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Trovati 18 documenti.
Memorie del sottosuolo / Fëdor Dostoevskij ; traduzione di Ettore Lo Gatto
Macerata : Quodlibet, 2025
Compagnia Extra ; 125
Abstract: "Memorie del sottosuolo" esce nel 1864 sulla rivista «??ó??» (Epoca), e precede i grandi e famosi romanzi. È uno dei racconti più tremendi, dolorosi, contagiosi e ammirevoli che mai siano stati scritti; e che va riletto ogni qualche anno per tornare a patire assieme al protagonista e goderne. Con spunti anche di angosciante comicità come ad esempio la figura indimenticabile del servo Apollon, uno dei tanti meravigliosi servi che compaiono solo nella letteratura russa dell’Ottocento, e impersonano il tormento dei loro miserabili padroni. Il protagonista narrante è l’uomo che teme di essere un nulla, che da tutto è ferito, uomo orrendo, chiuso nel cerchio dell’egoismo, con la disgrazia della consapevolezza che lui ritiene superiore intelligenza. La prima parte (Il sottosuolo) sono le sue riflessioni, e la si può anche leggere dopo, anzi lo consiglio, di incominciare dalla seconda (A proposito della neve umida) che è questo stesso uomo in azione, cioè in mezzo agli altri, che lo guardano e lo considerano con disgusto, a suo parere, in ufficio, per strada, al terribile pranzo tra amici, dove però non è invitato, non lo vorrebbero, e nella sala del ristorante cammina avanti e indietro come un fastidioso corpo estraneo, e il lettore soffre e si vergogna assieme a lui che sprofonda sempre più in un irrimediabile disagio, che si protrae come un incubo ridicolo e perfino stupefacente. E poi c’è Liza, la giovanissima e disarmata prostituta, che potrebbe aprirgli una via di salvezza; e invece alla sua volontaria e ricercata abiezione non c’è fine. Non lo legga chi è di debole costituzione.
I demoni : romanzo in tre parti / Fëdor Dostoevskij ; traduzione di Emanuela Guercetti
Torino : Einaudi, 2024
Abstract: Uscito a puntate sulla rivista «Russkij Vestnik» («Il messaggero russo») tra il gennaio 1871 e il dicembre 1872, "I demòni" nasce come immediata reazione a un fatto di cronaca, il cosiddetto «caso Necaev». Il 21 novembre 1869, a Mosca, i membri di una cellula terroristica della Narodnaja Rasprava (Giustizia sommaria del popolo), guidati da Sergej Necaev, avevano assassinato il loro compagno Ivan Ivanov, colpevole di insubordinazione e sospettato (a torto) di tradimento. Fëdor Dostoevskij, in esilio volontario a Dresda, apprende la notizia dai giornali russi e subito decide di accantonare i progetti letterari più o meno grandiosi che gli affollano la mente, per scrivere un romanzo-pamphlet ispirato proprio a quella vicenda sanguinosa. Intende mettervi in caricatura la nuova generazione dei nichilisti, fanatici e brutali, ma anche denunciare il loro legame con gli irresponsabili «padri», i «liberali idealisti», gli occidentalisti e i socialisti degli anni Quaranta per cui lui stesso aveva simpatizzato, prima dell'arresto e dei lavori forzati. «Sto scrivendo una cosa tendenziosa», scrive all'amico A. Majkov il 25 marzo 1870, «ho voglia di essere sferzante. I nichilisti e gli occidentalisti strilleranno che sono un retrogrado! E vadano al diavolo, dirò la mia, fino all'ultima parola». Ma la composizione dell'opera è tormentosa e procede tra difficoltà con l'editore e ripensamenti. Dostoevskij inventa un narratore (il «cronista») che partecipa marginalmente all'azione, la trasporta in una sonnolenta città di provincia, inserisce un complesso intrigo amoroso e una folla di nuovi personaggi, alcuni buffoneschi, altri luminosi, per ciascuno dei quali elabora un linguaggio, uno stile particolare. Cosí col tempo il libello satirico diventa potente, profetico romanzo di idee, nera tragedia. E soprattutto grandiosa riflessione sul problema che sempre tormenta l'autore, quello della ricerca di Dio e del Male. Nei demòni-nichilisti che seminano caos e violenza, il Male assume tante forme ma resta uno scandaloso mistero, poco scalfito dalle spiegazioni che Dostoevskij esplicita o suggerisce: la malattia, le ferite dell'infanzia, vizi come la superbia, la lussuria, l'accidia e la viltà, lo sradicamento dalla terra e dalla fede del popolo, «l'idea» che «divora» e toglie umanità e compassione, fino a imporre «il dovere di uccidere». È questo stesso mistero del Male che rende indimenticabili e inquietanti la figura e la sorte del demonio-principe Stavrogin, il personaggio attorno a cui tutto ruota, il più ambiguo e fascinoso, il più tragico e forse il più amato dal suo autore.
[S.l.] : Theoria, 2023
Abstract: In "Delitto e castigo" Dostoevskij sviluppa il problema della duplicità umana, che affonda le sue radici nella tormentosa coesistenza di una doppia natura, bestiale e angelica, ad un tempo negatrice e affermatrice di Dio. Raskolnikov, il protagonista, è un giovane intellettuale che a causa della sua povertà, si risolve a progettare e realizzare l'omicidio di una vecchia usuraia. Alla sua redenzione contribuisce l'amore della dolce Sonia, simbolo della purezza dell'anima.
Memorie del sottosuolo / Fedor Dostoevskij ; traduzione di Paolo Nori
Milano : Garzanti, 2022
Abstract: «Tu sai cos'è un cambio di tonalità musicale», scrive Dostoevskij al fratello Michail il 14 aprile del 1864, «ecco, qui è la stessa cosa. Nel primo capitolo sembra che non ci siano altro che delle chiacchiere, poi, d'un tratto, queste chiacchiere si trasformano in un'improvvisa catastrofe.» La catastrofe cui Dostoevskij si riferisce è quella del protagonista diMemorie del sottosuolo: un uomo senza nome e senza qualità, «né cattivo, né buono, né disonesto, né onesto, né un eroe, né un insetto». Un uomo frustrato e orribilmente infelice, pieno di rancore e risentimento nei confronti di un mondo ai suoi occhi spregevole, che pur consapevole di cosa sia il bene sprofonda sempre più in uno stato di fredda, velenosa cattiveria, tra desideri insoddisfatti e propositi di vendetta. In queste pagine, in cui il soliloquio si alterna a sconnessi ricordi di episodi della sua vita, si abbandona a una tormentata confessione mettendo a nudo impietosamente la propria anima. Senza alcun timore di affondare il coltello nella piaga, ma anzi ricavando dalle umiliazioni, dalla degradazione e dalla sofferenza un morboso piacere, rinuncia a ogni difesa e ci restituisce, come in uno specchio, il riflesso di ciascuno di noi, prigionieri come il protagonista delle nostre contraddizioni e condannati a convivere con gli orrori del nostro privato sottosuolo
Delitto e castigo ; in appendice Diario di Raskòl'nikov / Fëdor Dostoevskij ; a cura di Serena Prina
Ed. rinnovata
Milano : Mondadori, 2021
Abstract: Spinto da considerazioni teoriche, oltre che dalla miseria, Rodiòn Romànovic Raskòl'nikov, ex studente, massacra a colpi di scure un'anziana usuraia e la sorella di lei: un delitto orribile che lo condanna al rimorso e alla nevrosi, ma che è anche l'inizio di un percorso di perdizione e redenzione nel quale è centrale l'amore per la dolce Sonja. Questa la vicenda di "Delitto e castigo", un romanzo nel quale confluiscono le grandi questioni che agitavano la Russia di metà Ottocento e tormentavano l'animo di Dostoevskij: problemi sociali (la fame, l'alcolismo, la prostituzione, l'usura, l'inurbamento), così come grandi temi etici (il bene e il male, l'autorità e la giustizia, la libertà, il potere dell'uomo sull'uomo...). Tutti questi argomenti si intrecciano, tra le pagine di "Delitto e castigo", su un piano onirico e malato. Una dimensione visionaria, popolata di fantasmi, che è ben rappresentata anche nel cosiddetto "Diario di Raskòl'nikov", qui aggiunto in appendice: alcune pagine della tormentata prima stesura del romanzo, in cui il protagonista rievoca in prima persona il momento del delitto.
Memorie del sottosuolo / Fedor Dostoevskij ; introduzione e traduzione di Serena Prina
Vicenza : Neri Pozza, 2021
Biblioteca
Abstract: «Sono un uomo malato... Sono un uomo cattivo». Così comincia quest'opera che, come scrive Serena Prina nella postfazione a questa nuova edizione, annuncia «uno dei libri più sconvolgenti della letteratura mondiale, destinato a segnare indelebilmente l'intero processo della scrittura occidentale». Un incipit che, nei tre puntini che separano le due frasi, in quello «iato iniziale tra malattia e malvagità, tra richiesta di comprensione e brusco respingimento», mostra subito l'oggetto delle sue pagine: la vita interiore di una nuova specie d'uomo, l'uomo del sottosuolo, l'«antieroe» della modernità in cui si dissolve ogni appartenenza e identità. Dostoevskij pubblicò le "Memorie dal sottosuolo" nel 1864. È molto probabile, però, che il progetto dell'opera sia nato prima, negli anni in cui, tornato dai lavori forzati e dal confino, lo scrittore russo decise di andare a vedere con i propri occhi quell'Occidente di cui tutti parlavano. Quarantenne «malato», appunto, incattivito dalla prigionia, convinto che l'umanità avesse ormai smarrito il proprio cammino, Dostoevskij viaggiatore non è lontano dall'uomo senza nome protagonista delle pagine delle "Memorie dal sottosuolo". La radice autobiografica dell'opera, però, non ne spiega certo l'universalità. L'apparizione di questo libro segna, infatti, una data fondamentale nella letteratura occidentale non soltanto perché descrive un individuo che, irrimediabilmente separato dalla società, da un mondo che non riconosce più come suo, trova riparo nella propria interiorità. «Il personaggio dell'antieroe nel quale è privilegiata non già la vita sociale ma la vita interiore» (Alberto Moravia) non è, insomma, il solo tratto fondamentale di quest'opera. Il suo cuore vero sta nel fatto che il suo protagonista, l'uomo del sottosuolo, l'«antieroe» della modernità, appare come un individuo che non può trovare in realtà alcun riparo nella propria interiorità, poiché è indelebilmente separato anche da sé stesso. In «una sorta di danza» delle parole, come scrive Serena Prina, del loro rincorrersi e delle loro contorsioni, l'uomo del sottosuolo rovescia su di sé tutte le contraddizioni possibili, sino al punto da sottoporsi a quella continua, spietata interrogazione del Sé che caratterizzerà poi le pagine migliori della letteratura del secolo successivo.
I demoni / Fedor Dostoevskij ; traduzione di Mirco Gallenzi ; introduzione di Remo Cantoni
Milano : Mondadori, 2021
Abstract: Ideale continuazione di Delitto e castigo, di cui approfondisce in senso sociale e politico l'indagine etico-religiosa sul tema della libertà, I demoni costituisce - senza tuttavia rinunciare alle ragioni dell'arte - l'opera più polemica di Dostoevskij. La filosofia del tutto è permesso di Raskòl'nikov diviene qui la teoria rivoluzionaria secondo cui l'azione politica è al di sopra del bene e del male. Attraverso i protagonisti del romanzo, Dostoevskij accoglie l'intera tempesta di dubbi, negazioni, critiche che investe l'uomo moderno. Ma sa anche di possedere i valori per uscire dalla crisi. Tutta la sua opera è infatti un drammatico dialogo tra negatività e positività. Un dialogo che è l'essenza dell'uomo.
Memorie del sottosuolo / Fedor Dostoevskij ; introduzione e traduzione di Sarah Tardino
[S.l.] : Rusconi, 2020
Abstract: Il romanzo Memorie del sottosuolo esce a puntate nel 1865 sulla rivista "Epoca", in un momento cruciale della vita personale e lavorativa dello scrittore. Questo romanzo si divide in due parti: nella prima si trova il vero e proprio monologo filosofico contro il positivismo e il romanticismo; la seconda parte, invece, tratta la rievocazione memoriale della storia accaduta al protagonista che l'autore usa per dare credito alla malvagità nell'animo degli uomini. Il protagonista delle Memorie, che ha tratti autobiografici di Dostoevskij, è un uomo timido, senza risorse e che viene respinto nel sottosuolo dalla brutalità della vita sociale. Per questo motivo il protagonista cerca di sfogarsi contro qualcuno che si trova più in basso di lui e decide di tormentare Liza, una misera prostituta alle prime armi, che incontra in una gelida sera di neve.
Milano : Rusconi libri, 2020
Abstract: In "Delitto e castigo" Dostoevskij sviluppa il problema della duplicità umana, che affonda le sue radici nella tormentosa coesistenza di una doppia natura, bestiale e angelica, ad un tempo negatrice e affermatrice di Dio. Raskolnikov, il protagonista, è un giovane intellettuale che a causa della sua povertà, si risolve a progettare e realizzare l'omicidio di una vecchia usuraia. Alla sua redenzione contribuisce l'amore della dolce Sonia, simbolo della purezza dell'anima.
Delitto e castigo / Osamu Tezuka
Milano : J-pop, [2018?]
Abstract: Osamu Tezuka accetta e vince la difficile sfida di adattare a fumetti un immortale capolavoro della letteratura, ponendosi sullo stesso piano di un gigante quale Fëdor Dostoevskij. Con il suo occhio cinematografico rende al meglio le malefatte di Raskòl'nikov: il tormento e la paranoia del protagonista sono un crescendo reso magistralmente da un autore che non ha mai fatto segreto del proprio amore per la letteratura. Il segno sintetico e leggibile rende l'opera quasi una fiaba disneyana, senza lieto fine.
Milano : Mondadori, 2018
Abstract: A quarant'anni Fedor Dostoevskij è uscito da poco da una serie di vicende drammatiche (la militanza socialista, la condanna a morte commutata all'ultimo momento, la deportazione siberiana) e, pur praticando un'intensa attività giornalistica, sta ancora cercando la sua strada. "Memorie dal sottosuolo" (1864) è il libro che annuncia i capolavori della maturità. Con i suoi tratti autobiografici, il protagonista delle memorie è un uomo timido, senza risorse e protezioni, che la brutalità della vita sociale respinge nel sottosuolo, e a cui non resta che cercare uno sfogo provvisorio tormentando chi sta ancora più in basso di lui: Liza, misera prostituta alle prime armi, incontrata in una sera di neve bagnata
16. ed.
Milano : Garzanti, 2017
Abstract: Il romanzo è così straordinariamente intessuto di riflessione politica, ideologica e psico-sociologica che non si lascia afferrare pienamente nella sua complessità a una prima lettura. Ne occorrono molte. Ma fin dall'inizio, anche al lettore meno avvertito, s'imprime con stupefacente verità umana il dramma dell'unico vero protagonista: Nicolai Stavroghin. Un enorme concentrato di energia fisica e intellettuale senza direzione, di potenzialità immensa destinata, priva com'è di ogni autentico fine, alla corruzione e alla dannazione di tutto ciò che con essa viene a contatto. Destinata, infine, all'autodistruzione nel più assoluto vuoto di senso. Il vero Demone del romanzo non è lo spietato e cinico terrorista nichilista, ma la "pazzia morale" del protagonista, che fomenta tutto il male possibile per una sorta di celia accidiosa, senza godimento, senza partecipazione, senza rimorso, senza nostalgia del bene irrimediabilmente distrutto.
I demoni / Fedor M. Dostoevskij ; introduzione di Fausto Malcovati
Ed. integrale
Roma : Newton Compton, 2016
Abstract: Da un fatto di cronaca avvenuto in Russia alla fine del 1869, l'uccisione dello studente Ivanov, nacque l'idea di questo romanzo, che Dostoevskij concepì in un momento particolarmente cupo della sua esistenza. Egli individuava nella nuova società colta, abbagliata dal liberalismo e dalle nascenti teorie positivistiche, la rovina della Russia, caduta in un deprecabile stato di miseria morale. La sua rabbia è diretta verso quei giovani rivoluzionari - i "demoni" del titolo - che intorno al 1870 cercavano di scalzare dal potere i liberali della vecchia generazione, incapaci di rispondere fattivamente alle provocazioni e all'ostilità politica dei cinici e presuntuosi nichilisti. A sconvolgere maggiormente Dostoevskij è l'assenza della fede e degli affetti nei riguardi degli esseri umani, che rende ai suoi occhi del tutto gratuita e immotivata ogni loro pretesa ideologica. Al di là dell'effettivo svolgimento dei fatti, ciò che interessa realmente all'autore è esprimere il suo disagio e le sue convinzioni politiche, attraverso un'articolata costruzione narrativa che sfocia nella definitiva sconfitta dei "demoni" e nella riaffermazione della fede evangelica. Introduzione di Fausto Malcovati.
I demoni / Fedor Dostoevskij ; a cura di Gianlorenzo Pacini
4. ed.
Milano : Feltrinelli, 2016
Abstract: "Ma chi sono questi uomini, chi sono i 'demoni'? I demoni sono anzitutto 'uomini d'idea', come li definisce Bachtìn, cioè uomini posseduti, tormentati, divorati da un'idea, cioè da una concezione onnicomprensiva, onniesplicativa e onnirisolutiva della realtà, uomini che si credono in possesso della 'Verità', ma ognuno dei quali si è costruito una sua Verità' in una forma aberrante, distruttiva, catastrofica. In questi uomini - secondo Dostoevskij - si ritrova una caratteristica specifica ed esclusiva dello spirito russo: il russo è divorato da un'inesausta sete di verità ed è in grado di dedicarsi appassionatamente, fanaticamente al perseguimento dell'ideale da lui concepito, fino ad arrivare a ogni eccesso e a ogni estremo, compreso il sacrificio totale di sé." (Gianlorenzo Pacini)
Milano : Mondadori, 2016
Abstract: Le torbide trame delittuose del misterioso Stavrogin, cinico organizzatore di attentati in un romanzo imperniato su un famoso caso di sangue e sulla problematica politica del nichilismo. Un'opera pervasa di profonde suggestioni in cui Dostoevskij precorre temi della psicoanalisi.
Edizione integrale
Roma : Newton Compton, 2014
Abstract: Il giovane Raskòlnikov, abbandonati gli studi, decide di uccidere una vecchia usuraia per dimostrare a sé stesso di essere un uomo "eccezionale", al di là del bene e del male. Rimasto travolto dal proprio atto e tormentato dalla coscienza del fallimento, si consegna spontaneamente alla giustizia, cedendo a quella stessa norma che credeva di poter travalicare. Colpa, condanna ed espiazione: questi i capisaldi di "Delitto e castigo", capolavoro della letteratura ottocentesca, romanzo "poliziesco" concepito da Dostoevskij per "scavare a fondo tutti i problemi" dell'animo umano.
13. ed
Torino : Einaudi, 2014
Abstract: A quarant'anni Fedor Dostoevskij è uscito da poco da una serie di vicende drammatiche (la militanza socialista, la condanna a morte commutata all'ultimo momento, la deportazione siberiana) e, pur praticando un'intensa attività giornalistica, sta ancora cercando la sua strada. "Memorie dal sottosuolo" (1864) è il libro che annuncia i capolavori della maturità. Con i suoi tratti autobiografici, il protagonista delle memorie è un uomo timido, senza risorse e protezioni, che la brutalità della vita sociale respinge nel sottosuolo, e a cui non resta che cercare uno sfogo provvisorio tormentando chi sta ancora più in basso di lui: Liza, misera prostituta alle prime armi, incontrata in una sera di neve bagnata.
Crime and punishment / Fyodor Dostoyevsky
London : Penguin books, 1997
Abstract: A man must endure relentless physical and mental punishments as retribution for his act of murder