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Trovati 3 documenti.
Breve trattato sulle coincidenze / Domenico Dara
Milano : Feltrinelli, 2025
Abstract: È il 1969, l’uomo sta per sbarcare sulla Luna e a Girifalco, in provincia di Catanzaro, nulla sembra essere cambiato. Tra le vie del sonnacchioso paese si aggira il Postino, un uomo mite e solitario. Certo, non ha conosciuto le cuntintìzzi dell’amore, ma in cambio ha la capacità di imitare perfettamente le grafie degli altri, e così ha sviluppato il vizio di aprire le lettere dei suoi concittadini, copiarle, e infine imbustale di nuovo per recapitarle, mappando così una geografia intima delle minute vicende del paese. Un giorno, però, il Postino s’imbatte in una missiva anonima, chiusa da un sigillo di ceralacca, che ha tutta l’aria di nascondere una passione turbinosa e piena di mistero. In un giro di scambi epistolari sempre più intrigante, il Postino si troverà a lasciare la sua posizione di spettatore non visto delle vite altrui e ad assumere su di sé il ruolo di un moderno Mercurio, con l’unica missione di sottrarre all’oblio un amore incompiuto e sventare i piani truffaldini del sindaco. In questo esordio ispirato, Domenico Dara ci consegna un inno alla scrittura e alla sua capacità di alterare il corso dei nostri destini, piccoli o grandi che siano.
Milano : Feltrinelli, 2024
Abstract: Liberata Macrì ha un modo tutto suo di vivere: dattilografa a tempo perso, crede a quello che non si vede, convinta che sia l’invisibile la vera misura del mondo. E sogna a occhi aperti sulle pagine dei fotoromanzi che colleziona e custodisce con cura, soprattutto se il protagonista è Franco Gasparri, l’attore che ama con completa devozione. Incline alla solitudine, a eccezione dell’esuberante amica Giuditta, vede cambiare la propria esistenza quando conosce Luvio, il nuovo operaio dell’officina meccanica del padre. In un attimo, Liberata si sente proiettata dentro uno dei suoi fotoromanzi, eroina di una storia d’amore da sogno. Ma gli amori reali possono aspirare alla perfezione delle storie raccontate? E la magia dell’invisibile non rischia di sgretolarsi nell’impatto con la realtà del mondo? In anni di profondo cambiamento, segnati dalla violenza nelle piazze e dalla strategia del terrore – ma anche dalle conquiste che rendono le donne più autonome e consapevoli del proprio posto nel mondo –, Liberata vive una metamorfosi, proprio come quegli insetti collezionati dal padre che dimostrano, sempre e comunque, come per divenire adulti si debba sacrificare e perdere una parte di sé. Attorno a lei, sussurra e si muove il piccolo paese del Sud dove vive – una cartomante che legge i tarocchi, un forestiero che la segue nell’ombra, la madre impegnata con il sagrestano a organizzare la processione per la festa di Sant’Antonio – e dove ciascuno nasconde un segreto, più o meno oscuro. Domenico Dara evoca un mondo in cui le persone e le cose apparentemente più semplici racchiudono saggezze, sollevando il velo del quotidiano per farne sprigionare l’incanto. E in quell’incanto noi lettori avventurosamente, dolcemente, ci immergiamo. Alla fine, diventiamo sempre quello che siamo, a prescindere dalla terra in cui siamo stati abbandonati.
Milano : Feltrinelli, 2022
Abstract: Ci sono paesi in cui i libri sono nell'aria, le parole dei romanzi e delle poesie appartengono a tutti e i nomi dei nuovi nati suggeriscono sogni e promesse. Timpamara è un paese così da quando, tanti anni fa, vi si è installata la più antica cartiera della regione, a cui si è aggiunto poco dopo il maceratoio. E di Timpamara Astolfo Malinverno è il bibliotecario: oltre ai normali impegni del suo ruolo, di tanto in tanto passa dal macero per recuperare i libri che possono tornare in circolazione. Finché un giorno il messo comunale gli annuncia un nuovo impiego: il pomeriggio continuerà a occuparsi della biblioteca, ma la mattina sarà il guardiano del cimitero. Lettore dalla vivida immaginazione, Astolfo mescola le storie dei romanzi - per i quali inventa nuovi finali - con quelle dei compaesani, dei forestieri, dei lettori della biblioteca e dei visitatori del cimitero, dei vivi e degli estinti. A incuriosirlo è soprattutto una lapide senza nome e senza date: solo una fotografia, una donna dallo sguardo candido e franco, i capelli divisi in due bande liscissime e l'incarnato pallido. Per lui è da subito la sua Madame Bovary, la sua Emma. Attratto dal mistero racchiuso in quel volto, Astolfo si trova a seguire il filo che sembra dipanarsi dalla fotografia: tra i viottoli e le campagne di Timpamara, complice l'apparizione di una giovane sconosciuta nerovestita, prende forma a poco a poco una storia che mai Astolfo avrebbe saputo immaginare.