema sanitario, dei robot che ci curano, dei capisala stressati, delle cure palliative, delle trasfusioni e di molto altro che riguarda tutti noi molto da vicino. Cosa ci insegna la storia di Giulietta, la figlia di Manzoni curata con le sanguisughe? E quella del «macellaio» che operò la regina Vittoria per un ascesso all’ascella? È ancora valido il paradosso di Veronesi? E perché Steve Jobs ha aspettato ad operarsi dopo aver scoperto per caso di avere un tumore? Sono solo alcune delle storie ordinarie e straordinarie raccontate in questo libro per spiegare la complessità del progresso in medicina, i giganteschi passi avanti nella scienza ma anche i drammatici passi indietro nella vita reale di medici, infermieri, esami e farmaci. È la contraddizione del mondo in cui viviamo dove si fanno trapianti impensabili fino a poco tempo fa ma è sempre meglio non ammalarsi a Natale, o di lunedì. Dove lo studio del DNA schiude infinite possibilità ma non si fanno dormire a sufficienza i pazienti. Dove il tempo medio dedicato da un dottore al suo ammalato è di soli otto minuti e la vita umana vale meno di quella di un’automobile.

K2 la montagna del mito
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Materiale linguistico moderno

Ardito, Stefano

K2 la montagna del mito : vittorie, tragedie, grandi imprese / Stefano Ardito

Milano : Solferino, 2024

Abstract: Il 31 luglio 1954, mentre i ghiacciai ai suoi piedi sono già avvolti dall’ombra, il K2, la seconda montagna della Terra, diventa un simbolo del nostro Paese. Due alpinisti, il valtellinese Achille Compagnoni e il veneto Lino Lacedelli, partono all’alba da una minuscola tenda ancorata a un ripido pendio di neve. Il giorno prima due loro compagni, Walter Bonatti e il portatore pakistano Amir Mahdi, avevano sfidato un terribile bivacco a 8000 metri, senza sacco a pelo né tenda, per portare alla cordata di punta le bombole di ossigeno. Lino e Achille impiegano un’intera giornata per salire, prima in un pericoloso canalone di neve, poi sulle rocce alla sua sinistra, infine per un crinale più facile. Al crepuscolo si abbracciano sugli 8611 metri della cima. A settant’anni dall’impresa del 1954, “K2 La montagna del mito” racconta gli episodi più importanti della sua storia alpinistica, densa e complessa, guardando anche più lontano, verso le pietre scure del Passo Karakorum o in direzione del Broad Peak, del Chogolisa, del Gasherbrum IV e delle altre cime che fanno corona al K2. Senza dimenticare la «guerra più alta della storia» che gli eserciti del Pakistan e dell’India combattono tra il ghiacciaio Siachen e la Sella Conway, gli sviluppi della ricerca scientifica, l’ambiente e il Central Karakorum National Park. Un racconto lungo secoli, attraverso i sogni, le avventure e le molte tragedie che esploratori e alpinisti di tutto il mondo hanno vissuto sulla “montagna degli italiani”.

La montagna non dimentica
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Materiale linguistico moderno

Aldebert, Mayeul - Aldebert, Aubin

La montagna non dimentica : storia della conquista delle Alpi / Mayeul e Aubin Aldebert ; traduzione di Francesca Cassi

Milano : Solferino, 2024

Abstract: Da una parete all’altra, di vetta in vetta, si susseguono le storie vere di grandi successi, tragici incidenti, scoperte incredibili e solitudini estreme. L’alpinismo in tutta la sua grandezza. Dalla salita al Mont Aiguille, il monte Inaccessibile, tramandata dagli storici, con una certa imprecisione, come il debutto dell’alpinismo (1492), alla prima solitaria invernale della Rolling Stones, sulla parete nord delle Grandes Jorasses (2022), passando per il Monte Bianco e il Cervino, la drammatica lotta sulla parete nord dell’Eiger, la tragedia del Frêney a cui sopravvissero Walter Bonatti e Pierre Mazeaud: la conquista delle Alpi è un romanzo d’avventura. La memoria, si sa, agisce in modo selettivo: ad alcuni dei suoi protagonisti - giramondo, soldati, grandissimi alpinisti e scalatori - ha regalato durevole fama, altri sono totalmente dimenticati. In ogni caso, tutti sono stati veri pionieri delle vette. Per loro batte il cuore di questo libro che, come la montagna, non dimentica. Sono loro personaggi e interpreti di una lunga, avvincente epopea, raccontata dai fratelli Aldebert con una passione pari alla profonda conoscenza di figure, paesaggi, episodi.