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Trovati 200 documenti.
Ragazze che scrivono poesie / Alba Donati
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Passionali o timide, introverse o tempestose, desideranti o appartate, coraggiose, vitali, piene di slanci... Sono le ragazze che scrivono poesie: Emily Dickinson, Anna Achmatova, Antonia Pozzi, Wislawa Szymborska, Sylvia Plath, e tutte le altre. Alba Donati sa trascinarci nella loro giovinezza, nel magnifico scompiglio di intere esistenze votate alla parola, negli amori furiosi così come nelle pulsioni più nere. Soprattutto, in queste pagine fa risuonare ancora una volta le loro voci così uniche. Dopo “La libreria sulla collina”, Alba Donati ci regala un altro libro pieno di meraviglia. La prima si chiama Emily Dickinson, l’ultima Sylvia Plath. Le ragazze che scrivono poesie scelte da Alba Donati sono unite idealmente da un talento naturale nel mettere le parole una in fila all’altra, dall’amore disinteressato per la letteratura, dal fuoco del cambiamento che brucia forte dentro di loro. E molto spesso, purtroppo, accomunate dall’assillo di uomini che non ne capiscono la grandezza e sentono il bisogno di spiegare continuamente come si sta al mondo. Ritratto dopo ritratto, questo almanacco singolare illumina quelli che Virginia Woolf – che aleggia in queste pagine – chiamava «momenti di essere». Gli erbari di Dickinson e il complicato scacchiere famigliare nel piccolo paradiso di Amherst; il genio di Achmatova nell’aggirare la censura di stato e le gelosie dei suoi mariti; l’irrequietezza di Antonia Pozzi tra le aule universitarie e la sua felicità nelle montagne di casa; le strategie con cui Szymborska combatteva le pressioni e le incombenze sociali dopo il Nobel; gli abiti alla moda che una giovanissima Sylvia Plath lancia da un grattacielo di New York come pura performance... Vite diverse e lontane nel tempo, ma tenute insieme da una visione del mondo più forte di ogni cronologia: la poesia come vita, e la vita come poesia. Delle sue ragazze, Alba Donati ci dice il modo di ridere, di camminare, di vestirsi, di salutare il giorno e la notte, e ci conferma quanto tutte queste cose abbiano indissolubilmente a che fare con la poesia, e con la giovinezza, e con gli occhi puri della bambina che si nasconde in ogni verso, in ogni a capo, in ogni metafora.
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Cosa significa diventare madre oggi? Al tempo delle app e delle influencer. Al tempo delle esistenze scandite e controllate dal proprio cellulare e delle mille ansie indotte da chi dalle nostre ansie vuole trarre soltanto profitto. Al tempo in cui tutto, ma proprio tutto, punta a farti sentire inadeguata. Il viaggio di una donna verso la maternità nel nostro assurdo, inquietante e ridicolo presente tecnologico. Quando Amanda decide di voler diventare madre, senza nemmeno rendersene conto si ritrova, in preda all’ansia di non riuscirci, a sottomettere questo suo desiderio così intimo al freddo controllo delle app, che sanno di lei molto più di quanto lei potrà mai sapere di se stessa: cicli lunari, posizioni favorevoli, alimenti propedeutici. Dopodiché, una volta che finalmente è rimasta incinta, le ansie non diminuiscono, e nemmeno il controllo esercitato dalle opinioni che arrivano da ogni anfratto del web in cui si rifugia in cerca di certezze. E malgrado sappia di essere molto vulnerabile, e che ogni articolo o video di qualche presunta guru della maternità dalle dubbie credenziali non farà che renderla ancora più insicura, non riesce comunque a smettere di leggerli o guardarli. Perché è così che vanno le nostre esistenze oggi: non riusciamo a staccare gli occhi da quello che ci fa male. Poi quando il figlio arriva e si concretizza una delle sue ansie più temute, Amanda continua a sentirsi addosso la pressione del mondo digitale, pronto ad accusarla di essere un pessimo modello di madre per il suo bambino tanto fragile. Alla fine si renderà conto che, per quanto sia impossibile sfuggire al dominio della tecnologia, internet non potrà mai davvero sapere tutto di noi. E basta staccare lo sguardo dal telefono, e posarlo su tuo figlio che dorme, per avere l’impressione di essersi riprese la propria vita.
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Cosa succede quando i gruppi che hanno sempre detenuto il potere, politico ed economico, vedono la loro legittimità andare in crisi? Cosa succede quando le classi dominanti si sentono minacciate da forze che potrebbero smantellare la struttura del loro dominio? Può succedere quello che è successo in Germania all’inizio degli anni Trenta: che consegnino il paese nelle mani di Hitler pur di mantenere intatto il loro privilegio. All’inizio degli anni Trenta un insieme di forze politiche liberali e conservatrici, di media reazionari e di élite affaristiche si ritrovano a perdere gran parte del sostegno popolare che avevano accumulato. E si chiedono come fare a conservare il potere senza maggioranza politica, senza parlamento, senza democrazia. Si tratta di una coalizione di centro estremista, che si crede destinata a governare per sempre, perché le sue idee sono le migliori, le più giuste per tutti, le più efficienti. Una coalizione che si sente minacciata dalle rivolte popolari che si fanno sempre più pressanti e che sembrano non poter essere gestite. Si agita nelle strade lo spettro del socialismo. E per fermarlo la soluzione migliore, quella che garantirà la stabilità, è un’alleanza con l’estrema destra che la porterà al governo. Questa storia si svolge in Germania, quasi un secolo fa, anche se ci sembra molto vicina, e riemerge dagli archivi, dai diari, dai discorsi, dagli articoli e dalle testimonianze dirette dei protagonisti dell’epoca. Ed è una storia in cui non si vede sollevarsi all’improvviso una marea nera, ma in cui si vedono chiaramente le strategie messe in campo dal liberalismo per alimentare e sfruttare quella marea per i suoi fini. Una scelta che si rivelerà drammaticamente irresponsabile. Una scelta che è importante conoscere soprattutto oggi, quando qualcuno forse sta nuovamente pensando di compierla. “Gli irresponsabili” è un grande libro di storia, scritto da uno dei più importanti studiosi del nazismo, frutto di un dovizioso lavoro di ricerca ma capace di fare luce anche sul nostro tempo di nuovi fascismi, che rischiano di prendere il sopravvento forse proprio per gli stessi motivi che li hanno visti prevalere cent’anni fa.
I morti degli altri / Marco Aime, Federico Faloppa
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Perché non proviamo la stessa empatia per i morti che in qualche modo «non ci appartengono»? Perché, per esempio, per i morti dell’attentato a «Charlie Hebdo» siamo scesi in piazza e per quelli dell’attentato di Boko Haram in Nigeria negli stessi giorni abbiamo mostrato indifferenza? La risposta si spinge quindi, inevitabilmente, oltre il tema della morte: al di là della nazionalità di origine, è il prossimo che è scomparso dall’orizzonte dei nostri interessi più intimi. Assistiamo e viviamo un progressivo allontanamento che gli individui contemporanei stanno manifestando gli uni nei confronti degli altri. Allontanamento che non è solo fisico; ciò che è scomparso è il senso di prossimità, inteso in senso emozionale, affettivo, comunicativo.
La roccia di Ventotene : storia di un manifesto antisovranista / Gianluca Passarelli
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Una roccia nel cuore del Mediterraneo. Da confine geografico e millenario luogo di confino politico per oppositori e dissidenti, Ventotene è divenuta simbolo di libertà, progresso, pace. In quei posti battuti dal vento incessante fu redatto nel 1941, durante l’ignominia dei regimi fascisti, il “Manifesto di Ventotene”, seme della futura Europa unita. Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi – con la collaborazione di Eugenio Colorni – scrissero un testo fondamentale che ha ispirato anche i padri costituenti della Repubblica italiana, alcuni dei quali furono prigionieri del fascismo sull’isola pontina. Ursula Hirschmann e Ada Rossi lo trasportarono sul «continente» e lo diffusero, rendendolo un riferimento per i molti resistenti al giogo nazifascista. Ventotene – «capitale morale d’Europa» – è oggi sinonimo di Unione europea, ma i tratti salienti di quel testo così visionario si riscontrano anche a Roma, nella Costituzione, oltre che a Bruxelles. Questo libro ripercorre le vicende, le idee, le storie di uomini e donne che guardarono oltre il confino e i confini e seppero immaginare una società giusta «per un’Europa libera e unita».
L'Africa non è così : cronache da un continente frainteso / Chiara Piaggio
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: L’Africa è un’idea oltre che un luogo. Una sagoma abitata da immagini, spesso distorte. Dall’alto sembra racchiusa in un disegno coerente, ma per vedere meglio occorre avvicinarsi, scoprirne la pluralità e guardare la contemporaneità: l’espansione caotica di una città, la spinta di una protesta, i dubbi degli scrittori, le ambiguità degli aiuti. I numeri colpiscono – 75% della popolazione sotto i 35 anni, crescita urbana del 3,5% – ma non raccontano tutto. È nei dettagli che qualcosa si incrina e ci si trova a fare i conti con il proprio sguardo. Perché parlare di Africa vuol dire addentrarsi in un universo di fraintendimenti, ereditato da secoli di discorsi che le hanno cucito addosso un copione: povertà, violenza, poi riscatto. Rappresentazioni che non sono solo cliché, ma nascondono, ancora, una logica gerarchica. In questo libro Chiara Piaggio, seguendo il filo di intense esperienze vissute in diversi Paesi dell’Africa Subsahariana, propone storie, riflessioni, fatti di cronaca di ieri e di oggi, in un tentativo corale di rimettere al centro la complessità di un continente immenso.
Genitori si cresce : progettare un mondo di persone unite e libere / Lorenzo Gasparrini
Torino : Einaudi, 2025
Super ET. Opera viva
Abstract: Sarebbe bello se ogni nuova vita fosse libera di essere se stessa, se i sogni dei bambini e delle bambine fossero puri. Invece no: i loro desideri sono influenzati dai condizionamenti che assorbono da quando nascono. Diventare genitori è un’opportunità per prendere coscienza degli automatismi con cui assecondiamo pregiudizi e stereotipi di genere che inquinano le nostre relazioni, per fornire agli uomini e alle donne di domani gli strumenti per riconoscerli, instillare in loro anticorpi e infondere il rispetto delle differenze e la cura delle libertà. La genitorialità è cambiata più velocemente dei genitori: il proliferare delle libertà, per i nostri figli e le nostre figlie, di definire la propria identità di genere ci impone l’urgenza, che è un’opportunità, di mettere a fuoco gli stereotipi in cui siamo immersi e che corriamo il forte rischio di continuare ad alimentare. I rapporti di potere che polarizzano e dividono maschilità e femminilità – forza contro sensibilità, virilità contro delicatezza, maschiaccio contro femminuccia – iniziano ad agire fin dalla nascita sui bambini e sulle bambine. Perché quei luoghi comuni che influenzano le nostre relazioni vincolano le scelte che facciamo come madri e come padri, il nostro linguaggio, i nostri gesti. Questo non è un manuale per diventare buoni genitori: nessun addestramento ci prepara davvero ad allevare un essere umano. Però è un percorso da fare insieme per svelare e smontare il retaggio di una società che coltiva squilibri e divisioni, per diventarne consapevoli e trasmettere consapevolezza. Per questo svelamento, nella cassetta degli attrezzi di Lorenzo Gasparrini, oltre alla sua esperienza di padre, ci sono le filosofie femministe: un enorme patrimonio per affrontare gerarchie, affettività, parità di ruoli e uno strumento prezioso per riconoscere i condizionamenti, battersi per il rispetto delle differenze e educare alle libertà gli uomini e le donne di domani.
I campi di Salò : internamento ebraico e Shoah in Italia / Carlo Spartaco Capogreco
[S.l.] : Einaudi, 2025
Abstract: Uno sguardo approfondito e necessario sulla persecuzione antiebraica di Salò e la geografia della Shoah in Italia. L’idea che sta alla base di questo libro è, anzitutto, quella di fornire al lettore – dopo un rapido richiamo alle vicende dell’antisemitismo fascista, dal 1938 – una mappatura territoriale complessiva, ancora mancante, dell’internamento ebraico attuato dalla Repubblica di Salò, dal 1° dicembre 1943, e delle sue connessioni con la deportazione dall’Italia, condotta dalle autorità di occupazione tedesche, nel quadro della «soluzione finale del problema ebraico». Capogreco affronta il contesto persecutorio antiebraico della R.S.I., determinato soprattutto (sul finire di quell’anno) dal passaggio di testimone dai tedeschi agli italiani nella gestione dei rastrellamenti nella Penisola. Con un’approfondita ricognizione storica, territoriale ed archivistica, egli mette a fuoco tutti i «campi provinciali», contestualizzandoli nella più ampia pagina dell’internamento civile fascista. Non tralascia, quindi, uno sguardo d’insieme agli anni 1940-45 e al composito intreccio tra siti geografici e funzioni politico-poliziesche, relativo all’internamento ebraico e alla Shoah; senza escludere i Lager nazisti che operarono in Italia.
Il fuoco nero : storia della banda neonazi Ludwig / Alessandra Coppola
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Due amici veronesi, Marco Furlan e Wolfgang Abel, vengono arrestati nel marzo 1984 mentre tentano di dar fuoco a una discoteca. Gli saranno attribuiti 10 dei 15 delitti rivendicati negli anni dalla sigla Ludwig. Con una scrittura straordinaria Alessandra Coppola, grazie a nuove testimonianze e allo studio della mole di documenti accumulati negli anni, scava sotto la superficie, ricostruendo l’ambiente in cui si sono formati i killer e risalendo all’estrema destra di Ordine Nuovo. Ma soprattutto si addentra nella loro rete di frequentazioni (e forse di complici), che conduce nel territorio inquietante e poco esplorato del neonazismo magico, tra i culti distorti importati da Oriente, l’odio per i “subumani” e la convinzione folle di purificare il mondo. Il racconto prende le mosse dalla più grave delle stragi che Ludwig si è attribuito, sei morti nel rogo del cinema Eros a Milano nel 1983, tra la vergogna e la distrazione un attentato incredibilmente rimosso dalla storia nera d’Italia.
L'ho uccisa perché l'amavo (falso!) / Loredana Lipperini, Michela Murgia
Roma ; Bari : GLF Laterza, 2025
Abstract: Anni di storie, veicolate da libri, film o melodrammi, ci hanno abituato a pensare che uccidere una donna che fugge, che si nega, è qualcosa che può essere tollerato. È chi uccide che va compreso, perché in preda a un raptus o troppo innamorato. Ma chiamare “gelosia” l’ansia del controllo perso e “amore” il rifiuto di accettare la libertà dell’altra persona è un’insopportabile manipolazione del significato delle parole. Un invito potente a riconsiderare il linguaggio con cui parliamo di femminicidio, e a non cedere alle narrazioni che tendono a giustificare o minimizzare la violenza di genere. Lo schema è sempre lo stesso: lei gli dice che vuole lasciarlo, o lo ha appena lasciato, ma accetta volentieri di rivederlo. E lui, quel lui che verrà descritto così mite e disperato, arriva all’appuntamento con un coltello o una pistola o una tanica di benzina, oppure con le mani sole. Nella testa un pensiero fisso: o mia o di nessun altro. Secondo l’Istat, in Italia più di cento donne vengono uccise ogni anno da uomini che spesso, come recita il titolo di questo saggio, dichiarano di amarle. Tutti episodi di violenza che nella maggior parte dei casi vengono poi commentati sui giornali, sui social, in tv. Solo che quando leggiamo la notizia di un femminicidio, ancora troppo spesso leggiamo la storia e la prospettiva di chi quel gesto l’ha compiuto, e quasi mai di chi l’ha subito. Di volta in volta si partecipa, con le parole che la raccontano, alla violenza contro le donne, parlando di delitto passionale, di gelosia, di raptus, oppure di depressione, e la vittima viene cancellata, come se non fosse al centro della vicenda e non avesse diritto – neppure da morta – al proprio punto di vista. Dunque bisogna imparare a parlare di femminicidio. Dobbiamo farlo tutti: perché siamo ormai, ognuno nel proprio ambito, comunicatori. Dobbiamo trovare le parole. Loredana Lipperini e Michela Murgia le hanno trovate e ce l’hanno donate con questo libro: sta a noi raccogliere il testimone.
Il fascismo e noi : un’interpretazione filosofica / Roberto Esposito
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Nel cuore del Novecento l’onda nera del nazifascismo ha rischiato di sommergere l’intera società europea. E non si è ancora del tutto ritirata. La lotta contro di essa resta incerta perché quei linguaggi, quelle immagini, quelle pulsioni c’interpellano direttamente. Riguardano non solo «loro», i fascisti, ma anche «noi». Soltanto riconoscendone l’inquietante latenza nella nostra esperienza, anziché illuderci di esorcizzarla con stanchi rituali, potremo sperare di smontare la sua macchina metafisica. Per quanto in forma aberrante, il fascismo ha sfidato la tradizione filosofica europea sul suo stesso terreno, rovesciando il significato dell’esistenza umana, della vita e della morte. Perciò, prima ancora che sul piano politico, è su di esso che gli va data una risposta. Sulla scorta di un confronto con alcuni dei massimi esponenti del pensiero, della psicoanalisi e della letteratura, da Bataille a Lévinas, da Freud a Schmitt, da Pasolini a Littell, questo libro propone un’interpretazione filosofica dell’evento storico più tragico dell’età contemporanea.
Mai fidarsi delle donne insonni / Annabel Abbs ; traduzione di Federica Aceto
Milano : Einaudi, 2025
Abstract: Sono anni che Annabel Abbs soffre d’insonnia: per lei però l’invincibile veglia è il punto di partenza di un viaggio straordinario. Dal Sussex al Polo Nord, dalla Manica a Singapore, Abbs lascia il suo letto per girare il mondo in compagnia delle parole e delle opere di artiste, scrittrici, filosofe e attiviste che nelle tenebre hanno trovato coraggio, ispirazione e indipendenza. “Mai fidarsi delle donne insonni” è un’irresistibile passeggiata al chiaro di luna che ci fa riscoprire la notte come momento di riflessione e libertà: non preparazione al giorno ma tempo dalle infinite possibilità. Di notte siamo persone diverse. Il battito cardiaco diminuisce, il metabolismo rallenta, i muscoli si rilassano, la temperatura corporea scende, produciamo ormoni specifici. E, di solito, dormiamo. A meno che non soffriamo d’insonnia, come Annabel Abbs, che sin da piccola è abituata a passare le notti in bianco. E che perciò quando nell’inverno del 2020 viene travolta da una serie di lutti improvvisi sa che l’insonnia a cui era abituata si aggraverà. È preparata a girarsi e rigirarsi nel letto. Spera solo che i farmaci l’aiutino a conquistare almeno qualche ora di sonno discontinuo. Invece tutto cambia, e Abbs si trova catapultata in un viaggio inatteso, che un tempo l’avrebbe terrorizzata: «un viaggio che non ho scelto: mi è capitato». All’improvviso, Abbs comincia ad aspettare con trepidazione la solitudine e il silenzio notturni che le consentono di stare sola con i propri pensieri, elaborare il lutto senza dissimulare il dolore. Dapprima prende in esame le teorie di neurologi, scienziati, progettisti illuminotecnici, ma presto capisce che non le basta. Così decide di alzarsi dal letto, uscire di casa, e incontrare di persona le creature delle tenebre: falene, pipistrelli, lucciole, pesci fluorescenti. Ma soprattutto artiste, scrittrici, attiviste; da Virginia Woolf a Georgia O’Keeffe, da Jean Rhys a Louise Bourgeois, e poi Mary Webb, Laura Cereta, Lee Krasner. «Tessitrici notturne», che nella notte hanno vissuto, creato, sperimentato. È l’inizio di un’avventurosa esplorazione in cui Abbs assapora l’eterna oscurità del Polo Nord, s’immerge nelle acque gelide del Canale della Manica, dorme all’addiaccio nelle foreste, osserva l’aurora boreale dal ponte di una nave, percorre in lungo e in largo i litorali del Sussex con un unico, fedele compagno: il Sé Notturno. Una controfigura chimicamente alterata, emotivamente potenziata, tutt’uno col proprio corpo e la propria mente. Un alter ego più fantasioso, più disobbediente, più rabbioso, più irrequieto. È proprio questo che Abbs consegna alle donne: un invito a indagare la faccia nascosta della luna, del buio, del sé. E agli uomini, un consiglio: «mai fidarsi delle donne insonni».
La conquista dell'infelicità : come siamo diventati classe disagiata / Raffaele Alberto Ventura
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Diventa quello che sei: ecco la promessa iscritta alle porte della modernità. Ma cosa succede quando nessuno riesce più a diventare se stesso? Il mondo per il quale siamo stati preparati non esiste più: ora è il tempo della delusione, delle promesse non mantenute. Della classe disagiata come destino dell’Occidente e della rivoluzione che la scuote. Questo libro è la guida per attraversare i nostri tempi difficili. E uscirne migliori? Adesso non esageriamo. Un decimo della popolazione mondiale consuma nove decimi delle risorse del pianeta: il problema è che quel decimo siamo noi. E allora come mai la conquista della felicità pare sempre più lontana? L’idea di un ascensore sociale, che doveva elevare ognuno sopra tutti gli altri, si è rivelata per ciò che è: un errore logico e un inganno ideologico. In una società in cui tutto è permesso ma nulla è possibile, dobbiamo imparare a convivere con la certezza che nessuno diventerà mai se stesso. Un decennio dopo aver sconvolto la sua generazione con un libro di culto, Raffaele Alberto Ventura torna a raccontare la «classe disagiata». Lo fa mostrandone le origini – nella letteratura, nella filosofia, nel cinema, da Amleto a Fantozzi – e indicandone l’orizzonte tutt’altro che roseo. Perché nel frattempo la situazione non è affatto migliorata, anzi, e classe disagiata lo siamo tutti (o quasi). La storia umana alterna fasi d’illusione e fasi di disillusione, che inevitabilmente sfociano in qualche rivoluzione, dalla quale le civiltà escono radicalmente trasformate, talvolta distrutte. Accantonate le aspirazioni, falliti i buoni propositi di resilienza e troppo irrigiditi dall’angoscia per farsi bastare una seduta di yoga, segmenti sempre più ampi della classe media occidentale vengono sedotti dal demone della rivolta. Ve li immaginate i disagiati che fanno la rivoluzione? Dovreste, perché è già iniziata.
Carta nera : scrivere in tempi bui / Teju Cole ; traduzione di Gioia Guerzoni
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Il nero come pienezza e non come assenza di colore; il nero come identità e appartenenza culturale; il nero come oscurità e incertezza politica: è tra questi diversi livelli interpretativi della realtà che si snodano i saggi della raccolta “Carta nera”. In misura maggiore o minore, ognuno di questi saggi richiede un nuovo modo di «vedere» ciò che abbiamo di fronte per comprenderne a fondo l'origine, l'evoluzione o l'involuzione: che si tratti della tormentata vicenda umana e pittorica di Caravaggio; della perenne polarità cromatica e culturale tra ciò che è bianco e ciò che non lo è; o della tenebra che avvolge l'umanità ogni volta che tocca i suoi livelli più bassi, Cole offre al lettore una mappa del pensiero e dell'emozione con cui orientarsi e ricollocarsi. Attingendo alla sua formazione e alle sue passioni - l'arte pittorica e la fotografia -, al suo impegno politico e alla sua storia personale, Teju Cole disegna così un originale percorso di esplorazione intorno al concetto di «nero» nelle sue più diverse accezioni, e ci invita non solo a riflettere su ciò che sappiamo o possiamo conoscere razionalmente, ma anche a «sentire» con ogni parte del corpo la complessa realtà che ci circonda. Di fronte alla legittima rabbia che traspare da queste pagine, Cole riconosce i limiti della letteratura come portatrice di cambiamento nella politica e tuttavia non rinuncia a esercitare forme di resistenza e rifiuto, raccontando il buio con lirismo e con la bellezza estetica della parola scritta.
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Quello tra Antonietta Pastore e il Giappone è un rapporto di lunghissima data, dal primo viaggio, nel 1974, fino a oggi. In queste pagine lievi eppure ricche di aneddoti istruttivi, con voce partecipe, ironica e generosa, Antonietta Pastore ripercorre la sua appassionante scoperta di un paese ignoto e lontano, conducendoci dentro le case dei giapponesi, oltre il gradino del “genkan” che segna la soglia dell’intimità domestica. È un Giappone inatteso, meno formale e ordinato di come lo immaginiamo di solito, in cui tradizione e modernità convivono in un equilibrio mobile e umanissimo. Conoscere veramente un posto, soprattutto quando si tratta di un paese per noi esotico e lontano come il Giappone, è il frutto di un processo lento, articolato, non sempre lineare. Questo ci dice Antonietta Pastore fin dai titoli delle tre parti in cui è diviso il libro – scoprire, comprendere, ritrovare –, che corrispondono a tre diversi momenti della sua vita: il primo viaggio in Giappone, per la luna di miele; i sedici anni trascorsi lì; e poi l’ultimo dei tanti viaggi compiuti per rivedere gli amici, nella primavera del 2024. In tutto, un arco temporale di mezzo secolo. Non sono molte le persone che possono vantare una conoscenza tanto approfondita del Giappone, eppure nel tracciare questo squisito affresco della vita quotidiana dei giapponesi, nel descrivere case, oggetti, usanze e spiegarne l’origine, Antonietta Pastore sceglie di raccontare la propria conoscenza nel suo farsi, mostrando scherzosa dubbi e inciampi, entusiasmi, gaffe e adattamenti. Siamo al suo fianco quando spia il comportamento del marito per capire se può scartare subito un regalo di nozze; arrossiamo con lei nello scoprire che non avrebbe dovuto svuotare la vasca dopo essersi fatta il bagno per prima; comprendiamo la sua scelta di portare il kimono solo in casa, come vestaglia, e di chiuderlo come le pare, in barba alle regole tradizionali. Il grande vantaggio di una frequentazione tanto lunga è la possibilità di vedere come cambia un paese e di capirlo, anziché coglierne solo un fotogramma, e quindi anche di individuare quello che, nonostante il passare del tempo, rimane uguale. Scopriamo per esempio che, sebbene ormai nella maggior parte delle case giapponesi di stanze con il pavimento in tatami ce ne sia solo una, perché la lavorazione della paglia è diventata troppo costosa, le persone continuano comunemente a misurare le stanze in tatami. Distratti da tablet e altri gadget tecnologici, i bambini giapponesi, come quelli di tutto il mondo occidentale, non hanno piú le buone maniere di una volta ma, richiamati all’ordine, sono in grado di inchinarsi in modo grazioso e sincero. Raccontandoci tutto questo con grande partecipazione, Antonietta Pastore ci offre un’immagine molto viva, toccante e attuale della società giapponese, e la rende al contempo più vicina e comprensibile.
Comunismo digitale : una proposta politica / Maurizio Ferraris
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: L’intera umanità produce dati, cioè valore potenziale, sul web. Però l’impero calante, gli Usa, garantisce la libertà, fosse pure quella di morire di fame, ma non ridistribuisce il valore, che rimane nelle mani di pochissimi. L’impero crescente, la Cina, lo ridistribuisce, ma – essendo uno Stato bolscevico di successo – limita la libertà. Per rimediare al declino americano, il presidente Trump vuole controllare le piattaforme, realizzando il capolavoro di una tirannide senza ridistribuzione. Esiste una quarta via? Certo, il comunismo digitale spiegato in questo libro. I tempi sono maturi, non aspettiamo che marciscano.
Il primo libro di diritto comparato / Sabrina Ragone e Guido Smorto ; traduzione di Francesco Peri
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Il volume offre al lettore una prima introduzione al diritto comparato. Ripercorre le definizioni, i concetti fondativi e il lessico essenziale che stanno alla base della disciplina. Ricostruisce i modi più utilizzati per ordinare i sistemi giuridici del mondo, raggruppandoli in famiglie o determinando in che misura le diverse tradizioni giuridiche influenzano i diritti locali. Analizza come un approccio comparatistico al diritto abbia dato un contributo determinante alla descrizione dell'evoluzione del diritto nel tempo e della sua diffusione nello spazio. Passa in rassegna le diverse metodologie impiegate per fare comparazione giuridica, dal funzionalismo alla svolta culturale ed ermeneutica fino agli studi critici, e spiega come questi differenti approcci alla comparazione influiscano sulla comprensione di analogie e differenze. Nella parte finale analizza gli usi pratici del diritto comparato, con particolare riguardo alla sua utilità nella redazione di testi costituzionali e normativi nazionali, di trattati e accordi internazionali e nella costruzione dell'argomentazione giudiziale.
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: La guerra può essere messa al bando dalla storia? E le sanzioni sono lo strumento giusto per farlo? Oppure rischiano di essere uno strumento peggiore del male che vogliono sradicare, finendo con il produrre ulteriori conflitti sempre più rabbiosi e cruenti? Ricostruendo l’uso delle sanzioni fatto dai blocchi della Prima guerra mondiale, fino allo scontro con il fascismo tra le due guerre, Nicholas Mulder utilizza un’ampia ricerca d’archivio per intrecciare storia politica, economica, giuridica e militare. Un libro importante e quanto mai attuale che getta una nuova luce sul perché le sanzioni siano oggi considerate una forma di guerra – e perché le loro conseguenze indesiderate siano così gravi.
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Immaginiamo milioni di persone afflitte dalla paura che la tecnologia stia subendo un’accelerazione incontrollata. Immaginiamo la disuguaglianza che dilaga e il mondo nelle mani di chi detiene ricchezza e dominio tecnologico. Sembra il mondo di oggi, ma è stato anche quello di ieri, quando all’alba della Rivoluzione industriale qualcuno ha pensato di ribellarsi contro le macchine e i loro padroni. Brian Merchant intreccia la storia della rivolta luddista con una lucida analisi del presente, mostrando come l’automazione abbia cambiato il mondo e stia plasmando il nostro futuro.
Nutrirsi : storia di un gesto umano / Jenny Linford ; traduzione di Valentina Palombi
Torino : Einaudi, 2025
Abstract: Una sontuosa storia illustrata del cibo e del nostro rapporto con la cucina, dall’antico Egitto ai moderni bistrot.