Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici ai fini del corretto funzionamento delle pagine. Per maggiori informazioni clicca qui.
Trovati 6451 documenti.
Un inferno di scuola : diario dei miei momenti migliori e peggiori / Alberto Tozzi
Milano : Mondadori, 2025
Abstract: Ti è mai capitato di odiare profondamente la scuola? Ti è mai venuta quella irresistibile voglia di aprire una botola sotto il banco e sparire per sempre? Se la risposta a queste domande è sì... so esattamente come ti senti. In questo libro voglio raccontarti tutto il mio viaggio scolastico: dai giorni paradisiaci delle elementari, fino a quelli infernali delle superiori, passando per il difficile purgatorio che sono state le medie. Ti parlerò delle mie crush segrete, delle risate con gli amici, dei prof assurdi, delle lezioni online fatte in pigiama con la webcam rigorosamente spenta, ma anche delle giornate no e dei momenti più cringe, in cui avrei voluto evaporare all'istante. Se anche tu ogni tanto ti senti perso, invisibile e sbagliato, se la scuola ti fa impazzire e se pensi di essere l'unico a sentirsi così, be' sappi che no, non sei solo. Ci sono passato anch'io. E ce l'ho fatta.
Né vivi né morti : guerra e prigionia dell'Armir in Russia : 1942-1945 / Fidia Gambetti
Milano : Mursia, 2025
Abstract: «Leggevo il libro di Fidia Gambetti sulla campagna di Russia [...]. Vi sono tante scene di una grande potenza plastica: ho sempre in mente quei poveri piedi dei prigionieri italiani accarezzati come bambini dai loro proprietari per difenderli dal congelamento, la difesa del proprio corpo sacrosanto.» Cesare Zavattini, Diario La guerra è terminata da poco più di tre anni quando viene pubblicata la prima edizione di questo libro di Fidia Gambetti sulla tragedia dell’Armir. Lucida testimonianza di un giornalista, di un poeta, di uno scrittore già noto negli anni Trenta, sulla sua personale esperienza sul fronte russo e sulla prigionia nei lager sovietici della Siberia e della Mordovia. Nelle sue pagine la violenza e il calore della denuncia e della polemica non offuscano mai l’obiettività del giudizio e il vigore della narrazione. Ottant’anni dopo il disastro, la dura condanna della guerra e dei suoi orrori, la denuncia contro il fascismo e l’insipienza criminosa dei suoi capi conserva tutta la sua tremenda e attuale validità.
Milano : Solferino, 2025
Abstract: Se lo stomaco ti fa male o magari il fegato non hai dubbi: alzi il telefono e sai quale medico chiamare. Ma se è il cervello che fa «click»? Comincia così il viaggio di Alessandra Arachi, andata e ritorno nella follia del disturbo bipolare. Una patologia della mente che colpisce circa due italiani su cento. Ha fatto scalpore di recente il caso che ha visto protagonista Paolo Cognetti: picchi di euforia si alternano a baratri di depressione, il cervello va su e giù come un’altalena. Anche Selena Gomez non ha esitato a rendere pubblico il suo dolore. Ma sono casi rari. Sono troppi invece quelli che tengono nascosta la malattia per vergogna. Il disturbo di Alessandra si è manifestato venticinque anni fa. Lei fu vittima di una diagnosi e di una terapia sbagliate che una sera di luna piena, in un prato appena fuori Roma, stavano per costarle la vita. Ma come è arrivata su quel prato? In questo libro dal ritmo serrato, l’autrice racconta i mesi di fuga dalla realtà, pedinata «dal servizio segreto più pericoloso del mondo», in viaggio di notte lungo le autostrade d’Italia, a volte contromano. Racconta l’alterazione della coscienza, il miracolo del cagnolino Pisolo, la riscoperta dell’amore. Lunatica è un’avventura della mente scritta con l’ironia e la lucidità di chi ha avuto la fortuna di venirne fuori e di poterla raccontare.
Tu non correre, che non sei abituata : psicopatologia del genitore contemporaneo / Giaime Alonge
Roma : Fandango Libri, 2025
Abstract: Una riflessione ironica, lucida e autobiografica sulla genitorialità contemporanea, dove l'autore, Giaime Alonge, racconta con tono comico e disincantato l’ansia e le contraddizioni di essere genitori oggi, in un mondo dove i bambini sembrano dominare e gli adulti arrancano.
Milano : Cortina, 2025
Abstract: È possibile praticare la psicoanalisi nella repubblica islamica dell'Iran? Gohar Homayounpour, psicoanalista iraniana formatasi in Occidente, risponde di sì. Tutta la cultura iraniana ruota attorno al racconto. Perché mai, se gli iraniani avvertono con tale forza la necessità di parlare, non dovrebbero essere capaci di libere associazioni? Inizia così una narrazione affascinante, in cui il racconto autobiografico si intreccia con le storie dei pazienti. L'autrice evoca il piacere e il dolore di ritornare nella terra natale e le angosce che assillano lei, per prima, e altri iraniani. Nella narrazione si aprono di continuo scorci che lasciano intravedere le sedute con i pazienti: una celebre artista sogna di essere abbandonata e vuole sedere sulla sedia dell'analista anziché stare sdraiata sul lettino, una giovane donna avvolta nel chador dice la propria vergogna per aver perso la verginità... Prefazione di Abbas Kiarostami. Postfazione di Lorena Preta.
Nuova edizione aggiornata
[Milano] : Sperling & Kupfer, 2025
Abstract: Ci sono incubi che si travestono da sogni e quando poi ti accorgi dell'inganno è troppo tardi. E non puoi farci niente. Il 29 maggio 1985, allo stadio Heysel di Bruxelles, è un pomeriggio di luce e bandiere che sembra scandire alla perfezione il conto alla rovescia prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, la partita delle partite. Emilio ha diciotto anni e ce l'ha fatta: è lì, con il biglietto per entrare allo stadio, insieme all'amico di una vita, Giampiero. Oltre all'eccitazione e all'entusiasmo porta con sé un piccolo registratore e una cinepresa super 8, perché ha già deciso che farà il giornalista. Nello stadio, tra canti e battiti di mani, c'è una chimica speciale che assomiglia a un incantesimo. «Bastò un click sull'interruttore a far svanire il calore di quel sole. A precipitarci nel gelo. Mani che di colpo ora servivano a proteggersi. Canti tramutati in urla. E bocche spalancate, nel settore Z, come respiratori d'emergenza. La curva, un girone dell'inferno. Poi il silenzio.» Emilio Targia, sopravvissuto all'incubo di quella notte all'Heysel, racconta ciò che ha visto e sentito, con i suoi ricordi fissati anche su una pellicola e su un nastro magnetico, e prova a sciogliere nell'inchiostro memoria, rabbia, dolore e paura. Per non dimenticare. Perché senza memoria saremmo luci spente. Con i nuovi contributi di Cesare Prandelli, Andrea Lorentini, Guido Vaciago, Marino Bartoletti, Michele Plastino, Franco D'Aniello. Prefazione di Sandro Veronesi. Postfazione di Antonio Cabrini.
Torino : Bollati Boringhieri, 2025
Abstract: A ottant'anni dal 25 aprile 1945, le scelte radicali dei giovani che presero le armi contro il nazifascismo rischiano di sfumare nelle nebbie del passato. Nulla, più di un diario scritto in «presa diretta», riesce a evitare la trappola della smemoratezza. Per questa ragione, la storia partigiana di Pedro Ferreira e il diario che tiene tra il 17 luglio 1943 e il 25 dicembre 1944, a pochi giorni dalla cattura e dalla fucilazione, rappresentano una risorsa straordinaria per accedere alle ragioni della Resistenza, consentendo di coglierne la complessità e la drammaticità e, insieme, lo slancio di cui si è nutrita. Ferreira annota dubbi, entusiasmi, difficoltà e scelte, restituendo l'ampiezza di un'esperienza spesso semplificata nella memoria collettiva. La sua voce infrange l'immobilità dell'eroe caduto, rivelando il cammino incerto di chi ha dovuto scegliere, e riscegliere ogni giorno, la via della lotta. Incrociato con le fonti d'archivio, il diario illumina le dinamiche interne della Resistenza: divergenze strategiche, tensioni politiche e personali. Ferreira, mosso da un ideale patriottico di matrice risorgimentale, aderisce al Partito d'Azione, ne mette in discussione la conduzione della lotta armata e infine riafferma la propria militanza. Nel suo racconto c'è il respiro di un giovane di poco più di vent'anni che, tra entusiasmi e sconfitte, cerca di dare un senso al proprio tempo. Insignito della medaglia d'oro al valor militare, Pedro Ferreira è divenuto un simbolo della lotta partigiana. Ma la fine tragica e le sue ultime parole prima dell'esecuzione – note, in quanto raccolte tra le più celebri lettere dei condannati a morte della Resistenza – hanno rischiato di appiattirne la figura nell'icona del martire. Riproporre oggi il suo diario, in un'edizione critica, ne restituisce l'umanità, liberandolo dalla fissità del mito per riconsegnarlo alla storia, con le sue contraddizioni e tutta la forza delle sue scelte.
Socotra : viaggio sentimentale in un'isola impossibile / Eleonora Sacco
Bologna : Damiani, 2025
Abstract: Il secondo libro di Eleonora Sacco ci porta su un’isola unica, che racchiude in sé la storia dell’umanità intera. Socotra, da poco riemersa agli occhi del mondo dopo essere stata isolata per anni a causa della guerra civile in Yemen, è un luogo senza eguali. Questo scoglio gettato in mezzo all’oceano, quasi inaccessibile eppure sfiorato dalle rotte commerciali più trafficate del pianeta, è fatto di bellezze straordinarie e contraddizioni insanabili. Con la sua lingua unica e uno stile di vita arcaico dato in pasto alla globalizzazione, racchiude in sé l’inizio e la fine della storia dell’umanità. Se da un lato attira l’attenzione di botanici, linguisti, antropologi, dall’altro è preda di nuovi flussi di turismo e denaro, che ne minacciano l’integrità. Muovendosi fra il diario di viaggio e il reportage, Eleonora Sacco ci racconta la Socotra in cui ha vissuto e lavorato tra il 2021 e il 2023, incontrando la sua gente e ascoltando le sue voci. Tra villaggi remoti e antiche leggende, ci svela dal di dentro un’isola apparentemente impossibile ma molto reale, che scalpita e canta nel suo difficile percorso verso l’emancipazione.
Portogruaro : Nuova dimensione, 2025
Abstract: Un ragazzo di provincia ignaro delle dinamiche politiche e sociali viene deportato nei lager nazisti. Si salva grazie all’amicizia e alla forza di resistenza. Luciano Battiston è un ventunenne della campagna pordenonese quando viene arrestato nel 1945 durante un rastrellamento notturno. Torturato dai fascisti della “Banda Vettorini” e condannato a morte dal tribunale tedesco, viene graziato e deportato a Mauthausen il 7 febbraio con il numero di matricola 126625. Affronta i 186 scalini della “Scala della Morte” e tutte le mansioni più massacranti. Sopravvive all’inferno del lager grazie a un compaesano, Luigi “Vigi” Belluz, ritrovato nel campo. Luciano e Vigi fanno un patto: “O via tutti e due o a casa tutti e due”; i due amici dividono tutto, persino l’aria che respirano. Giunto allo stremo delle forze e a un passo dal forno crematorio, Luciano viene liberato dalle truppe americane il 6 maggio 1945. I due compaesani sopravvissuti tornano a casa a piedi, affrontando molte avversità lungo il percorso. La confessione toccante di Luciano è stata raccolta dal nipote Alessandro, un passaggio di testimone per tramandare ciò che è stato e scongiurare i rigurgiti di nazifascismo.
Torino : Add, 2025
Abstract: C’è un buco nero nel sistema di accoglienza europeo, spesso gestito da una burocrazia ottusa che tratta le persone come numeri e oggetti. La storia di Rezwana Sekandari ne è la prova. Afghana, ha tredici anni quando il 28 ottobre 2015 arriva sola in Grecia dopo il naufragio del barcone in cui viaggiava e in cui muore tutta la sua famiglia. Rezwana viene affidata a diverse famiglie in Grecia prima di riuscire a raggiungere una prozia che abita in Svezia. Qui ritrova una casa, va a scuola, prova a ricominciare una vita fino a che le autorità svedesi, seguendo alla lettera le leggi europee sull’asilo, la rimandano in Grecia, il primo Paese di arrivo. Per lei è una nuova odissea, in una terra dove non ha nessuno. Mariangela Paone, giornalista che aveva raccontato quel tremendo 28 ottobre, anni dopo viene a sapere del destino della ragazza e decide di incontrarla. Sospesa ripercorre le tappe del viaggio, del naufragio e della situazione di Rezwana che, mentre cerca di districarsi nelle maglie della burocrazia, inizia insieme a Mariangela una missione che sembra impossibile: recuperare i resti e la memoria della sua famiglia.
Milano : Cairo, 2024
Abstract: Amore vero, a prima vista, fin dall’infanzia. E non è da tutti amare una Dea. Che Dea non è, vi diranno i puristi, perché secondo la mitologia greca Atalanta era una ninfa. Sia come sia, il salto ontologico si è imposto sul campo, con la divina ascesa che l’ha portata fino a Dublino, in vetta all’Europa League. Trascinando con sé un intero popolo, perché tra le squadre italiane l’Atalanta, in perfetta simbiosi con il suo territorio, è forse la più identitaria. Magnifico paradosso, piedi in provincia e testa (alta) in Europa, che nessun sociologo o antropologo saprà spiegarvi. Ma sei super tifosi bergamaschi, disposti a vuotare il sacco senza freni inibitori, sì: Davide Ferrario, raffinato regista; Nando Pagnoncelli, autorevole sondaggista; Giuseppe Remuzzi, scienziato di fama; Gigi Riva, inviato di guerra e scrittore di successo; Donatella Tiraboschi, brillante cronista di costume e Pietro Serina, opinionista e storico dell’Atalanta. Un intreccio avvincente di trame autobiografiche e slanci letterari, ricco di aneddoti e retroscena inconfessabili. È la fascinazione religiosa e irrazionale del tifo, l’unica prospettiva da cui si può davvero capire il fenomeno Atalanta. Un affresco ricondotto a unità da una parola magica, Appartenenza, a cui il club dovrebbe ispirare il suo museo. E in effetti ogni atalantino finirà per identificarsi in questa narrazione a più voci che attraversa tutte le generazioni del prima e del dopo Gasperini, il vate-spartiacque di una storia gloriosa iniziata il 17 ottobre 1907. Ma intrigherà anche chi, tifoso tiepido o indifferente, ha la curiosità di capire chi diavolo è questa Dea impertinente, venuta dalla provincia, che fa perdere la testa a cotanta schiera di affermati professionisti e ha portato lo scompiglio in Europa.
The long walk = Tra noi e la libertà / Slavomir Rawicz
Milano : TEA, 2024
Abstract: 1941: sette uomini in fuga da un campo di prigionia in Siberia. La fame, il freddo, il dolore, la disperazione affrontati in nome di una sola cosa: la libertà. Nel 1939 Slavomir Rawicz, tenente della cavalleria polacca, fu condannato come spia a 25 anni di lavori forzati in Siberia. Il viaggio da Mosca al campo di prigionia durò tre mesi, nel cuore dell'inverno. Moltissimi prigionieri morirono durante il tragitto; Rawicz sopravvisse e la primavera successiva cominciò a organizzare la propria fuga. Nel giugno del 1941, con altri sei compagni, attraversò la linea ferroviaria transiberiana e si incamminò verso sud. Dopo quasi un anno di marcia, più di 6500 chilometri a piedi, la traversata del Gobi, il gelo, la fame, le malattie, la disperazione, i sopravvissuti giunsero in Tibet, nel marzo del 1942. Lì furono salvati e curati dagli inglesi. Una storia di straordinario coraggio e resistenza, ma soprattutto un inno senza tempo alla sete di libertà.
400 giorni intorno al mondo / Ambrogio Fogar ; prefazione di Francesca Fogar e Rachele Fogar
Milano : TEA, 2024
Abstract: «Trovarmi, ecco la mia ansia: e il mezzo che ho scelto è la solitudine sul grande mare.» Il 1° novembre 1973 Ambrogio Fogar lascia Castiglione della Pescaia a bordo del Surprise, per farvi ritorno 402 giorni dopo, il 7 dicembre 1974, avendo circumnavigato il globo da est a ovest, quinto velista e primo italiano a compiere l'impresa. Rileggere oggi, cinquant'anni dopo quel viaggio eccezionale, 400 giorni intorno al mondo restituisce al lettore un'emozione che sembrava perduta: il senso puro dell'avventura dell'uomo che va per mare, da solo. Oggi che la tecnologia ha trasformato la navigazione a vela quasi esclusivamente in una «prestazione», il racconto di Fogar, essenziale, intimo, scarno, ci trasporta senza filtri in mezzo agli oceani della terra e ci sembra di rivivere con lui le tempeste e le bonacce, le meraviglie e i terrori, gli incidenti e le sorprese, le esaltazioni e gli abissi di sconforto; e più ancora di condividere con lui una grande avventura spirituale. «Non riuscirò mai a dire bene che cosa capita nel cuore: il mare è sempre lo stesso mare, e il cielo è uguale. Ma ti pare di "ritornare" quando superi la longitudine di Capo Horn. Credi veramente di essere arrivato in cima alla montagna: è sempre lo stesso freddo di un metro prima, ma il cuore è più caldo, e ti pare di essere un Unico Grande Uomo che vive in miliardi di pezzi nelle città di tutto il mondo; per un attimo ti senti grandioso, la tua barca è grandiosa, in una grandiosa natura potente, armonica come una sinfonia.»
K2 : un passo dalla vetta, un passo dalla vita / Massimiliano Ossini
Roma : Rai Libri, 2024
Abstract: A settant’anni dalla storica prima ascensione del K2, mi sono messo in cammino per raccontare e documentare una spedizione di alpiniste italiane e pakistane che ha scelto di sfidare gli 8611 metri della seconda montagna della Terra. Un confronto diretto con quella che, per la sua difficoltà tecnica e l’alto tributo di vite, è chiamata “la montagna selvaggia”. Ogni passo verso la vetta è una lotta contro il freddo, il vento, la fatica, ma anche contro l’incertezza e la paura che ognuno porta dentro di sé. Il K2 non perdona imprudenze, esige rispetto e umiltà. Come la vita stessa, insegna che non è solo il traguardo a contare, ma il percorso, i compagni di cordata, la capacità di fermarsi e osservare con occhi nuovi il mondo che ci circonda.
Roma : Castelvecchi, 2024
Abstract: Il corpo umano è un tesoro di memorie impresse nel tempo. Dal cranio alle falangi, lo scheletro è una saga di oltre duecento ossa, ciascuna portatrice di una storia unica, «ultime sentinelle della nostra vita mortale a testimoniare il modo in cui l’abbiamo vissuta». Ogni cosa che facciamo, dal cibo che mangiamo ai luoghi che visitiamo, lascia un’impronta indelebile, un messaggio che attende per mesi, anni o secoli di essere decifrato da un tenace investigatore. Ma a volte il corpo si decompone o diventa irriconoscibile. Tra sopralluoghi, autopsie e tracce di DNA, la medicina legale non può nulla quando rimane solo uno scheletro. La carne dimentica, le ossa ricordano: sesso, età, statura, etnia, ma anche traumi e patologie sono inscritti nella struttura di ognuno di noi. Attingendo ad anni di ricerche e a un’esperienza straordinaria, l’antropologa forense di fama mondiale Sue Black rivela con umorismo e sensibilità – da vera archeologa del crimine – le storie nascoste in ciò che ci lasciamo alle spalle. Arto per arto, caso per caso: la scienza di Black è adrenalina pura, un viaggio tra criminali e resti umani che riesce a riportare in vita sangue e ossa.
Un cristiano nel braccio della morte : il mio impegno a fianco dei condannati / Dale S. Recinella
Roma : Libreria Editrice Vaticana, 2024
Abstract: Testimonianza autobiografica di un’esperienza di vita forte e sconvolgente: Dale Recinella, avvocato di successo a Wall Street, cambia radicalmente vita dopo un’esperienza di malattia e decide di dedicarsi ai più poveri: i condannati a morte, assistendoli spiritualmente come cappellano laico. La sua storia di vicinanza alle persone condannate alla pena capitale è una testimonianza della vicinanza misericordiosa di Dio ai più dimenticati. Il tono narrativo del libro coinvolge il lettore in una storia incredibile e di grande impatto emotivo.
Come il respiro del vento : una storia vera / Elisa Berti ; introduzione di Mirca Negrini
Venezia : Sonzogno, 2024
Abstract: Il telefono del Centro Monte Adone, nel cuore dell’Appennino emiliano, squilla quasi trenta volte al giorno. Spesso a rispondere è Mirca, che l’ha fondato nel 1989 insieme al marito Rudi, ma alzano la cornetta anche la figlia Elisa e i tanti volontari che da anni fanno parte della «famiglia salvanimali». Le emergenze sono le più diverse: un fenicottero avvistato in strada, un procione tenuto come animale da compagnia, un lupo ferito da soccorrere, un esemplare esotico maltrattato. È il caso di Kuma e Kora, due cuccioli di leone sfruttati dal circo, o dello scimpanzé Oliver, talmente abituato agli umani da non riconoscere i suoi simili. Ma anche del lupo Navarre, salvato da Elisa con un’eccezionale respirazione bocca-muso, e delle tante altre specie ospitate dalla struttura. Ogni intervento è una sfida: recuperare, soccorrere, prendersi cura degli ospiti senza cadere nella tentazione di umanizzarli, e poi imparare a dire addio, spesso per restituirli al bosco, talvolta perché nessuna terapia è servita. Questo libro è il punto di incontro, diverso e possibile, tra il mondo animale e quello umano: un incontro improntato alla convivenza non invasiva, al rispetto reciproco e all’amore, nella consapevolezza che la dignità di un essere vivente non può piegarsi ai nostri desideri o stare chiusa in gabbia. Ma è anche una richiesta di ascolto verso le esigenze di chi non ha la parola, ma ha ugualmente diritto a vivere libero secondo la propria natura.
Firenze : Passigli, 2024
Abstract: Stampato nel 1921 presso una tipografia di Prato, città natale di Malaparte, "Viva Caporetto!" è un’opera unica nel suo genere: per la prima volta, infatti, veniva offerta un’inedita, ma anche per certi aspetti premonitrice, chiave di lettura, secondo la quale la responsabilità della rotta dell’esercito italiano – travolto nell’ottobre 1917 dalle truppe austro-tedesche – era da attribuire all’incompetenza e all’errata strategia del Comando Supremo, non ai soldati, che avevano conosciuto gli orrori della trincea ed erano stati ingiustamente accusati di viltà dal generale Cadorna. L’edizione venne immediatamente sequestrata con l’accusa di antimilitarismo, antinazionalismo e disfattismo, e una sorte analoga ebbero la ristampa dello stesso anno – nonostante Malaparte ne avesse cambiato il titolo con un altro meno provocatorio, poi mantenuto, "La rivolta dei santi maledetti" – e la nuova edizione ampliata del 1923, su cui si basa anche il presente volume. Al di là del fatto che è stata senza dubbio concepita come opera di intento polemico più che storico, "Viva Caporetto!" resta anche, come scrive Francesco Perfetti nella prefazione, «una testimonianza di prima mano sulla Grande Guerra», e tale da aver «contribuito a far capire l’entità dell’ignoranza, dell’indifferenza e della rassegnazione della fanteria, in gran parte composta di contadini, nei confronti delle ragioni politiche e ideali della guerra». Una guerra che fu poi vinta, e proprio grazie agli enormi sacrifici di quei poveri fanti, “maledetti” dal nemico e dai generali, ma “santi” per aver salvato la patria, anche rivoltandosi contro una strategia che era costata centinaia di migliaia di morti.
Firenze : Lorenzo de' Medici Press, 2024
Abstract: Per la prima volta in traduzione italiana il racconto della rivoluzione russa del 1917 attraverso le parole della giornalista canadese Florence Macleod Harper. Inviata a San Pietroburgo nel dicembre del 1916 dal settimanale "Leslie's Weekly", Harper fu testimone diretta e cronista dello scoppio della rivoluzione e di ciò che accadde fino alla presa del potere dei bolscevichi. Nel suo resoconto si mescolano le impressioni di una giovane inviata speciale al confronto con uno dei più drammatici rivolgimenti della storia e tutto il sapore di una scrittura sempre freschissima e ironica, veritiera e intensamente partecipata. Il suo resoconto è una delle pochissime testimonianze di una donna di quanto accadde in quei mesi, fra cortei, scioperi, scontri a fuoco, carestie e tragedie al fronte. Rimasto quasi dimenticato per decenni, riporta oggi alla lettura tutto il sapore di un periodo drammatico che avrebbe cambiato la storia.
Mi sei caduta dentro / Carlotta Elena Manni
Milano : Sperling & Kupfer, 2024
Abstract: Un percorso – a tratti una lotta privata e silenziosa – capace di commuovere e ispirare, che Carlotta ha deciso di raccontare, passo dopo passo, nelle pagine di questo libro. Quando Carlotta arriva a New York ha poco più di venticinque anni, un Boston Terrier di nome Cake e tanta voglia di sentirsi libera. Un lavoro da cameriera, il corso d’inglese, qualche amico: la sua quotidianità, nella Grande Mela, assomiglia a quella di molti altri. Quando però i suoi occhi incontrano quelli di Gian Marco, la ricerca della libertà diventa desiderio di vedere il mondo in due. Inizia così, la loro storia, da un piccolo appartamento a Brooklyn; e poi da un tatuaggio di coppia a Las Vegas, un compleanno a Porto Rico, il matrimonio in Italia, il viaggio di nozze in Indonesia. Giorno dopo giorno, Carlotta sente crescere dentro di sé la consapevolezza che il loro amore è ormai pronto a dare la vita, anche se lo spettro di una gravidanza interrotta anni addietro torna a metterla in crisi e a far riaffiorare vecchie paure. Ma è ancora una volta la potenza di un sogno a spingerla sulle tracce della sua Stella. È l’alba di un nuovo viaggio, il più emozionante. Un lungo cammino che la condurrà a confrontarsi con una maternità rifiutata, desiderata e ritrovata.