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Trovati 221 documenti.
Né vivi né morti : guerra e prigionia dell'Armir in Russia : 1942-1945 / Fidia Gambetti
Milano : Mursia, 2025
Abstract: «Leggevo il libro di Fidia Gambetti sulla campagna di Russia [...]. Vi sono tante scene di una grande potenza plastica: ho sempre in mente quei poveri piedi dei prigionieri italiani accarezzati come bambini dai loro proprietari per difenderli dal congelamento, la difesa del proprio corpo sacrosanto.» Cesare Zavattini, Diario La guerra è terminata da poco più di tre anni quando viene pubblicata la prima edizione di questo libro di Fidia Gambetti sulla tragedia dell’Armir. Lucida testimonianza di un giornalista, di un poeta, di uno scrittore già noto negli anni Trenta, sulla sua personale esperienza sul fronte russo e sulla prigionia nei lager sovietici della Siberia e della Mordovia. Nelle sue pagine la violenza e il calore della denuncia e della polemica non offuscano mai l’obiettività del giudizio e il vigore della narrazione. Ottant’anni dopo il disastro, la dura condanna della guerra e dei suoi orrori, la denuncia contro il fascismo e l’insipienza criminosa dei suoi capi conserva tutta la sua tremenda e attuale validità.
Firenze : Passigli, 2024
Abstract: Stampato nel 1921 presso una tipografia di Prato, città natale di Malaparte, "Viva Caporetto!" è un’opera unica nel suo genere: per la prima volta, infatti, veniva offerta un’inedita, ma anche per certi aspetti premonitrice, chiave di lettura, secondo la quale la responsabilità della rotta dell’esercito italiano – travolto nell’ottobre 1917 dalle truppe austro-tedesche – era da attribuire all’incompetenza e all’errata strategia del Comando Supremo, non ai soldati, che avevano conosciuto gli orrori della trincea ed erano stati ingiustamente accusati di viltà dal generale Cadorna. L’edizione venne immediatamente sequestrata con l’accusa di antimilitarismo, antinazionalismo e disfattismo, e una sorte analoga ebbero la ristampa dello stesso anno – nonostante Malaparte ne avesse cambiato il titolo con un altro meno provocatorio, poi mantenuto, "La rivolta dei santi maledetti" – e la nuova edizione ampliata del 1923, su cui si basa anche il presente volume. Al di là del fatto che è stata senza dubbio concepita come opera di intento polemico più che storico, "Viva Caporetto!" resta anche, come scrive Francesco Perfetti nella prefazione, «una testimonianza di prima mano sulla Grande Guerra», e tale da aver «contribuito a far capire l’entità dell’ignoranza, dell’indifferenza e della rassegnazione della fanteria, in gran parte composta di contadini, nei confronti delle ragioni politiche e ideali della guerra». Una guerra che fu poi vinta, e proprio grazie agli enormi sacrifici di quei poveri fanti, “maledetti” dal nemico e dai generali, ma “santi” per aver salvato la patria, anche rivoltandosi contro una strategia che era costata centinaia di migliaia di morti.
[S.l.] : Archivio storia, 2022
Abstract: Questo volume raccoglie, integrandole con note esplicative, commenti e schede di approfondimento, le memorie militari di Domenico Rossotto, ufficiale effettivo durante la guerra '13-18. Con il grado di tenente colonello ha comandato il gruppo "Conegliano" del 3° Artiglieria Alpina "Julia" durante la campagna di Albania, Grecia e sul fronte russo, guidando i superstiti del Gruppo facente parte della colonna Rossotto nella ritirata del Don. Con lo pseudonimo di Colonello Verdotti è uno dei protagonisti del libro "Centomila gavette di ghiaccio" di Giulio Bedeschi.
Trincee : confidenze di un fante / Carlo Salsa ; prefazione di Luigi Santucci
Milano : BUR Rizzoli, 2022
Abstract: Nel novembre del 1915 Carlo Salsa – allora ventiduenne – venne inviato come ufficiale di complemento sul fronte del Carso, dove trascorse quindici mesi tra gli scontri e gli orrori della Prima guerra mondiale. Basato sull’esperienza personale vissuta dall’autore e narrato in forma di diario, "Trincee" racconta la tragica vita dei soldati al fronte, i pensieri, le fatiche, le paure e le reazioni a ordini che mettevano a repentaglio la loro vita in ogni momento. Uscito per la prima volta nel 1924, il volume venne censurato dal fascismo perché male si accordava con la retorica del regime fondata sul nazionalismo e sul mito della vittoria mutilata. Ripubblicato dopo la Seconda guerra mondiale, "Trincee" si impose immediatamente all’attenzione del pubblico per la qualità della scrittura, la forza della testimonianza e l’accorata denuncia dell’orrore della guerra, al punto da essere considerato ancora oggi tra le grandi opere della letteratura italiana che trattano il tema del primo conflitto mondiale.
Lucca : Tra le righe libri, 2017
Abstract: Un alpino artigliere della Cuneense e un fante guastatore della Cosseria sono protagonisti con altri duecentomila italiani della Campagna di Russia. Fanno parte dell'ARMIR che si attesterà sul Don dopo una estenuante avanzata lungo le steppe sovietiche. Nell'inverno tra il 1941 e il 1942 avviene l'attacco dei Russi che infrange le difese dell'Asse. Nei diari dei due giovani soldati i giorni della ritirata, la fuga, la cattura e la prigionia. Tra fame, tormenti, compagni congelati e abbandonati lungo le piste innevate, per il fante Giovanni Grandi alla fine c'è la fuga e la via di salvezza, mentre l'alpino Elio Carli cade prigioniero. Dopo la marcia del Davai per lui e i compagni si aprono le porte dei campi di concentramento. Qui il tifo che uccide centinaia di compagni, la fame che costringe gli internati a mangiare i topi, la paura, saranno le dure prove da superare prima di tornare a casa. Due diari che ancora una volta diventano manifesti contro le guerre.
Milano : Longanesi, 2015
Abstract: È una soleggiata mattina di primavera del 1977 quando il carabiniere paracadutista che tutti chiamano il Cigno, 26 anni, viene convocato nell'ufficio del suo colonnello. Qualcosa di molto importante sta per succedere, qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Il colonnello comunica a lui e ad altri quattro compagni che entreranno a far parte di un nuovo reparto di élite, il Gruppo di intervento speciale dell'Arma dei Carabinieri. Un reparto, più conosciuto con l'acronimo GIS, circondato allora come oggi dalla più assoluta segretezza. A quasi trent'anni da quel momento indimenticabile e dopo innumerevoli missioni, nel 2004 il Cigno (nel frattempo ribattezzato dai suoi uomini Comandante Alfa) è di stanza in Iraq, dove ripercorre con la memoria i momenti cruciali della sua lunga carriera: l'intervento nel carcere di Trani, dove i detenuti in rivolta tenevano in ostaggio dieci agenti della polizia carceraria; la liberazione della piccola Patrizia Tacchella, rapita nel 1990 a soli 8 anni; l'attentato contro le forze italiane a Nassiriya nel 2003, dove persero la vita alcuni fra i suoi più cari amici e colleghi. Nel suo avvincente viaggio fra i ricordi, il Comandante Alfa non si limita a raccontare nei dettagli le tattiche di intervento, la preparazione militare e gli strenui allenamenti, ma lascia spazio anche all'uomo che si nasconde dietro il mefisto: il marito costretto a passare feste e ricorrenze lontano dalla moglie...
Roma : L'Espresso, 2015
Roma : L'Espresso, 2015
Roma : L'Espresso, 2015
Roma : L'Espresso, 2015
Bassano del Grappa : Itinera, 2014
Abstract: Grazie agli avvincenti ricordi di un alpino del Battaglione Bassano e al ricco ed inedito apparato fotografico dell'Archivio Storico Dal Molin, il libro ci catapulta direttamente dagli aspri combattimenti del deserto libico, durante le guerre d'Africa, sino ai terribili campi di battaglia della Grande Guerra. Un magnifico affresco sull'epopea degli alpini e le loro imprese in Libia, sulla Piana di Vezzena, sul Cukla e sull'Altopiano dei Sette Comuni.
Alpini in Afghanistan : diario dell'ultima missione della Taurinense nel paese degli aquiloni
Sant'Ambrogio di Torino : Susalibri, 2013
I figli dei Monti Pallidi : vita di guerra di un irredento trentino / Tullio Minghetti
Venezia : Associazione storica Cimeetrincee, 2012
Eroi silenziosi / Angelo Jannone ; presentazione di Luigi Federici
Roma : Datanews, 2012
Abstract: Sette racconti autobiografici di un ufficiale dei Carabinieri che incrociano tra i più importanti avvenimenti di cronaca degli ultimi trent'anni. Dalle indagini per la cattura di Riina, a stretto contatto con il giudice Giovanni Falcone a fine anni Ottanta, all'inchiesta sui Serenissimi di Piazza San Marco, del 1997, da comandante di Provincia ad infiltrato nei Narcos, l'essenza non cambia. Si resta carabinieri sino in fondo. Sette storie che, senza discostarsi per nulla dalla realtà, raccontano le emozioni, i sentimenti e le difficoltà delle indagini e della vita quotidiana dei carabinieri e, spesso delle loro famiglie. Un libro scritto da chi in quei giorni era in prima fila, da chi ha vissuto a stretto contatto con simili realtà e ha voluto raccontarle per ciò che sono. Prefazione di Luigi Federici.
Bergamo : Associazione nazionale Alpini, Sezione di Bergamo, [2012]
La patria chiamò / Luca Barisonzi ; a cura di Paola Chiesa
Milano : Mursia, 2011
Abstract: Il giovane caporale maggiore Luca Barisonzi ha ventun anni e non ha dubbi: risponde di sì alla chiamata del suo Paese, che risuona urgente ogni volta che sente intonare l'Inno di Mameli. La missione è un passaggio obbligato per chi, come lui, ha scelto la divisa. Per questo, nel settembre del 2010, è partito per l'Afghanistan, destinazione Bala Murghab, sulla Ring Road. Luca Barisonzi è stato ferito gravemente il 18 gennaio 2011, durante un attentato in cui morì il commilitone sardo Luca Sanna, e da allora è stato ricoverato prima al Reparto Unità Spinale dell'Ospedale Niguarda di Milano e poi in un centro di riabilitazione in Svizzera. Nella sua vibrante testimonianza racconta i ricordi, i sogni e le speranze di un giovane soldato dei nostri tempi, dall'arruolamento volontario alla partenza per l'Afghanistan: gli aiuti umanitari, l'incontro con il popolo afghano e con i suoi bambini, i rapporti con i compagni e la vita quotidiana alla base, fino al tragico epilogo di una missione che per lui non si è ancora conclusa e che continua in ospedale, sulla sedia a rotelle, per riavere una vita il più possibile vicina alla normalità. La sua è la storia di un ragazzo come tanti, di un alpino come pochi, che insegna cosa significhino davvero oggi parole come coraggio, fratellanza, onore, spirito di servizio.
5. ed.
Castelnuovo Scrivia : Fadia, 2011
Milano : Mondadori, 2011
Abstract: Il percorso professionale di Mario Mori ha attraversato da vicino le più drammatiche e oscure stagioni della nostra Storia recente. Pupillo del generale Dalla Chiesa, nominato comandante della Sezione anticrimine di Roma il 16 marzo 1978, giorno del sequestro Moro, è stato, negli anni seguenti, uno dei massimi protagonisti della lotta al terrorismo. Dalla metà degli anni '80 è a Palermo a combattere la mafia fino a entrare nel 1990 nel Ros, l'organismo centrale dedicato alla criminalità organizzata e al terrorismo, (di cui diventerà direttore nel 1998). Oltre ad altri arresti di spicco, contribuisce alla cattura di Totò Riina. Uscito dall'Arma, andrà a dirigere il Sisde, coordinando le indagini sul terrorismo dopo l'11 settembre. (Processato e assolto per presunto favoreggiamento con Cosa Nostra, oggi è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa). In questa eccezionale autobiografia professionale, scritta con Giovanni Fasanella, racconta per la prima volta la sua verità su quasi un quarantennio di storia italiana, dal caso Peci, al sequesto D'Urso, dalle stragi di Stato alla cattura del capo dei capi Riina. Una vera e propria immersione nelle pagine più misteriose di quel periodo e la testimonianza di quanto importante, nonostante tutto, sia stata la funzione delle Istituzioni per allontanare pericolose derive.
[S.l.] : Toroselle, stampa 2011
Il ponte di Klisura : i carristi italiani in Albania, 1940-1941 / Rinaldo Panetta
Milano : Mursia, stampa 2010
Abstract: Rinaldo Panetta, comandante di un reparto delle forze corazzate in Albania nel 1940-41, narra le drammatiche esperienze dei carristi italiani costretti ad affrontare le artiglierie avversarie che li aspettavano dovunque con i pezzi puntati. Nel settore di Klisura si verificano violenti combattimenti sotto un diluvio di cannonate, l'arrampicata degli M. 13/40 tra centinaia di cadaveri su quota 731 e l'avvampare dei carri incendiati sul Prrhoni That in un'imboscata mortale.