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Trovati 8 documenti.
A pugni chiusi : psicoanalisi del mondo contemporaneo / Massimo Recalcati
Milano : Feltrinelli, 2025
Universale economica
Abstract: Negli ultimi vent’anni tantissime cose sono cambiate nella nostra vita collettiva. Con occhio lucido e attento, Recalcati raccoglie la difficile sfida di dipingere un affresco antropologico del mondo contemporaneo: dalle trasformazioni della famiglia al declino dell’autorità paterna, dal culto per la scienza alla medicalizzazione della vita, passando per i social, il suicidio, il consumo, la celebrazione dell’immagine, la crisi economica e l’orrore della guerra. In questo libro si analizza l’evoluzione della nostra società e viene costruito il ritratto psicoanalitico dei protagonisti della politica nazionale e internazionale. Profilando figure come Berlusconi, Salvini, Mattarella, Draghi, Trump e Putin, Recalcati unisce politico e privato, globale e personale, e ci permette di osservare da vicino gli smottamenti psicologici della realtà che abitiamo.
Che fine ha fatto la verità / [Emanuela Anechoum ... et al.]
Milano : Feltrinelli, 2025
Sotto il vulcano : idee/narrazioni/immaginari ; 20/2024
Abstract: Abbiamo a lungo discusso se il titolo di questo volume richiedesse o no il punto interrogativo, se cioè non fosse meglio porre una domanda: “Che fine ha fatto la verità?”. Se alla fine il punto interrogativo è scomparso non è perché sappiamo dove è finita la verità ma perché, anche grazie ai racconti, le riflessioni, le storie e le idee qui raccolte, forse sappiamo dove cercarla. Contributi di: Emanuela Anechoum, Andrea Bajani, Emanuela Bologna, Giovanni De Mauro, Carol Ann Duffy, Jenny Erpenbeck, Anna Foa, Marco Gambaro, Vera Gheno, Aleksandar Hemon, Deborah Levy, Giada Messetti, Yascha Mounk, Naomi Oreskes, Alberto Puliafito, Roberto Saviano, Luca Sofri, Marco Villa.
ACAB : all cops are bastards / Carlo Bonini
Nuova ed.
Milano : Feltrinelli, 2025
Abstract: ACAB. All Cops Are Bastards. Il refrain di un celebre motivo skin anni Settanta diventa richiamo universale alla guerra nelle città, nelle strade. Michelangelo, Drago e lo Sciatto sono tre celerini bastardi. Sono odiati e hanno imparato a odiare. Basta leggere l'impressionante e inedita chat del loro reparto per capirlo. Cresciuti nel culto della destra fascista, si scoprono disillusi al termine di una parabola di violenza che è la loro educazione sentimentale. Nella narrazione di Bonini si svela, attraverso l'occhio e il linguaggio degli sbirri e una lunga inchiesta sul campo, la trama occulta dei più sconcertanti episodi di violenza urbana accaduti in Italia negli ultimi due anni. Che collega in un ritmo serrato e una scrittura emozionante episodi accaduti in tempi e luoghi diversi come l'assalto militare degli ultras a una caserma di Roma e la caccia al romeno nelle periferie, i Cpt per immigrati clandestini e gli scontri della discarica di Pianura. La catena dell'odio e delle impunità.
Il gattopardo / Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Milano : Feltrinelli, 2025
Abstract: Con lo sbarco dei Mille a Marsala, le forze della rivoluzione annunciano la fine di un’epoca e sconvolgono gli equilibri che da sempre governano l’isola. È in questo teatro di eventi che si profila la figura statuaria del principe Fabrizio Salina, capofamiglia di una delle principali casate della più alta aristocrazia siciliana, che al tramonto del regno borbonico oppone un leonino rifiuto, ergendosi come spartiacque tra il vecchio mondo e il nuovo. Ma la storia avanza inesorabile. Persino il nipote prediletto del principe, Tancredi, partecipa alla campagna militare tra le file delle camicie rosse, e con la vittoria dei piemontesi il nuovo ceto borghese acquista per la prima volta un rilievo considerevole. Nel tentativo di tenere in piedi la reputazione e il potere della sua famiglia, il principe si troverà a dover incrociare il destino dei Salina con quello della bellissima borghese Angelica. Un romanzo lirico e critico insieme, dalle cui pagine emergono personaggi maestosi e indimenticabili, che della Sicilia offrono un’immagine viva, animata da uno spirito alacre, modernissimo e quindi, in un fortunato cortocircuito, antichissimo. Inizialmente rifiutato e pubblicato solo un anno e mezzo dopo la morte dell’autore, Il Gattopardo fu subito riconosciuto come una delle massime opere letterarie dei nostri tempi e vinse il premio Strega. Negli anni la storia dei Salina ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo e ha ispirato il capolavoro cinematografico di Luchino Visconti. Oggi questo classico torna in libreria con una nuova veste, in occasione dell’uscita della serie tv prodotta da Netflix, con Kim Rossi Stuart, Deva Cassel, Saul Nanni e Benedetta Porcaroli.
C'era una volta in Italia : gli anni settanta / Enrico Deaglio
Milano : Feltrinelli, 2024
Scintille
Abstract: Dove eravamo rimasti? Allo scoppio di quella bomba a Milano che fece finire gli “innocenti” e “favolosi” anni sessanta. Cominciava un nuovo decennio, e il futuro aveva cambiato padroni. Gli anni settanta, secondo volume di una storia italiana che proseguirà fino ai giorni nostri, vivono ancora oggi nella memoria e nel tumulto: accanto a notevoli e veloci cambiamenti politici (l’ascesa del Pci) e sociali (le leggi sull’aborto e sul divorzio, la chiusura dei manicomi e l’obiezione di coscienza), videro una drammatica svolta violenta, passata sotto il nome di “anni di piombo”. L’eversione di destra mette bombe in treni, stazioni, università e prepara numerosi colpi di stato; gruppi criminali – banda della Magliana, Cosa nostra, P2, l’allora sconosciuta ’ndrangheta – si associano al potere e fanno i “lavori sporchi”, e una parte della sinistra rivoluzionaria sceglie la via della lotta armata con risultati imprevisti, sanguinari e irripetuti in Europa. E ancora: in un’inaudita degenerazione del vivere civile, 387 persone vengono rapite e con i soldi dei riscatti l’Anonima sequestri plasma “il modello di sviluppo” del paese. Gli anni settanta ci vedevano manifestare insieme a Berlinguer, Pannella, Franca Rame e Dario Fo, partecipare a troppi funerali civili, marciare per i diritti delle donne e contro la guerra, ballare il Tuca Tuca di Raffaella Carrà, crescere leggendo La storia di Elsa Morante, cantare sulle note di Rino Gaetano, Dalla e De Gregori. Al cinema si rideva amaramente con Fantozzi, Gian Maria Volonté era il volto dell’impegno, Fellini vinceva l’Oscar con Amarcord e gli scherzi grevi di Amici miei erano emulati nelle stazioni. Il lavoro cominciava a mancare, gli studenti iniziavano a pensare al loro futuro e il paese era scosso dal terrore delle stragi, dai sequestri e dalle bombe: il mondo sembrava dividersi tra chi voleva cambiare tutto e chi difendeva con le unghie e con i denti il vecchio ordine. E poi, a poco a poco, la speranza ha lasciato il posto alla disillusione: il sogno della rivoluzione si è scontrato con la violenza nelle strade. Se ne sono andati Pier Paolo Pasolini, Peppino Impastato, tanti giovani sono stati uccisi e Aldo Moro è stato abbandonato e lasciato morire… Gli anni settanta finirono con la sensazione che qualcosa si fosse spezzato, che quel futuro possibile si fosse allontanato per sempre. Eppure, è stato proprio allora che abbiamo imparato cosa significa lottare, amare e credere in un mondo diverso, almeno per un po’. Un grande racconto di storia e di costume, di un’Italia violenta e tragica, allegra, folle e misteriosa. Un’Italia che non sarà più la stessa.
[S.l.] : Feltrinelli, 2024
Abstract: Muovendosi tra il pensiero orientale e quello occidentale, e attingendo al suo passato da violoncellista professionista, Sennett ci restituisce una prospettiva critica, ma non pessimista, della performance come arte ambigua. Non bisogna essere disfattisti: un’alternativa etica è possibile. “Tutto il mondo è un palcoscenico,” dichiara il malinconico Jacques nella commedia di Shakespeare "Come vi piace". Oggi è più vero che mai. Un gruppo di demagoghi occupa ormai da anni il palcoscenico mondiale. Sono performer brillanti, capaci di catturare il pubblico grazie a carisma e doti retoriche fuori dal comune. L’acclamato sociologo Richard Sennett esplora le complicate connessioni tra performance nella vita, nell’arte e nella politica, partendo dalla inquietante constatazione che il demagogo condivide con il ballerino e il musicista lo stesso regno non verbale di gesti, illuminazione, costumi, scenografie. Allo stesso modo, nei ruoli e nei riti della vita quotidiana anche noi oltrepassiamo spesso il confine della recitazione, in forme che possono essere sublimi o terribili, repressive o liberatorie.
Visioni / Helena Janeczek ... [et al.]
Milano : Feltrinelli, 2024
Abstract: Sotto il vulcano è una rivista trimestrale che, nell’arco di una serie di dieci numeri, si propone di mostrare, documentare, raccontare e reimmaginare la realtà. La scommessa è che da traumi come quelli che stiamo vivendo nascano pensieri e narrazioni nuove. Il proposito è di raccoglierli e, senza promettere risposte, aprire uno spazio in cui le domande più profonde, serie, affascinanti vengano a galla e trovino voce.
Canti del caos / Antonio Moresco
Nuova ed.
Milano : Feltrinelli, 2024
Abstract: “Lettore irredento, se tu sei uno di quelli che aspettano ancora il capolavoro, ho qui per te uno scrittore altrettanto idiota che si è messo in testa di scrivere un capolavoro.” Questa frase, pronunciata dal Gatto, l’editore che prende la parola all’inizio del romanzo, è la descrizione più efficace per un libro che resiste a ogni riassunto e per l’impresa che Antonio Moresco ha compiuto scrivendolo. Tutto prende avvio dal rapporto fra l’editore, appunto, e l’autore che per lui sta scrivendo un romanzo. Ma presto le vicende dei personaggi e quelle del romanzo in lavorazione si mescolano e si confondono, travolgendo chi legge in una vertigine centrifuga ed esplosiva, in cui la narrazione procede per valanghe che sembrano prefigurare i differenti livelli di un multiverso. La scrittura di Canti del caos esige dal lettore la disponibilità ad abbandonarsi, a farsi attraversare da eventi estremi e disturbanti. Ma è una disponibilità che viene ripagata, e negli anni questo libro è diventato una vera e propria opera di culto per quanti, soprattutto fra i giovani, hanno saputo riconoscere, dietro l’oltranza, il fascino commovente della delicatezza ferita. Canti del caos è un’opera ardita ed esorbitante, un oggetto alieno nel panorama della letteratura italiana contemporanea, come dichiara il prestigioso blog The Untranslated: “Se Ulisse rappresenta l’apice del modernismo e L’arcobaleno della gravità l’apice del postmodernismo, Canti del caos è la grande novità per la quale ancora non abbiamo un nome”.